III

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Sandra lasciò cadere la sigaretta in terra e si voltò da sopra la spalla quando la voce di Matt arrivò al suo udito. Il ragazzo le passò accanto strizzandole l'occhio e regalandole un sorriso al quale rispose con un ghigno divertito.

Ma dove era Slash?, si chiese guardandosi attorno avvolta nel suo stesso abbraccio e lo vide fermo davanti all'ingresso dello stabile, scuro in volto, mentre scambiava qualche parola con Duff.

- Hey, vieni in auto con me?-

Sandra si riscosse dai suoi pensieri e voltò la testa verso il ragazzo che le aveva appena parlato e che in quel momento la stava guardando con un interesse difficile da decifrare: non vi era lussuria nel suo volto, né tenerezza, la stava guardando come si guarda un conoscente, senza apparente trasporto.

- Uhm... sì. Sì verrò con te-

Era bello Axl, di una bellezza quasi eterea, delicata e disarmante ma che cozzava molto, anzi troppo con l'animo aggressivo e a tratti spaventoso che possedeva. Era la sua versione reale, in carne e ossa, del mostruoso personaggio di Stevenson Dottor Jekyll e Mr Hyde, ma se possibile ancor più terrificante e intrigante del fittizio dottore: un pericoloso e seducente demone con splendide sembianze da angelo e una voce capace di farle diventare le gambe gelatina.

Distolse lo sguardo da quei turbolenti occhi chiari e li riportò per un momento sulla figura di Slash che, affiancata da Duff, si era mossa verso loro altri.

- Ha lasciato che Lucy andasse via con Izzy...- sussurrò rivolgendosi al ragazzo che le era accanto e che vide sollevare lo sguardo verso il riccio chitarrista. - A me sembrano tutti matti-

Axl accennò un sorriso e infilò le mani nelle tasche dei pantaloni, facendo spallucce - Questa volta ti devo dare ragione. Non vuole condividerla con nessuno, ma la spedisce personalmente tra le braccia dell'unico capace di sfilargliela da sotto il naso -

- Forse pensa che Lucy possa aiutarlo-

- Può darsi... dai, andiamo che gli altri si stanno muovendo- disse facendole segno di seguirlo verso l'auto parcheggiata dietro a quella di Matt, rossa e scintillante come la sua batteria.

Sandra gli fece cenno di attendere solo un minuto, sollevando l'indice verso l'alto e si diresse verso Tory che, ferma davanti alla portiera aperta, attendeva l'amica tamburellando con le dita suo tettuccio della vettura.

- Dove ci vediamo?- chiese scostando i lunghi capelli scuri lungo la spalla sinistra, guardando dentro il veicolo dove scorse Slash svaccato sui sedili posteriori, le lunghe bracci sollevate sopra il poggiatesta.

- Infatti, cazzoni, dove stiamo andando?- chiese Axl comparendo alle sue spalle con una sigaretta tra le labbra e un berretto con visiera sceso sopra la fronte.

- Casa mia!- esordì il chitarrista emergendo dalla sua catalessi, con un sorriso carico di aspettative sulle labbra decisamente troppo.

Casa di Slash era come se la era sempre immaginata: un tripudio di nero e disordine dal raro sentore di pura presenza rock. Vi erano giornali di musica ovunque, lanciati tra i divani, il tappeto e i vari piani d'appoggio che Sandra riusciva a scorgere dall'angolo della sala in cui si trovava; due chitarre erano state adagiate con cura su supporti da terra mentre una, quella che ben conosceva, dai toni rovere, sembrava essere stata dimenticata su di uno
dei due divani, lasciata senza troppa cura capovolta contro la seduta.

Tra tutto quel testosterone che saturava l'ambiente, Sandra riconobbe il delicato tocco femminile in piccole accortezze, come un posacenere pulito sopra il tavolinetto posto tra i due divani, o un plaid piegato e posato con cura sopra uno dei morbidi cuscini neri. Erano accortezze minime che solo l'occhio femminile poteva catturare.

Un bel gatto trotterellò verso di loro, agitando la punta della sua lunga coda pelosa e si fermò miagolando ai piedi di Slash che, accucciandosi sui talloni, gli toccò con dolcezza la testa paffuta.

- Hai un gatto?- domandò preoccupata Sandra osservandolo prendere il felino in braccio.

- Sì. Perché? Non posso avere gatti?- Slash la guardò accigliandosi, mentre lasciava che l'animale sfregasse il musetto contro il suo mento.

- E con i serpenti, come fai?-

- lo sta facendo ingrassare per bene, per servirlo a Pandora per Pasqua. Un bel gatto grasso - esordì Axl ridendo e posando un braccio attorno alle spalle della ragazza sconvolta che guardò prima il cantante e poi il chitarrista che sorrideva stringendo a sé l'animale.

- Ti stanno prendendo per culo, Sandra- ridacchio Matt che si sedette accanto alla chitarra, sollevandola e posando il manico contro lo schienale. Poi estrasse una busta di polvere bianca e la mossa davanti ai nasi dei presenti - Chi ne vuole?-


Quando Lucy rincasò, passate le tre del mattino, trovò non poche sorprese ad attenderla. Le due auto parcheggiate lungo il viale preannunciarono quello che si sarebbe trovata davanti agli occhi, una volta messo piede in casa. Si voltò verso il cancello alle sue spalle: Izzy se ne era già andato, il rombo della moto in sottofondo che spezzava il silenzio di quella notte senza luna.

Ancor prima di varcare l'ingresso di casa, le risate e le voci confermarono quello che aveva immaginato: nessuno dormiva, non ancora almeno.

La luce soffusa della sala l'accolse, riscaldandola con i caldi toni dell'arancio, un completo d'arredo che aveva scelto personalmente lei cercando di dare un tocco di classe a quell'esplosione di mascolinità che se ne respirava; lasciò la borsa e la giacca lì, sull' appendi abiti a muro e raggiunse in brevi passi la sala che sapeva ospitare gli amici, ma quello che vide non combaciò minimamente con ciò che si aspettava.

Matt e Slash ronfavano a pancia in sotto, stesi scomposti sopra al tappeto, il primo con un un cuscino a coprirgli il volto e tra le dita una sigaretta ormai spenta e il secondo con i capelli sulla faccia e coperto solo da una canotta e un paio di jeans mezzi scesi lungo i fianchi. Una scena, quella, che conosceva più che bene; spostò la testa verso gli altri ragazzi, entrambe le coppie sul divano. Duff e Tory, in religioso silenzio, si scambiavano una canna e osservavano con sguardo sballato e divertito Axl e Sandra fare sesso sull'altro divano.

Il ragazzo dal volto angelico sedeva nudo, con il viso immerso tra i seni di Sandra che lo cavalcava con un ritmo incalzante, gemendo tra le labbra serrate.

Lucy scosse la testa e puntò dritta verso la camera da letto che, una volta raggiunta, chiuse a chiave, chiudendo anche fuori gli eccessi di quella serata.

Don't Damn meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora