XIII

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- Non è che voglia fare il guastafeste, ma sei sicuro che verrà? - disse Slash rompendo il silenzio che da ormai troppi minuti regnava nel veicolo.

Frugò nel vano portaoggetti e agguantò uno dei pacchetti di Marlboro lasciati appositamente lì, giusto per non dover riempire le tasche di sigarette. Portò alle labbra la paglia e ne offrì una ad Axl, che accettò di buon grado.

- Avrà fatto tardi...- rispose soffiando dalle labbra schiuse il fumo acre della Marlboro e posando lo sguardo sul quadrante dell'orologio da polso, che in quel momento segnava le quattro e venti del pomeriggio.

Non poteva crederci. Gli aveva per davvero dato buca, lasciandolo ad attenderla come un fesso davanti a quel fottuto negozio di musica. Non l'avrebbe passata liscia; eh no. Sarebbe tornato là il giorno seguente, magari il seguente ancora, e l'avrebbe attesa finché non l'avesse avuta davanti alla faccia.

Spense la radio che trasmetteva a basso volume solo canzoni rock e posò la nuca contro il poggiatesta, chiudendo gli occhi e sospirando
- Non può avermi dato buca, Slash. Tu non la conosci- disse e portò la sigaretta alle labbra.

- Hey, amico. Una mora tutte forme sulle quali morire felici è appena uscita e... sta guardando verso qua-

Axl spalancò gli occhi, voltando poi la testa verso il finestrino e, incontrando lo sguardo di Haley che, abbracciata a quel fottuto Roger si allontanava guardandolo, imprecò senza mezzi termini scendendo poi dall'auto come una furia.

- Haley- la chiamò e lei si fermò voltandosi da sopra la spalla. Ad Axl non sfuggì come il ragazzo la strinse ancor di più nel suo abbraccio, lanciandogli un silenzioso monito severo.

Idiota, pensò accigliandosi sapendo che quell'imbecille così facendo lo avrebbe spinto non solo a ritentare ma a portargliela via da sotto il naso anche solo per il gusto di metterlo a cuccia.

- Bill, per favore- lo ammonì lei, lasciandosi avvolgere dal braccio del ragazzo alla sua destra e scuotendo mesta il capo.

Si rese conto solo quando Slash gli afferrò il braccio che si era mosso verso loro; batté le palpebre un paio di volte, fermandosi nel vederli andare per la loro strada, lui rivolgendogli un ultimo sguardo d'avvertimento da sopra la spalla e lei abbracciandolo di rimando.

- Andiamo, amico - sussurrò Slash senza attese che lo seguisse ma consapevole che lo avrebbe fatto.

- Chi era quella ragazza, Axl? - chiese Slash mentre conduceva lento l'auto nel traffico serale.

- Una vecchia amica-

Il chitarrista lo sguardò per un breve istante prima di riportare lo sguardo sulla strada.
- Una vecchia amica che ti ha chiamato Bill-

Axl si strinse nelle braccia, chiudendosi a riccio e curvando appena la colonna vertebrale come a voler nascondere la risposta che sapeva dover fornire al suo amico. Sospirò e si voltò a guardare Slash. - Lei è stata la mia migliore amica quando ero bambino. È stata il mio faro e il pilone; una confidente, una sorella e perché no? Anche la più tenera delle amanti...-

- Suona come dannatamente incestuosa questa cosa - ridacchiò Slash prima di tornare serio. - Ma non è la stessa ragazzina che hai lasciato a Lafayette, giusto?-

Scosse il capo, Axl. - Sono stato un bastardo con lei e me ne pento; l'ho tradita nella maniera più subdola che si possa immaginare: ho tradito la sua fiducia e questo è, penso, il risultato -

- E sei pronto ad accettarlo?-

Il ragazzo biondo guardò verso l'altro intento a guidare ma attento al discorso. Non rispose e Slash portò lo sguardo blindato da tondi Rayban con lenti chiare verso Axl, in attesa di una risposta.

Don't Damn meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora