Capitolo quaranta

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Ryan

«Non hai praticamente toccato cibo da quando dormi da me.» Mi sposto leggermente verso il muro della camera degli ospiti di Luke per concedergli un po' di spazio. «Non ho fame.» Mi infilo la sigaretta accesa in bocca e aspiro, lasciando che il fumo si disperda nella stanza. Sono passate esattamente trentasei ore da quando, raccolte le mie cose, ho piantato Destiny in asso nella cucina di casa nostra. Ho dovuto far fronte a tutto il mio autocontrollo per non fiondarmi sulle sue labbra e baciarla con trasporto quando, mordendosi il labbro, con lo sguardo mi ha chiesto di restare con lei.
«Sei scontroso e irascibile. Da quant'è che non ti fai una scopata?»
«Ti sembra il momento?» Volto lo sguardo verso il suo. Luke sorride.
«Sei arrabbiato con lei eppure la prima cosa che mi hai detto quando sei tornato è quanto hai faticato a tenere le mani lontano dal suo corpo.» «E con questo? Quello che ha fatto mi fa imbestialire ma se me la trovassi davanti in questo momento Dio solo sa cosa le farei.» Luke sorride divertito. «Ecco, vedi? Al momento non sopporti la sua presenza ma se fosse qui le faresti sentire con forza la tua. Vai da lei e combinaci qualcosa, amico. Non credo a lei dispiacerebbe, a te tantomeno.» Gli tiro un cuscino per tappargli la bocca. «Se me la scopo, e non hai la minima idea di quanto desideri farlo, crederà che le cose tra noi si siano risolte.»«Ed è un problema?»
«Ti ricordo che ha baciato un altro.» «E allora? Succede a tutti, prima o poi.»«Non a lei, Luke. Non alla donna che amo.» «Sei un coglione, Ryan.»«Quando proverai qualcosa per qualcuna, capirai cosa si prova. Fino ad allora, continua a segarti sulle foto di Meghan in bikini.» Luke mi lancia il cuscino che precedentemente gli ho tirato ma lo scanso senza problemi. Estraggo il cellulare dalla tasca dei jeans e rimango leggermente deluso nel constatare che ho quindici chiamate perse da Chase e di Destiny neanche una. Sono ridicolo, le ho chiaramente fatto intendere che non volevo che mi cercasse, ma alla consapevolezza che non abbia neanche provato a contattarmi ci rimango di merda.
Clicco sull'icona dell'ultima chiamata persa e mi attacco il telefono all'orecchio che emette i primi due squilli prima di lasciarmi alla telefonata. «Ti offendi se ti dico che ho pensato mi stessi evitando di proposito?» «Solo se non lo fai tu se ti dico che non volevo sentire le tue prediche del cazzo.» Luke mi chiede con il labiale chi sia ed io gli rispondo. Chase dall'altra parte del telefono ghigna. «Suscettibile eh?»
«Quanto basta. Che vuoi, Chase?» «Che torni a casa dalla tua famiglia.» Alzo gli occhi al cielo. «Non è così semplice.» «Solo quando si tratta di te lo è, o sbaglio?» Mi punzecchia. «Destiny mi ha detto la stessa identica cosa.» «Questo ti fa capire quanto tu sia nel torto.» «O quanto voi passiate troppo tempo insieme.» «Sei geloso di me, Ryan?»
«Non te l'ho mai nascosto, non ti pare?» Ride. «Dimmi... cos'è che ti da' più fastidio, che ci sia io adesso con lei o che non siano state sue le quindici chiamate sul cellulare?» Va dritto al punto come suo solito. «L'unica cosa a darmi fastidio sei tu, Chase.»«Ne dici di cazzate, Ryan.» La sua strafottenza mi innervosisce. «Quasi quante ne fai. Scopri che la ragazza di cui sei innamorato dai tempi del liceo e che a sua volta ti ha dimostrato più volte che sei l'unico che voglia ha baciato un altro e tu cosa fai? La lasci, la tratti di merda e aspetti che sia lei a correre da te. Un po' patetico, non credi?» «Mi ha tradito, Chase. Cosa dovrei fare? Stringerla e dirle guarda il lato positivo, amore. Almeno non te lo sei scopato?» «Sei soltanto un ipocrita, Ryan. Quante volte ha perdonato lei le tue cazzate? Eh? Troppe, a parer mio, ma l'ho sempre lasciata fare perché ti ha sempre amato, nonostante l'inferno che le hai fatto passare.»
«Le ho chiesto scusa.»
«Dubito che lei non l'abbia fatto.» Ribatte. Conto fino a dieci prima di replicare.
«Sai qual è la differenza, Chase? Che quando io mi sono scopato Sarah, neanche stavamo insieme io e lei. Destiny, invece, ha aspettato che la sposassi per tradirmi con un altro.»
«È questo che pensi di lei?»
«Ti sorprenderà, ma si avvicina molto a ciò che lei pensa di me.» «Mi hai promesso che ti saresti preso cura di lei. L'ho lasciata a te con la convinzione che fossi sincero e non che mi stessi prendendo per il culo.»
«Alcune promesse sono fatte per essere infrante, Chase. Ed ora, se vuoi scusarmi, non ho altro tempo da dedicarti.»
«Fottiti, Ryan.» Sorrido e attacco la chiamata. Luke mi guarda perplesso. «Amico... chi è Sarah?» «Una con cui mi sono divertito al liceo.» Termino la sigaretta e raccolgo la maglietta che è finita a terra. Me la infilo e con essa il giacchetto di pelle. «Carina, almeno?» «Certo non era Destiny, ma neanche così male.»
«Dove stai andando adesso?» Le chiavi tintinnano contro la tasca dei miei pantaloni. «A ricordare ad uno stronzo che a pisciare troppo lontano dal proprio vaso c'è il rischio che si sporchi quello di qualcun altro. «In senso non metaforico?»
«A spaccare la faccia a quel coglione del suo capo.»

Perché proprio lei? ? 2.0Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora