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- Senti, avrò da fare per un po', se vuoi puoi entrare e attendere altrimenti puoi andare. Io mi arrangerò nel tornare a casa- Axl guardò Sandra che gli camminava affianco nel silenzio più totale, quasi avesse intuito che sarebbe stata messa in disparte, quella volta. Sistemò meglio il cappuccio sulla testa e spinse gli occhiali da sole contro la radice del naso. Troppe persone iniziavano a riconoscerlo e se da un lato questa fama gli piaceva, dall'altro lato limitava i suoi movimenti o la voglia di passare inosservato.

- Farò un giro dentro, poi vedremo- gli rispose fredda, senza distogliere gli occhi da davanti la strada, mentre percorrevano il breve tratto di marciapiedi che li avrebbe portati nell'enorme stabile.

Axl non le rispose e prese un'ultima boccata di fumo dalla sigaretta consumata fin quasi al filtro; la buttò in terra, non curandosi di spegnerla con la punta della scarpa da ginnastica e procedette infilando le mani nelle tasche dei pantaloni. Era per caso gelosia quella che le leggeva in volto e che percepiva dalla voce? Che Dio lo risparmiasse dalle scenate di una fidanzata ferita! Gli mancava solo quello per completare un quadretto abbastanza complesso da spedirlo al manicomio.

Varcarono l'entrata e si chiese come mai non l'avesse mai vista lì, nel suo mondo fatto di strumenti e musica. Non che fosse un abituè, erano più gli altri a frequentare l'House of music, ma un volto familiare come quello lo avrebbe ricordato! Si guardò attorno passando in rassegna i visi dei vari dipendenti e, dietro alla cassa, intento a scrivere qualcosa, c'era il
ragazzo della sera prima. Tirò dritto, seguito a
ruota da Sandra che sembrava non volersi scollare dalla sua schiena neanche di un centimetro, e cominciava a dargli sui nervi quell'atteggiamento possessivo fuori luogo.

- Hey! -

Robert sollevò la testa e aggrottò per un momento la fronte, come a voler far mente locale su chi avesse di fronte. - Axl... Axl Rose-

- Sì- poggiò i gomiti sul bancone e si piegò con il busto in avanti. - Haley è già qua?-

Spostò lo sguardo da Axl alla ragazza al suo fianco e parve rilassarsi alla vista di Sandra. Che l'avesse scambiata per la sua fidanzata?

- Haley lavora nel reparto film. La trovi al piano superiore - prese un foglio e glielo passò assieme a una penna. - Hey, amico, mi faresti un autografo? -

- Certo, certo. Roger, giusto?-

- Robert- lo corresse.

- Robert... - Scarabocchiò qualche frase trita e ritrita sul pezzo di carta e chiuse la dedica con la propria firma, prima di ripassargli il tutto e avviarsi verso il piano superiore.

Sandra gli era ancora incollata al sedere e lui stava per perdere la pazienza. Si fermò a qualche passo dalle scale che lo avrebbero condotto al piano superiore, nel reparto film, e ruotò il busto incontrando lo sguardo chiaro di Sandra. - Hai intenzione di pedinarmi tutto il tempo? -

- Non ti sto pedinando, voglio vedere qualche nuovo titolo interessante tra le novità cinematografiche- rispose stringendosi nelle braccia.

- Forse non sono stato abbastanza chiaro. Non voglio la tua cazzo di ombra incollata al mio culo. Puoi andare, tornerò a casa da solo -

Sandra si accigliò e umettò le labbra scarlatte. - Sei proprio uno stronzo, Axl-

La guardò andarsene a passo spedito e pugni serrati. L'aveva fatta incazzare o magari era solo ferita. Merda, pensò e seppe che l'avrebbe dovuta richiamare, perché non era pronto a chiudere con lei, almeno non in quel periodo in cui solo Sandra sembrava riuscire a tenere a bada le pulsioni più violente. Tornò a guardare le scale e un sorriso si dipinse sul suo volto.

Guardò in giro. Vi erano una serie di corridoi paralleli formati dai supporti sui quali erano sistemate le videocassette. Erano suddivisi in reparti, bastava sollevare la testa e dei cartelloni blu, appesi al soffitto, indicavano la sezione d'interesse.

Non vi era l'ombra del personale, solo un enorme stanzone vuoto con una quantità esagerata di film. Prese a camminare attraversando la sezione Thriller, Paranormale e Horror, Storie d'amore e l'occhio gli cadde nella sezione Adult. Porno di tutti i genere e per tutti i gusti erano ordinatamente allineati per titolo, seguendo l'ordine alfabetico. Si fermò in quel reparto e passò in rassegna un intera libreria, prendendo di tanto in tanto una custodia e osservandola fronte retro. Ora capiva perché Slash era un cliente affezionato... come se non gli bastasse la figa che girava attorno a loro, attorno alla band.

Girò l'angolo, curioso di vedere cosa nascondesse il retro del supporto libreria, gli avrebbe fatto comodo qualche cassetta con attività Fetish o Bdsm, e si trovò di fronte una ragazza seduta in terra, gambe incrociate che, dandogli la schiena, maneggiava cassette con scandalose illustrazioni. Riconobbe i lunghi capelli e la corporatura tutt'altro che smilza.
Infilò le mani in tasca e la osservò mentre trascriveva i titoli su di un foglio.

- Non pensavo fossi attratta da questo genere di film. E io che volevo portarti a vedere una commedia romantica, come quelle che vedevamo a casa tua. Dovrò cercare un bel porno spinto- ridacchiò mentre Haley si girò di scatto lasciando cadere le videocassette in terra.

Notò come sotto il suo guardò, seppur schermato da occhiali con lenti scure, le guance di Haley presero presto colore, accendendosi di rosso.

-Arrossisci come quando eri ragazzina- le disse sorridendole e lei scattò in piedi, sistemandosi la divisa prima e i capelli poi dietro le orecchie. Era lei, sebbene fossero passati quasi dieci anni, Haley era rimasta pressoché simile, guadagnando in aspetto fisico.

- Bill, cosa ci fai qua? Come mi hai trovata?- chiese, chinandosi per prendere le cassette e rimetterle lesta al posto loro.

- Lavori qua, dunque. Ecco perché non ti ho mai vista-

- Sono arrivata a Los Angeles una decina di giorni fa, giusto in tempo per farmi mettere sotto da te. Bill, come mi hai trovata? -

- Chiamami Axl. Ti ho vista entrare qua qualche giorno fa; ti ho seguita con lo sguardo mentre camminavi lungo il marciapiede proprio perché qualcosa in te mi era familiare. Poi ho saputo da tuo ragazzo che eri qua, tra i film-

Lei lo guardò e gli sorrise. - Dovrei prenderti a borsettate, altro che salutarti...- gli rispose, scendendo il berretto che gli copriva la testa e sfilando quegli occhiali da sole. Lo guardò e gli prese le guance nei palmi, accarezzando la barba corta con i pollici. Poi sorrise e lo abbracciò, poggiando la guancia contro la sua giacca di jeans. La sentì ispirare il suo odore una, due volte e la strinse a sé.

- Mi sei mancato-

Axl affondò il viso tra i suoi capelli, sfiorando con il naso la pelle delicata dal collo.

- Anche tu, Hal-

Chiuse gli occhi e si beò del familiare odore della ragazza, odore di casa, della sua vera famiglia: lei.

Don't Damn meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora