Capitolo ottanta

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                       Destiny

Rumori decisi alla porta mi fanno aprire gli occhi. Me li strofino con le dita e leggo l'orario sul telefono. La batteria è scarica, ma il cellulare resiste ancora. Sono da poco scoccate le dieci e a qualcuno a quanto pare è venuta l'idea di farmi venire l'emicrania prima del previsto. «Arrivo!» Recupero una maglietta di Ryan e me la infilo. Sistemo i capelli in una coda e corro alla porta. Chiunque sia ha manifestato sin troppo la sua impazienza. Guardo dallo spioncino ma uno sfondo nero mi copre la visuale. Decido allora di aprire la porta e vedere chi ci sia dietro. La spalanco e mi sento strattonare all'indietro quando la persona in questione mette piede in casa mia. Chase si guarda intorno, arrabbiato come non l'ho mai visto prima. «"Domani parliamo" e scappi a Chicago? Che cazzo di problemi hai, Des?» Chiude la porta dietro di sé che si chiude con un tonfo secco. Sussulto ma Chase non gli presta attenzione. Hai aspettato che mi addormentassi per svignartela. Sei una vigliacca, Des.» Il senso di colpa viene sostituito dalla rabbia. «Tu dai della vigliacca a me? Mi hai tenuto nascosta la tua relazione con mia sorella, e sarei io la codarda? Sei pazzesco, Chase, davvero.» Alzo le mani al cielo. «Sai qual è la differenza tra me e te, Des?» «Ce ne sono a migliaia.» Mi guarda torvo. «La differenza è che io ti ho chiesto scusa e ho provato a darti spiegazioni mentre tu, oltre a non averle volute sentire, te la sei svignata alla prima occasione. Non mi hai dato neanche modo di parlare, cazzo! Sei scappata e basta.» «Almeno adesso sai cosa si prova a discutere con qualcuno senza che ti dia neanche modo di spiegarti.» Aggrotta la fronte. «A cosa ti riferisci adesso?» Muovo un passo verso di lui. «Ryan mi ha chiesto il divorzio a causa tua.» Chase ha il coraggio di ridermi in faccia. «Mia? Che colpa ne ho io se le cose tra voi vanno male?» «Che colpa ne hai? Ha letto i messaggi sul tuo telefono in cui era facilmente intuibile che fossi io la Johnson con cui eri finito a letto.» Gli punto un dito contro. «Tuo marito dovrebbe imparare a farsi i cazzi suoi.» «E tu a tenerlo nei pantaloni.» ribatto piccata. Chase avvicina pericolosamente il viso al mio. «Quante volte devo ripeterti che Chloe non è mai stata una botta e via?» «Forse quando ci crederai anche tu?» Lo sposto con sgarbo e cerco di tornare in camera. Muovo un passo ma mi ritrovo nuovamente con la schiena attaccata alla parete. «Mi stai facendo incazzare, Des.» «Benvenuto nel club.» Incrocio le braccia al petto. Chase sospira rumorosamente. Ha le braccia ai lati della mia testa e lo sguardo fisso sul mio. «Perché te ne sei andata?» Soppesa le parole, le scandisce, cerca di darsi un autocontrollo che in realtà sappiamo entrambi non possiede davvero. «Non volevo sentire altre cazzate.» Si scosta come se gli avessi dato uno schiaffo in pieno viso. «Sai che c'è, Des? Se non avessi baciato Jared, Ryan si sarebbe fidato ciecamente di te e di conseguenza non si sarebbe mai sognato di chiederti il divorzio.» Raggelo. Non avrei mai pensato tirasse nuovamente fuori questo discorso. «Me lo stai rinfacciando?» «Sto solo dicendo che non puoi scaricare esclusivamente la colpa su di me quando sei tu la prima ad essere nel torto.» «Quindi ora sarebbe colpa mia?» «Era così necessario baciarlo?» «Tanto quanto era inevitabile andare a letto con Chloe.» Ho le mani che mi formicolano dalla voglia di prenderlo a sberle. Chase si infila le mani nei capelli. «Ancora con questa storia?» «Tu hai tirato fuori un discorso che ti avevo espressamente chiesto di non riprendere. A quanto pare ad entrambi piace essere ripetitivi.»
«Mi hai detto tu stessa che ci saresti stata se ci avesse provato, Des. Andiamo! Questo a Ryan lo hai detto?» Sgrano gli occhi. Non è possibile che ogni cosa che dica venga filtrata e interpretata a modo loro. «Ti sei scordato un pezzo, stronzo. Ho detto che probabilmente sarei finita con lui o con uno come lui se non avessi mai incontrato Ryan e di conseguenza avuto Emily, Harry e Dawson.» Chase boccheggia. «L'hai comunque baciato.» Giuro, vorrei tirargli qualcosa. «E me ne sono pentita il momento esatto in cui l'ho fatto. Tu? Solo quando Cole ti ha spinto a parlare.» «Quel moccioso...» «Lasciami indovinare... lo odi così tanto perché sai che potrebbe trattarla meglio di te?» Alza di scatto la testa. «Vuoi davvero affrontare il discorso su chi sia rispettivamente meglio l'uno per l'altra? Perché ti ricordo, amore mio, che hai sposato un uomo che ti ha umiliata davanti ai vostri compagni del liceo, fatto tradire il tuo ragazzo all'epoca, cornificata più di una volta, spezzato il cuore, quasi lasciata con due bambini a carico e oltretutto ti ha anche chiesto il divorzio. Questo tu lo consideri il meglio per te?» Chase attende paziente una risposta.
«Non credevo serbassi così tanto rancore nei miei confronti.» Ryan fa la sua apparizione in cucina, i pantaloni calati sulle cosce e lo sguardo fisso su Chase che mi tiene ancora al muro. «Oh, amico. Non è rancore il mio, ma odio puro.» Ryan muove pochi passi nella nostra direzione. «Un attimo che piango.» Ryan mi porge la mano che stringo per sottrarmi da Chase che però non si sposta. «Sto parlando con lei.» «Non vedi che l'hai infastidita abbastanza?» Ryan prova a tirarmi verso di lui, ma Chase lo blocca. «Tornatene in camera.» Ryan, con la mano che non stringe la mia lo spintona con forza, riuscendo a fargli ricadere le braccia lungo il corpo. «Se ti ritrovo così vicino a mia moglie giuro su Dio che ti spezzo le ossa e le regalo al primo cane che passa.» È ad un soffio dalle sue labbra. «Non mi fai paura.» «Dovresti averne, invece. Non ti ho toccato la prima volta perché un minimo di rispetto per te lo serbavo ancora. Non ti ho rovinato la seconda perché Destiny teneva a te e di conseguenza mi sono sforzato di farlo anch'io. Ma alla terza mi hai rotto il cazzo, Chase. Ti presenti qui senza preavviso, le urli in faccia, la blocchi al muro e la rimetti al suo posto con forza quando prova a togliercisi. Se permetti, mi da' alquanto al cazzo che la tocchi.» Chase deglutisce. «Non le ho fatto male. Te ne ho fatto?» Chiede a me. Mi stringo nelle spalle e massaggio i polsi che solo allora si accorge che si sono arrossati. Ryan si volta verso di me, osserva le mie braccia e poi lo guarda con disprezzo. «Male o non male non dovresti neanche pensare di sfiorarla. Ma no, cosa fa il buon vecchio Chase? Viene qui con la sua arroganza, pretende di esser ascoltato, manca di rispetto alla donna che amo, la mette nella condizione di doverlo starle obbligatoriamente ad ascoltare e pretende che non dica niente in merito? Con il cazzo che me ne torno in camera.» «Des.» Chase guarda oltre Ryan che si sposta da me. «Ora basta.» Chase lo guarda. «Esci.» «Mi stai cacciando?» «Destiny è troppo educata per farlo quindi lo faccio io.» Chase mi cerca con lo sguardo. «Vuoi che me ne vada?» «Sarà meglio per tutti.» replico, deludendolo. «Non ti riconosco più.» «Lasciala in pace e vattene. Non sto scherzando.» «Hai detto che avresti almeno provato a darmi una seconda chance.» «Così non le semplifichi le cose.» Chase ignora Ryan e si concentra su di me. «Non me la sento, Chase. Non ancora.» Sento il suo sguardo bruciarmi addosso. Si muove verso di me ma Ryan lo prende per la maglietta. «Hai problemi di comprendonio o cosa?» «Mi sono fatto sei ore di volo per venire qui. Non me ne vado e basta.» «Invece te ne farai altre sei per tornare indietro. Ciao, Chase.» Ryan gli indica la porta. «Smetto di vederla se mi dai un'altra possibilità. Chiudo con lei, cancello il suo numero, sparisco dalla sua vita. Lo faccio davvero se tu torni nella mia.» «Non voglio questo.» Sbuffa esasperato. «E che cazzo! Non ci provi neanche a venirmi incontro.» «Ancora che le alzi la voce?» Ryan lo guarda malissimo. «Tu non vuoi chiarire.» Mi accusa Chase. Scrollo le spalle. Sono stanca di discutere con lui. «I piccoli stanno per scendere a fare colazione e, dal momento che vorrei evitare che assistano al tuo pestaggio ti consiglio vivamente di portare il tuo culo fuori da casa mia.» Chase prova a protestare. «Adesso.» Ryan è irremovibile. «Non finisce qui, Des. Troverò il modo di farmi perdonare.» Mi guarda con sincerità e poi si divincola dalla presa di Ryan sul suo corpo. Chiude la porta alle sue spalle quando esce. «Tesoro, hey.» Ryan mi allaccia le braccia intorno al corpo così affondo il viso nel suo petto. Si è accorto prima di me che stessi piangendo. «Scusami, non...» «È tutto a posto, tesoro. Sfogati se ne hai bisogno. Sono qui per te.» Mi bacia la testa e mi stringe. Dio, quanto lo amo. Piango lacrime di frustrazione, delusione, rabbia, tristezza. Piango perché Chase sta provando con tutte le sue forze a farsi perdonare, ma puntualmente dice qualcosa che rovina tutto. Piango perché Ryan è qui con me e non mi lascia, mi bacia le lacrime e mi sussurra parole confortanti all'orecchio. Piango per tutte quelle volte in cui ho ricacciato indietro le lacrime e ho ingoiato la bile. Piango perché al momento non riesco a fare altro. «Ieri sera stessa mi sono ripromesso di non vederti più in questo stato.» Le labbra di Ryan mi sfiorano la base del collo. «Ho fallito ancor prima di iniziare.» Mi asciugo gli angoli degli occhi e sorrido.  «Stai facendo molto più di quanto potessi chiederti in realtà, tesoro.»  «Se sei in questo stato non è poi così sufficiente.» «Lo è. Per me lo è, Ry.» Mi bacia la fronte. «Vorrei fare comunque di più.» «Potresti iniziare portando tu i piccoli a scuola oggi.» Sorride. «Cos'altro?» «Potresti anche andarli a riprendere.» Ride.  «Tutto quello che vuoi, dolcezza.» Sorrido e lo stringo al mio corpo. «Grazie di tutto, tesoro.»  «E di che, piccola. Prendermi cura di te rientra tra le mie tre cose preferite.» «Le altre due?» «Fare l'amore con te e amarti forte oltre ogni altra cosa.» Mi alzo sulle punte e lo bacio. Non c'è giorno in cui non pensi a quanto la mia vita sia migliorata da quando l'ho incontrato. Ryan non dirà sempre la frase giusta al momento più opportuno, non sarà né pacato o posato, non affronterà sempre le situazioni nel modo più adeguato ma quando ama lo fa con tutto se stesso. E quando succede non puoi fare altro che amarlo a tua volta.

Perché proprio lei? ? 2.0Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora