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I giorni che seguirono a quell'assaggio di tour furono carichi di adrenalina e sopratutto di aspettativa riguardo a come sarebbe stato vivere due anni on the road, non più come gruppo spalla ma come headline. Avevano vissuto l'intera invernata con l'attesa di far conoscere la loro musica al mondo intero, mettendo in moto quella che sarebbe stata una fottuta enorme macchina da guerra fatta di note e parole. Quattro mesi lunghissimi, a tratti monotoni dove la voglia di mandare avanti l'orologio del tempo era stata forte. La noia era stata spezzata a tratti da incontri con la stampa, a tratti con serate premiere e a tratti con feste distruttive in loro onore.

Tra le braccia di Slash erano passate un numero infinito di ragazze, le quali si alternavano a quella che pareva essere l'unica fissa: Perla.  La bella cubana era riuscita a ritagliarsi un posto d'onore tra i pantaloni di pelle del chitarrista e spesso accadeva che il ragazzo rimanesse chiuso per giorni e giorni in casa della rossa, lasciandosi alle spalle il mondo intero. Erano una bella coppia, una coppia perfetta, fatti l'uno per l'altra... se solo lui si fosse deciso a mettere un po' la testa a posto.

Izzy e Lucy erano ormai una coppia in tutti i sensi. In molti dicevano che erano destinati a trovarsi e stare assieme, non prima di aver fatto le loro esperienze, belle o brutte che fossero state. Vivevano insieme a casa di lui, e durante il mese di Marzo si erano concessi un viaggio visitando prima la casa natale di Izzy, dove lei ebbe modo di conoscere i genitori e i fratelli del ragazzo e successivamente, accompagnati da quest'ultimi, avevano passato una ventina di giorni viaggiando per il sud degli Stati Uniti. Le aveva insegnato a surfare tra le alte onde dell'oceano, o almeno ci aveva provato , e si erano concessi una gita nel Gran Canyon: loro due e Treader.

Duff e Tory avevano vissuto momenti di alti e bassi, prendendosi una piccola pausa di una mesata per via delle condizioni in cui versava il bassista, sempre più prossimo al baratro. Ma quella breve pausa non aveva portato a nulla se non protrarre un epilogo ormai certo. Non era passato giorno, in quei lunghi mesi che precedettero io tour, in cui non fosse tornato a casa sobrio, a orario decente o senza l'odore di un'altra addosso. Compagno di bevute e malefatte di Slash, Duff aveva portato Tory all' esasperazione, finché una mattina di marzo, al suo rientro da una delle solite folli nottate a base di alcol, crack e sesso a casa di Slash, Duff trovò la casa vuota. Tory se ne era andata e con lei tutto ciò che le era appartenuto.

- Non voglio un uomo assente con me. Io ti amo Duff, ma questa cosa è più forte di noi. E io da sola non riesco; deve venire da te, devi volerlo tu -

- Questo sono io, Tory -

- Allora devo chiederti di lasciarmi andare- furono queste le ultime parole tra i due prima di mettere fine alla loro storia...


La primavera aveva portato con sé non poche novità, a partire dal tracollo totale della relazione tra Haley e Robert, il quale stanco della costante presenza sia fisica che mentale del cantante dei Guns nella vita della fidanzata e della loro particolare amicizia che oscillava tra alti e bassi, aveva deciso di mettere fine alla storia in maniera drastica. Aveva cercato di parlare con lei tempo addietro, farle capire che non era disposto a condividerla con un altro uomo e che lei lo stava piano piano perdendo, ma Haley aveva continuato a sottolineare che la loro era solo una buona amicizia. Tra lei e Axl non vi era altro che fiducia e rispetto... almeno era quello che lasciava intendere. Avevano lavorato su questo equilibrio per mesi, pian piano, ed erano giunti a una sorta di armonica convivenza fatta di bugie e rancori, almeno fino al giorno in cui Haley aveva ricevuto la telefonata che avrebbe cambiato le loro vite.

Haley aveva seguito Axl nei concerti di apertura del Tour, volando con la band a San Francisco e restando lontana da casa per tre giorni, dall'otto al dieci maggio. Aveva fatto i bagagli in fretta e furia, quel giorno, dopo aver ricevuto la chiamata di Axl che la invitava ad accompagnarlo durante quel primo evento e nonostante le intimazioni del fidanzato e le minacce non tanto velate, Haley si era chiusa la porta alle spalle salendo sul taxy che l'attendeva in strada.

C'era da dire che non aveva fatto nulla per salvare la storia con Robert, anzi ad occhi esterni poteva passare come una sorta di nulla osta per farsi lasciare, libera in tal modo di correre tra le braccia di Axl. Ma Haley non era nata ieri, e non era stupida. Sapeva che non erano fatti per stare insieme, lei e Axl: non erano compatibili. Erano amici, confidenti e talvolta amanti ma nulla di più. Non vi era posto per sentimenti che andassero al di là di affetto e amicizia. Non con lui, non con Axl.

Erano cresciuti, i loro caratteri così simili in giovane età si erano evoluti quasi allo stesso modo, ma con sfaccettate diverse. Erano entrambi impulsivi, sanguigni, a tratti egoisti; amavano la solitudine, che intervallavano al caos che circondava e riempiva la loro vita ( più quella di Axl che quella di Haley ) e avevano una sensibilità innata quando si trattava di comprendere qualcuno.

Ma Axl, a differenza dell'altra, era uno spirito libero impossibile da imbrigliare e domare, e quel fuoco che lo alimentava dall'interno, sfamandosi dei bisogni più ancestrali, era forse l'aspetto che lo differenziava dalla ragazza di Lafayette. Haley non avrebbe mai accettato di essere una delle tante figure senza nome che affollavano le camere d'albergo, i Backstage e le feste solo con il fine di regalarsi una nottata di sesso indimenticabile. Non sarebbe mai stata una scopata senza volto, l'ombra di un ricordo.

E questo pensiero si consolidò nella mente della ragazza una volta messo piede a Los Angeles, dopo aver vissuto in prima persona la band.

Era sola, ora.

Senza una casa, con un lavoro a stretto contatto con il suo ex fidanzato e in una città che ancora non conosceva bene.

Capitolo di passaggio per l'ultima parte della storia.

Pareri fini a qui?

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