XV

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- Hey- Izzy si avvicinò non sapendo bene cosa dire o come comportarsi, anche se ipotizzava che il silenzio e una spalla sarebbero stati molto più utili di mille belle parole messe insieme.

Sedette accanto a lei e l'avvolse tra le braccia quando gli si lasciò andare contro il petto, inumidendogli la camicia con le sue lacrime. Le posò la guancia contro quei capelli talmente biondi da sembrare quasi bianchi e sospirò prima di staccarsi da lei ed invitarla a guardarlo negli occhi.

- Portami in un Motel, per favore-

Corrugò la fronte e inclinò appena il viso, osservandone i lineamenti perfetti; perfino quando piangeva era stupenda, ma gli mancava il suo sorriso che si era spento ormai da troppo tempo. Le accarezzò la guancia e annuì.

- Verrai da me, almeno finché non avrai casa tua libera dal contratto d'affitto-

Lei lo guardò cercando di ricacciare indietro le lacrime che le solcavano le guance rosee.

- Prendo quello che mi serve. Non rimetterò piede in questa casa. Non può trattarmi come una regina per una settimana e come una sconosciuta la successiva- disse alzandosi dal letto ancora sfatto e passando i palmi sotto gli occhi, dove il trucco le si era sciolto in cole nere a macchiarle la pelle.

La osservò prendere un paio di sacche dall'armadio e infilarci dentro a forza, senza cura alcuna, le sue cose che tirava fuori dai cassetti. - Aspetta, lascia che ti aiuti che stai distruggendo la metà dei tuoi bellissimi e sexy vestitini dall'aria pop. Tirandoli così dalle grucce rischi di farli in mille pezzi - ridacchiò lui aiutandola e strappandole un sorriso.

- Forse ho esagerato con l'alcol. Non dovevo bere così tanto, vero?-

- Hai giusto ingerito qualche litro di birra. Tutto nella norma per la tua età- le rispose sorridendo e i loro sguardi si incrociarono per un attimo che parve infinito, finché non fu Lucy a distogliere il suo per prima.

- Quella ragazza, quella Perla penso sia molto giovane -

- Non pensarci -le rispose.

Chiuse il borsone e ringraziò quando Izzy se lo issò sulla spalla, incamminandosi verso la porta della stanza ma bloccandosi a qualche passo dopo, incurante del fatto che Lucy gli piombò addosso.

- Cosa c'è?- gli chiese un attimo prima che lui si voltasse da sopra la spalla per guardarla con espressione interrogativa stampata sul volto.

- Il gatto lo lasci qua?-

Lucy lasciò cadere la borsa in terra e raggiunse il micio che sonnecchiava acciambellato in una delle custodie delle chitarre lasciate sul pavimento. Lo sollevò e si voltò attorno, alla ricerca di qualcosa che infine trovò dimenticata  nell'angolo, tra l'armadio e il termosifone: un bel trasportino in vimini fornito di una copertina di lana. Lo posò sul letto e ci infilò dentro il gatto, che miagolò protestando contro il suo destino di felino in gabbia.

- Ora possiamo andare- concluse afferrando la borsa, il trasportino e facendogli segno di aprire la porta.

Attraversarono il reparto notte e a Izzy cadde l'occhio dentro a una delle stanze lasciata aperta per metà e dalla quale provenivano rumori e gemiti facilmente identificabile. Sbirciò rapido mentre passava e scorse due figure darci dentro, una stesa su di un materasso a una piazza e mezza e l'altra, una ragazza dai lunghi capelli fulvi e curve mozzafiato, intenta a cavalcare il tizio inerme che, sebbene non riuscisse a vedere in volto, riconobbe immediatamente. Era Slash.

- Maledetto bastardo, figlio di troia...-

Izzy le prese la mano e la trascinò via, senza una parola ma con una strana emozione che iniziava a ribollire sotto pelle, lasciandogli brividi lungo la colonna e uno strano senso di appagamento. E se ne vergognò, dopotutto si trattava di una donna ferita e di un amico talmente fatto da non rendersi conto di cosa stesse combinando. Non era della stessa opinione la sua testa da bastardo figa- dipendente, che considerava quella come una delle occasioni migliori per infilarsi nelle stesse mutandine che riempivano i suoi sogni... o almeno quello era il suo modo di non pensare alla vera natura della sua infatuazione.

Non prestarono attenzione agli sguardi velati incollati alle loro schiene, né alle voci in sottofondo che avevano come oggetto delle frasi il triangolo tra i tre finché non uscirono da quella casa e salirono in auto. Izzy sistemò le sacche nel portabagagli e il cestino del gatto sul sedile posteriore, poi salì al lato guida e infilò la chiave nel cruscotto senza però avviare il motore; si fermò qualche istante a guardarla.

- Perché?- chiese lei e non ottenendo risposta si voltò a guardarlo. - Perché tutto questo? Se potessi tornare indietro nel tempo...- e si asciugò una lacrima che scese lungo la guancia, l'ennesima, tirando su col naso.

- Avresti voluto non averci mai incontrato, vero?-

- Sì-

Izzy avviò il motore e, fatta inversione, si immise sulla strada desertica che li avrebbe condotti a casa, lontano da tutto e tutti.

- Scusa-

Lucy ruppe il silenzio imbarazzante che da troppo tempo alimentava i muti pensieri di una e dell'altro. Izzy spostò lo sguardo dalla strada al volto di Lucy che, di profilo, continuava a guardava davanti a sé.

- Di cosa?- le chiese scalando la marcia per svoltare sulla strada che li avrebbe portati di lì a poco a casa.

Raccolse le ginocchia al petto e guardò per un momento fuori dal finestrino, sospirò e tornare ad osservare la strada buia di fronte a sé. - Non pensavo veramente quello che ho detto. Tengo a te e tengo a lui... beh, sai quello che provo per entrambi, no?- disse e i loro sguardi si incontrarono ancora una volta.

Izzy fermò l'auto davanti al cancello, che avviò con l'uso del telecomando. Treader trotterellò attorno alla macchina appena questa entrò lenta nella proprietà. Spense il motore e si voltò a guardarla. - Forse hai ragione. Nessuno di noi è tipo da fidanzate, né Axl né Duff e tantomeno io...-

- Tu sei diverso da lui, Izzy...-

Izzy scosse il capo e prese una sigaretta dal vano portaoggetti. L'accese e la porse a Lucy, portandone una nuova alle labbra. - Non sono tanto diverso da lui, anzi, c'è chi dice che forse sono anche peggio - sorrise deviando lo sguardo da quello azzurro di lei e soffiando il fumo dalle narici.

- Forse eri come lui, ma ora sei diverso. Sarah è riuscita a...-

- Per favore, Lucy. Non voglio parlare di lei, tantomeno della relazione che abbiamo avuto-

La ragazza si scusò e lo seguì fuori dalla vettura, aiutandolo a scendere le due sacche e occupandosi personalmente del gatto, mentre Treader veniva allontanato dalla voce severa di Izzy.

- Voglio però che tu sappia che puoi rimanere qui quanto vuoi, anche quando saremo partiti per il Tour, ma...- le sorrise sghembo, voltandosi sopra la spalla con la chiave infilata nella toppa - dovrai pensare al mio Treader-

- E se ti dicessi che quel cagnaccio mi sta antipatico?- scherzò lei guardandolo divertita.

- Beh, allora ti direi di andare a farti fottere - ridacchiò facendola entrare e chiudendo fuori il cane che prese ad abbaiare - E non dire che sono un egoista. Il tuo gattaccio in casa e il mio cane fuori-

Fine prima parte.

A breve la seconda.

Sarà veramente finita tra Lucy e Slash o questo è l'ennesimo litigio? Cosa pensate?

Team Slash
Oppure
Team Izzy?

Team Slash Oppure Team Izzy?

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