XIV

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- Allora? - chiese Perla, sfiorando volontariamente il braccio di Slash con il seno a stento contenuto nel corpetto nero.

Il chitarrista batté un paio di volte le palpebre riportando lo sguardo sull'esplosiva cubana, che in quel momento gli stava offrendo la bottiglia mezza piena di Whisky.

- Cosa?- domandò tornando ancora una volta a osservare i due seduti fuori, sui gradini che portavano a quello che doveva essere un piccolo giardino. Erano entrambi di spalle e molto, troppo vicini tanto che le loro braccia e gambe si sfioravano.

- Ecco perché non mi ascolti! - lo canzonò lei seguendo il suo sguardo fino a incontrare la schiena di Izzy e Lucy, ma attirò a sé il volto del ragazzo, accarezzandogli la guancia con la mano - Vorrei vedere dove tieni i serpenti e vorrei tanto toccare Pandora- gli disse muovendo ancora il petto contro il braccio di Slash che cercò di osservarla bene nonostante il cervello offuscato dall'alcol. La guardò prima negli occhi e scese poi sulle labbra rese invitanti dal rossetto rosso. Sorrise quando posò lo sguardo sui seni generosi e le fece segno di seguirlo, non prestando alcuna attenzione all'occhiata di fuoco che Tory gli aveva indirizzato passandole accanto.

Portò la bottiglia alle labbra e bevve un lungo sorso ravvivando la sensazione di stordimento che lo aveva portato a rimuginare sopra quei due. Ancora una volta Izzy si era avvicinato a Lucy e guarda caso sempre quando lei era lontana da tutti; non che gli altri fossero di vera compagnia, sfatti come erano e impegnati a intrattenersi con questa o l'altra, e non che lui avesse rigettato la conoscenza con quella Perla, ma Izzy diventava una problema quando Lucy era nei paraggi.

Prese la mano della ragazza appena furono lontani da sguardi indiscreti e la trascinò lungo il corridoio, fin davanti alla porta del bagno. La guardò e bevve un altro sorso dalla bottiglia prima di infilarsi nel bagno, dove sapeva sarebbe stato difficile dirle di no. Si chiuse la porta alle spalle, a chiave, e la guardò camminare lenta verso l'enorme teca nella quale custodiva i tre grandi serpenti. Perla posò il palmo contro il vetro, proprio dove Pandora riposava con il corpo acciambellato contro quella lastra trasparente.

- È bellissima- disse e si voltò da sopra la spalla lanciandogli un'occhiata alla quale Slash non seppe tirarsi indietro. La raggiunse e le si premette contro con il corpo perfetto, lasciando aderire il busto e il bacino alla sua schiena accarezzata dai lunghi e folti capelli fulvi. Posò le labbra sulla pelle delicata e ricettiva del collo e lasciò scorrere il palmo libero lungo i fianchi, fino ad accarezzare il ventre, l'addome e poi posarsi sul seno.

Sentì la ragazza mugolare e nel contempo spingere il sedere contro il suo bacino, mentre con i palmi posati contro la teca lasciava a Slash il compito di scaldarli a vicenda, lui attraverso il tatto e lei attraverso le sensazioni che le stava dando.

- Dammi quel bicchiere, Lucy- le ordinò Izzy mano a mano che il morale della ragazza si faceva sempre nero, complice alcol che aveva ingurgitato fino a quel momento. Lo guardò accigliata e lesta portò alle labbra la birra rimasta bevendola tutta d'un sorso. Izzy sollevò le braccia in segno di resa e serrò la mascella - Se ti dovessi sentire male, saranno cazzi tuoi- le disse alzandosi da lì, intenzionato ad andarsene.

-Iz -

Il ragazzo si voltò guardandola nei tristi occhi e non poté non notare quanto quella relazione con Slash fosse distruttiva per lei e non capiva perché ancora fosse lì, ad attendere un cambiamento che tutti sapevano non sarebbe mai arrivato. Per quello che ne sapeva litigavano un giorno sì e l'altro anche.

- Dove ho sbagliato con lui?- gli domandò e Izzy tornò a sederle accanto, accennando un sorriso che però sapeva essere di circostanza.

- Lucy, siete due mondi opposti. È solo questa la differenza, ma lui ti ama e lo ha dimostrato varie volte - attese che lei reagisse, ma il risultato non fu quello che aveva sperato. Le lacrime iniziarono a solcarle le guance e lui la strinse a sé chiedendole di non piangere. Quando si fu calmata la guardò serio asciugandole le ultime lacrime che scendevano traditrici lungo l'ovale del volto e la invitò a seguirlo. Avrebbero cercato insieme quello zuccone e gliel'avrebbe consegnata con un chiaro monito: occuparsi della sua ragazza... o l'avrebbe giurato di fronte a Dio, ci avrebbe pensato lui portandogliela via per sempre.

- Hai visto Slash?- chiese il chitarrista ad Axl che in quel momento era impegnato in un bacio molto interessante, seduto tra Sandra e Adriana chiaramente su di giri e ubriache. Sandra posò la guancia contro la spalla del ragazzo mentre gli accarezza il petto con la mano in attesa che lui tornasse a occuparsi di loro.

- Mi pare di averlo visto passare e andava verso il reparto notte- rispose Axl gemendo quando Adrianna gli infilò la mano nei pantaloni sbottonati.

- Verso le camere?- domandò Lucy ma non ottenne risposta quella volta, troppo preso l'altro a lasciarsi trasportare dalle carezze delle ragazze. Lucy guardò Izzy non nascondendo la preoccupazione sul volto che ancora recava i segni del pianto.

- Penso sia svenuto da qualche parte. Aveva fatto il pieno di alcol, piccola. Sono certo che ti toccherà fare la crocerossina, ancora questa volta - rise e riuscì a far sorridere anche lei, mentre si incamminarono verso quella parte di casa silenziosa.

La porta del bagno si aprì nell'esatto istante in cui Izzy e Lucy passarono davanti, rivelando ai loro occhi Slash e la ragazza rossa che sorridevano complici e pericolosamente vicini, le loro labbra quasi si toccavano. Accadde tutto nel giro di pochi infiniti secondi: Lucy osservò prima l'uno, con un ghigno fatto e ubriaco sul volto e poi l'altra che ebbe almeno la decenza di  sentirsi imbarazzata; la rabbia prese il sopravvento e il palmo di Lucy impattò contro la guancia del suo ragazzo, che barcollò all'indietro. Slash scoprì lo sguardo dalla montagna di ricci e aggrottò la fronte, ma non riuscì a fermare Lucy, che proseguì spedita fino alla stanza da letto.

- Sai cosa?- Izzy spostò lo sguardo dalla porta della stanza in cui Lucy si era barricata al volto di Slash, che in quel momento si era acceso una sigaretta, parlando con tono pacato. - Sono stanco di tutto questo. Te la vuoi scopare? Prego, vai. È tutta tua e hai la mia benedizione. La vuoi come ragazza? Non potrei che essere più felice per entrambi, siete anime gemelle- Slash prese la mano di Perla e l'attirò a sé, riappropriandosi di quelle labbra e chiudendo fuori il mondo.

Se ne sarebbe pentito il giorno seguente, quando alcol e cocaina avrebbero lasciato il posto al raziocinio, che in quel momento pareva essersi eclissato. Non era in sé, Slash, ma Izzy era stanco di rimandare l'irrimandabile. Guardò verso la porta della stanza e fece la sua scelta, incamminandosi svelto.

- Vai via- urlò Lucy al di là della porta, in risposta al rumore secco delle nocche contro la superficie del legno.

- Fammi entrare, Lucy-

- La porta è aperta-

Izzy la aprì e se la richiuse alle spalle, ruotando la chiave.

Don't Damn meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora