- Intermezzo -

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Lucy rientrò in casa dopo aver buttato nel cassonetto in strada un enorme sacco nero di bottiglie di alcolici vuote, dalle semplici birre, in lattina per lo più, a liquori e vodka, fino a trovare anche qualche bottiglia di scadente vino rosso ottenuta con chissà quale uva da chissà quale parte di mondo. E non era Nightrain, questo la diceva lunga.

Passò accanto al divano dove Slash, disteso con un braccio penzoloni dalla seduta e le caviglie appoggiate allo schienale era intento a creare centri concentrici di fumo sopra la sua testa, riempiendo la stanza di quel tipico odore di Marijuana. Si fermò e lo osservò finché lui non ricambiò lo sguardo, regalandole un sorriso che nulla aveva pentito: sfrontato, stonato e Dio solo poteva sapere quanta voglia aveva di prenderlo a calci in culo in quel preciso momento.

- Ti limiti solo a fumare, senza dire nulla?-chiese portando le mani ai fianchi e continuandolo a guardare finché lui non ricambiò veramente lo sguardo, puntando quelle pozze nere nei suoi cerulei.

- Non vorrai veramente litigare, uh?- le disse buttando giù le gambe e sollevandosi dal divano, reggendo la canna tra le labbra piegate in quel sorriso che tanto lo caratterizzava e lo rendeva irresistibile anche quando la faceva incazzare, come in quel momento.

- Io sono stanca, Slash. Stufa di tutto questo, - indicò il casino nella stanza - stufa dei tuoi silenzi, dei tuoi tradimenti e...-

Lui la raggiunse e, tolta la canna dalla bocca, avvicinò le labbra carnose al sentore di fumo alle sue. - Ti amo, Lucy. Lo sai vero?-

Lei deviò lo sguardo puntandolo in terra, dove ore prima lui stesso era steso accanto a Matt. Le tornarono alla mente flash di ciò che aveva visto nelle ore precedenti: Axl fare sesso con Sandra, poi Matt nudo accanto all'amica e il suo Slash con i pantaloni scesi a coprire a malapena l'intimità.

- Io ti amo e tutto il resto non conta- aggiunse sfiorandole la guancia con il pollice.

- Conta per me, però- rispose lei tornandolo a guardare e perdendosi in quegli occhi che l'avevano stregata già dalla prima volta, da quando l'avevano guardata, più di un anno prima, da quel palco al Troubador.

Slash la baciò e fu un bacio dolce, prolungato e vero, che la sbriciolò su due piedi accendendo il bisogno che voleva rimanesse sopito, almeno in quel momento. Si aggrappò alle sue spalle nude e con i polpastrelli accarezzò la grana della sua pelle olivastra scendendo lungo i muscoli della schiena che si contraevano a ogni carezza, a ogni tocco.

- Fà l'amore con me, baby - le disse lasciando correre le mani dal viso al collo, fino lungo le braccia, e scese sopra ai pantaloni, artigliando con le dita i glutei che sollevò sopra il suo bacino.

- In camera da letto però, non qui-

Le tappò le labbra con le sue e si avviò verso la camera padronale, lasciando fuori gli eccessi della notte.

Quanto avrebbe retto ancora, Lucy?
Quanto avrebbe ancora sopportato tutto quello?

Lui la amava, né era al corrente e lo sentiva sulla propria pelle quando fondeva le labbra alle sue, il corpo al suo e l'anima con la propria, ma quanto ancora poteva reggere la sua poligamia mal celata? Insaziabile fame di donne.

Sospirò e strinse le palpebre reprimendo il moto di delusione quando i polpastrelli sfiorarono dei lievi graffi lungo la zona dorsale della schiena, accanto e sopra la colonna vertebrale. Ingoiò il groppo e scese con dita leggere lungo la pelle, chiudendo fuori dalla testa l'idea delle unghie di Sandra che solcavano quella schiena perfetta, mentre forse lui si dedicava a lei in quello che amava fare più di ogni altra cosa.

- Prendimi ora, per favore - sussurrò contro il suo orecchio e in pochi secondi si trovò nuda stretta al suo abbraccio, mentre veniva riempita da lenti affondi cadenzati. Lo strinse a sé, serrando le gambe attorno ai suoi fianchi e allacciando le caviglie dietro alla schiena che si muoveva.

- Guardami- le disse mentre la cascata di ricci ricadeva attorno al volto, pizzicandole la pelle delicata del collo e del petto. - Guardami, Lucy-

Lei sollevò le palpebre e si perse in quelle iridi nere che si fondevano con le stesse pupille.

- Ti amo, Baby-

- Ti anche anche io, Slash-

Le baciò le labbra un attimo prima di uscire da lei e stendersi schiena sul materasso, invitandola con lo sguardo e il corpo a cavalcarlo, dominandolo quanto e come voleva. Salì sopra al suo bacino, Lucy, e gemette mentre scendeva lenta tenendosi con i palmi sopra al petto del ragazzo che la riempiva centimetro dopo centimetro, lento; buttò indietro la testa, lasciando che i lunghi capelli biondi si aprissero a ventaglio sulla schiena e prese a muoversi. Incontrò lo sguardo del ragazzo che la fissava, e le sorrise. Lucy si chinò baciandogli le labbra, ancora una volta, prima di riprendere a muoversi sopra di lui esplodendo in mille pezzi dall'interno.

Don't Damn meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora