XXXVII - Esplicito-

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Questo capitolo è interamente incentrato sul sesso, quindi è sozzissimo e non ha alcun elemento inerente alla trama. Se volete saltarlo fatelo tranquillamente, non comprometterà la lettura.

- Hai un posto dove stare?- le chiese rompendo il silenzio che era seguito dal fare l'amore e Haley reclinò appena la testa dal suo petto caldo, contro il quale era appoggiata. Lo guardò aspirare una generosa quantità di fumo dalla sigaretta che aveva accostato alle labbra e storse il naso: quell'odore in camera da letto era insopportabile.

- Lo cercherò oggi. Fino a ora tornavo a casa quando lui era a lavoro e dormivo da una collega- rispose affondando il naso tra i capelli lisci del ragazzo, che la guardò accennando un sorriso.

- Puoi stare da me quanto vuoi, lo sai vero?-

- Non voglio essere un peso. Ho un lavoro e ci sono parecchie case in affitto a prezzi accessibili -

Axl chinò la testa e le catturò le labbra con le sue in un tenero bacio al sapore di dolcezza, ma interruppe quel bacio troppo rapidamente tanto che lei lo guardò confusa negli occhi chiari. Axl le sorrise ancora una volta e sollevò la mano che reggeva tra le dita la sigaretta. - La devo spegnere- ridacchiò e si voltò per schiacciarla nel posacenere posto sopra il comodino, prima di tornare da lei, stendersi sul fianco, uno di fronte all'altra.

Si riappropriò delle sue labbra e con la mano destra, quella non costretta sotto il corpo, accarezzò lento l'intero profilo di lei, dalla guancia, al collo, scendendo lungo la clavicola fimo a stringere il seno nel palmo, godendo di quanto la sua mano fosse esageratamente piccola rispetto a ciò che cercava di contenere. E gli piaceva. Gli piaceva quel corpo dalle forme pronunciare, dove l'interesse maschile si soffermava. Non era più grassoccia come da ragazzina, quello no, ma aveva sviluppato rotondità interessanti nei punti giusti. 

Stringeva le dita attorno al seno così come muoveva il bacino contro il suo ventre nel tentativo di spegnere o accendere, non riusciva a capirlo ancora, le fiamme che lo stavano logorando.

- Sei insaziabile, Axl Rose- mugolò lei come Axl scivolò con le labbra lungo il collo delicato di Haley, leccandone la pelle sensibile. Rise contro la gola prima di far scivolare la mano sulla schiena e serrare nuovamente le dita, questa volta contro il gluteo. Strinse, strinse finché non la sentì gemere segno che forse le aveva fatto male e calò contro il gluteo uno schiaffo, al quale lei rispose gemendo. Sorrise e la guardò negli occhi velati dal piacere quando calò nuovamente, ancora e ancora finché la mano non iniziò a formicolare.

Afferrò la coperta e la tirò via, scoprendo il corpo nudo di entrambi. Haley rabbrividì e si raggomitolò su se stessa.

- È freddo. Rimetti su la coperta -

- Sshh-

Axl si inginocchiò e osservò la figura della ragazza accanto a sé. Le posò una mano sopra la schiena e la invitò a stendersi pancia a giù accompagnando la muta richiesta con un comando vocale. Appena la ebbe come desiderava le divaricò appena le gambe, giusto per osservare meglio il lavoro della sua mano contro quella pelle delicata. La zona interessata era rossa e vi era impressa la sagoma della mano, o almeno linee che ricordavano le dita. Era calda, lì. Bollente.

- Guarda come reagisce bene- le disse tornando ad accarezzarle in gluteo infuocato e Haley sospirò, un sospiro carico di erotica aspettativa. - Ancora?- le chiese in un sussurro al quale rispose con un mugolio.

Le divaricò meglio le cosce e scese dal letto andando verso l'armadio dove teneva un numero esiguo di giochi erotici e strumenti del piacere/ dolore. Aprì il cassetto e si prese una manciata di minuti per scegliere con cosa accenderle la lussuria. Non poteva andarci pesante con lei, quindi scartò le palette e i frustini rigidi, anche se quello da dressage poteva fare al caso suo: lungo e flessibile, che terminava con una serie di sfrangiature.... il flagellatore, pensò e lo afferrò accarezzando le code setose.

Richiuse il cassetto e l'anta dell'armadio voltandosi poi verso Haley, che scatto in ginocchio appena vide cosa stringeva tra i palmi. Sorrise, Axl. Tanto diversa da Sandra ma così maledettamente eccitante nel suo modo di spaventarsi o arrossire.

- Non fa male. Ho scelto quello che arrossirà la pelle senza farle del male. Mettiti come stavi prima-

- Ma se non mi piace ti fermerai, giusto?-

- Certo- le rispose e si avvicinò per baciarla. - Stenditi e aggrappati alla testata del letto, come se fossi legata-

La vide mordersi il labbro quando lo sguardo incontrò qualcosa alle sue spalle. - Axl...? Faresti una cosa per me? Lo desiderato da quando ti ho visto indossarlo ai concerti-

Inclinò la testa di lato e si accigliò continuando ad osservarla curioso: continuava a mordersi il labbro e un leggero rossore le tinse le guance, di nuovo. - Dimmi -

- Indosseresti quel cappello di pelle là sulla sedia, per me?- gli domandò e Axl sorrise, capendo subito a quale si riferisse. Lo aveva indossato per It's so easy e per Rocket Queen.

- Vuoi essere dominata, Haley?-

- Voglio solo che indossi quello mentre usi... quella- gli rispose indicando il flagellatore che stringeva nella mano.

- Stenditi allora che iniziamo- 

Non voleva gemere in quel modo osceno, non voleva perdere del tutto il controllo perché quella lì, in una pozza di liquido desiderio, non era lei. Ma più cercava di controllarsi e più il piacere diventava dolore, frustrazione e lui lo intuiva e la invitava con roca voce calma a rilassarsi.

Un altro colpo e nuovamente i sottili lacci di cuoio e velluto impattarono contro le natiche ormai bollente dandole una deliziosa sensazione di bruciore sulla pelle. Sollevò il bacino, inarcando la schiena e affondò il viso nel cuscino quando lui le parlò sporco, accarezzandole i lombi con una mano. Morse il cuscino e gemette appena le dita di Axl si fecero strada in lei. Quasi si vergognò di essere così eccitata, ma i pensieri vennero subito sostituiti dal piacere crescente che le stava dando attraverso i rapidi affondi che producevano quell'osceno rumore acquoso.

- Sei venuta come non mai prima- le disse e si portò davanti al suo viso appoggiandosi alle labbra schiuse. Fece per liberarsi di quel berretto ma Haley gli artigliò la coscia, parlando contro la pelle sensibile del suo sesso.

- Tienilo, per favore-

Le sorrise e forzò la barriera delle sue labbra.

Erano passate circa due ore da quando avevano dato vita a molteplici fantasie sessuali, tra le lenzuola bianche di quel letto king size e Haley, coperta ancora da solo cotone candido, attendeva che Axl uscisse dalla doccia. Il telefono alla sua destra, sopra il comodino zeppo di sex toys, squillò rompendo quel momento di quiete.

- Axl. Il telefono-

- Rispondi tu-

Si morse il labbro e portò all'orecchio il ricevitore senza però proferire parola.

- Mio Signore- una calda voce di donna proruppe oltre la cornetta, lanciandosi in un bollente soliloquio erotico -  Sono le sette di sera e come da te ordinato, sono nuda sopra al letto con le mie parti più sensibili strette nel morso doloroso delle mollette. Con cosa vuoi che mi masturbi, oggi?-

Non riuscì a credere alle sue orecchie, tanto che riattaccò  e schizzo di via da quel letto che odorava ancora di loro.

- Depravato. Schifoso depravato...- disse scuotendo la testa e infilandosi i vestiti per recarsi al piano inferiore alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti. - Axl, vado a preparare qualcosa da mangiare -

- Va bene. Io dovrò uscire per un'oretta circa. Alle otto e mezzo sarò a casa. Se hai fame mangia, io spizzicherò qualcosa al ritorno- le disse da dietro la porta del bagno.

- Ti aspetterò. Fai con comodo... - sospirò uscendo dalla stanza con la consapevolezza che sarebbe tornato con l'odore di un'altra addosso.

Don't Damn meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora