Capitolo cinquanta

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                          Ryan

Fingo una concentrazione che in realtà non possiedo quando la risata cristallina e spontanea di Destiny  si immette nel mio campo uditivo. Emily e Harry, chini con la testa sui libri di scuola, sollevano la nuca e scendono dagli sgabelli della cucina per andarla ad abbracciare. Prendo un respiro e li imito, fermandomi all'entrata del salotto. Destiny è accovacciata davanti  ai piccoli che la inondano di informazioni che, sorridendo, cerca di seguire. Fallisce e scoppia a ridere, chiedendo ad entrambi di ripetere cosa le hanno appena detto. Vederla felice mi mozza il fiato e provoca rabbia perché non riesco a restare incazzato con lei. Come posso se sorride in quel modo? Come posso lasciarla se l'unica cosa che vorrei fare ogni volta che la vedo è marchiarla con le mie labbra? Destiny è la mia salvezza ed al tempo stesso la mia condanna.
«Non è tornata dalla guerra, marmocchi. Datele pace.» Destiny mi sorride e a me viene voglia di baciarla. Sarà più dura di quanto mi aspetti farla uscire dalla mia vita. I piccoli le baciano le guance e correndo tornano in cucina, facendoci rimanere da soli. Destiny mi si avvicina e allaccia le sue braccia dietro il mio collo. Vorrei irrigidirmi ma il suo tocco ha l'effetto opposto perché mi rilassa a tal punto da stringerle i fianchi e baciarle la fronte. «Vorrei che mi infastidissi anche tu.» mormora contro il mio orecchio, mordendomi il lobo e facendomi dimenticare qualsiasi cosa non sia quello che sta facendo adesso. Scendo con la mano lungo la sua natica e la stringo, causandole un gemito a pochi centimetri dalla mia bocca. «Piacerebbe anche a me.» Destiny abbozza un sorriso e mi bacia. Vorrei che non l'avesse fatto perché adesso sarà impossibile staccarmi dalla sua bocca carnosa e morbida. Bacio le sue labbra con una rudezza che le fa stringere le cosce e ansimare il mio nome ripetutamente. Sono arrabbiato con lei ma al tempo stesso non riesco a resisterle. Ho bisogno di una doccia.» accenna tra un bacio e l'altro.
«Vuoi che ti faccia compagnia?» L'unica cosa che dovrei fare sono le valigie e andarmene eppure la voglio talmente tanto che non riesco ad evitare di chiederglielo. Non riesco ancora ad andare via da lei. Destiny sorride maliziosa. Ti aspetto in doccia.» Mi lascia un altro bacio sulle labbra e si avvia lungo il corridoio. Guardo il suo fondoschiena scomparire lungo la fine del corridoio e mi affretto a seguirla prima che cambi idea e prenda la direzione per la porta di casa. Al diavolo lei e Chase per il momento, se deve essere l'ultima volta che posso averla non intendo sprecare alcun minuto.
Avverto Lillian che io e Destiny tarderemo leggermente per la cena causa questioni lavorative e raggiungo mia moglie in bagno. Lillian non sarà americana, ma non è di certo stupida. Avrà sicuramente capito che le allusioni lavorative a cui ho fatto riferimento in realtà son tutt'altro che lavorative ma ho apprezzato che mi abbia sorriso e lasciato capire che avrebbe tenuto i bambini occupati e lontani dalle docce.
Entro nel bagno di camera nostra con il petto mezzo nudo ed i jeans calati sui fianchi. Destiny è in reggiseno e mutandine davanti lo specchio, intenta a togliersi gli orecchini e a canticchiare una stupida melodia. Mi posiziono dietro di lei e spingo il mio bacino contro il suo, mostrandole quanto effetto abbia sulla mia mascolinità. «Potrei prenderti anche qui, contro questo lavandino, ma non vorrei che ti venissero lividi.» Destiny inclina la testa all'indietro e sorride. «Sei adorabile quando ti preoccupi.» Mi punzecchia e conoscendomi sa che risponderò alla provocazione. Le abbasso le mutandine sulle cosce e faccio lo stesso con i miei pantaloni e boxer, entrando in lei da dietro. «Lo credi ancora?» Ghigno e lei si abbandona contro il mio petto, catturando le mie labbra in un bacio passionale. Le dirò del divorzio domani, adesso voglio godermi lei ed il nostro ultimo momento intimo insieme. Affondo in lei con un'intensità tale che se non mi desse le spalle penserei di averla appena messa incinta un'altra volta. «Ryan.» Si aggrappa al lavandino e chiude gli occhi, pregandomi di continuare. Le mordo il collo e le lascio un segno rosso che soltanto chili di correttore riuscirebbero a coprire. «Non mi hai mai presa così. «Devo preoccuparmi?» ansima mentre continuo a spingere. Dovresti. Scelgo di non risponderle e continuo ad occuparmi di lei e del suo corpo. Non riesco a credere che questa sarà l'ultima volta che la sentirò nuda stretta al mio. «Ti amo.» dice quando le mie spinte si fanno sempre più intense ed insieme raggiungiamo l'orgasmo. Ti amo anch'io, bellezza. Ti amerò sempre. Destiny si volta e mi bacia le labbra con dolcezza. Il tessuto del suo reggiseno preme contro la pelle nuda del mio petto, infastidendomi. «Questo direi che puoi anche toglierlo.» Glielo slaccio con facilità e chino la testa sul suo petto dove i suoi seni non aspettano altro che me ne occupi. Destiny mi allaccia le gambe intorno alle vita e si abbandona alla mia bocca che succhia, lecca e morde la sua pelle. Entro in doccia e l'appoggio contro la parete, spingendomi in lei con vigore.
Cerco di prolungare il più possibile ogni attimo passato con lei in modo che la nostra ultima volta non finisca, ma i suoi baci sul mio collo e le sue mani tra i miei capelli rendono tutto molto più complicato. Aziono il getto dell'acqua e Destiny sussulta leggermente poiché fredda. La regolo e continuo a baciarla. L'acqua bagna i nostri corpi nudi e facilita l'adesione del suo corpo al mio. Premo una mano contro la vetrata e con l'altro le tengo una guancia. «Dovremmo farla più spesso insieme.» Mormora a contatto con la mia bocca. Non riesco a non sorridere. «Da quando in qua ti piacciono le cose sporche?» «Cos'hai capito, era per evitare che sprecassimo l'acqua.» Rido e lei mi bacia il sorriso. Posso allontanarla, dirle che le cose tra noi non funzionano più come una volta, continuare per la mia strada senza che ci sia lei a percorrerla con me ma non potrei mai tagliarla fuori dal mio cuore. Ci ha messo le radici e, sebbene separarmi da lei al momento sia la cosa di cui ho maggiore necessità,
non ho la minima intenzione di sradicarle.

Perché proprio lei? ? 2.0Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora