Era impegnata a leggere sul divano, quando Serena sobbalzò per le urla da pazza scatenata di Diana.
"Ehi ma sei matta!?"
"Serena! ho riflettuto"
"Ah si? e allora?"
"Ho deciso che da oggi in poi la malinconia non vivrà mai più in questa casa!"
"Che vuoi dire?" chiese Serena stranita.
"Che devi sorridere! sono stufa di vederti malinconica!"
"Ma cosa vuoi pulce! va a fare le tue cose che io sto leggendo!"
"No, tu adesso mi stai a sentire!"
Serena posò il libro e fece una smorfia come cenno di iniziare a parlare. "Non puoi continuare così!"
"Così come?"
"Così!.. come una vecchia zitella!"
"C-cosa? vecchia zitella?"
"Si Serena! se esci da questa casa è solo per andare a lavoro o al parco ma poi basta! ma in questo periodo nemmeno al parco! sei sempre chiusa in queste 4 mura! e quando usciamo noi fretelli insieme o anche con Chris cerchi sempre una scusa! ma perchè?" le disse Diana in cerca di risposte.
"Forse.. hai ragione.. "
"Che hai detto?" chiese ancora Diana,sorpresa.
"Che hai ragione!.. si infatti mi sono stufata di questa vita malinconica! ma anche di fare la sorella maggiore!"
"Brava sorella questo volevo sentire! ehm.. aspetta non ho capito l'ultima frase"
"Che da oggi in poi cambierà tutto! non c'è più la Serena premurosa di una volta la quale non faceva altro che risolvere tutti i vostri problemi! io mi farò la mia vita e voi la vostra intesi?" le disse Serena del tutto risoluta.
"I-intesi.."
"Bene adesso se non ti dispiace io devo andare!"
"D-dove vai?"
"Non lo so! ma fuori da questa casa!" esclamò esausta di restare chiusa in quelle mura.
"Ti accompagno?" chiese Diana con un tono simpatico.
"No, grazie preferisco stare un pò da sola"
"Sempre la solita!"
"Vado a leggere da un'altra parte"
"E io che faccio?" chiese triste sua sorella,in cerca di qualcosa da fare.
"Perchè non vai a cercarti un lavoro? tieni qui c'è il giornale!" esclamò.
"Ma.."
"Ciao sorellina"
"Ciao Broncio!"
Serena prese le chiavi,il suo mp3 e il libro che stava finendo di leggere per poi recarsi al parco.
Arrivata al parco si poggiò sotto un albero a leggere iniziando ad ascoltare la musica del suo idolo. Passa qualche ora e fa per finire tutto il libro. Lo posa a terra e decide di restare ancora un pò lì mentre i raggi del sole che stavano per tramontare illuminavano ancora quel punto dell'albero in cui si trovava.
Ad un certo punto Serena si sentì toccare i piedi da qualcosa. Vide un pallone ai suoi piedi che si era appena fermato. Un bambino,sui 7-8 anni,corse verso di lei.. "Hei mi dai la palla?" chiese gentilmente, vedendo che Serena l'aveva in mano.
Lei toltasi le auricolari glielo diede senza dire niente quando la sua attenzione fu completamente presa da quel bambino che ricominciò a giocare insieme agli altri bambini che lo stavano aspettando.
'Vorrei giocare anch'io.. ' pensò tra se e se.
Voleva giocare,ma non aveva abbastanza coraggio di andare lì e dire 'Hei posso giocare anch'io?' .
Quella bella bambina che giocava sempre in quel parco era ormai cresciuta,e sentiva che quei bambini avrebbero riso certamente di lei se sarebbe andata lì a chiedere di giocare con loro. Quindi lasciò perdere.. ma qualcosa potè farle cambiare idea.
Ad un tratto si unì a loro una figura molto più alta,era sicuramente un uomo, pensò. Si trattava di un tizio incappucciato dalla A alla Z, non c'era niente che permettesse di identificarlo, aveva solo una forma.
Il tizio, all'inaspettata di Serena, cominciò a giocare con quei bambini proprio come se fosse uno di loro.
Il tizio che giocava lanciava qualche occhiata di tanto in tanto verso il punto in cui si trovava Serena, sapeva che li stava guardando così pensò spontaneamente che volesse giocare anche lei. Così, avendo lui la palla, la butto di proposito verso di lei in modo da andarle vicino e magari di invitarla a giocare sperando in un si.
La palla andò nuovamente verso i piedi di Serena, lei si alzò di scatto pronta a tirarla ma fu sorpresa quando quello strano tizio tutto incappucciato e difficile da identificare.. "Non ho potuto fare a meno di vederti prima.. so che ci stai osservando da un pò,vuoi giocare?" le disse in un modo molto garbato e gentile ma allo stesso tempo sicuro di quello che faceva, il tizio sconosciuto.
"Beh, non so, non è che disturbo?"
"Come disturbi?" le domandò il tizio divertito. "Dai lo sento che vuoi giocare, andiamo! sarà divertente"
"Ma come hai fatto a intuirlo?" gli chiese Serena al quanto curiosa.
"Ho i miei mezzi" disse lui in un tono caldo e attraente che Serena rimase a guardarlo intontita, anche se non riusciva a vedere chi fosse in realtà davanti a quella montagna di roba che lo coprivano.
"Allora? vuoi giocare?" le chiese ancora lui distogliendola da quell'intontimento.
"Ehm.. daccordo, se proprio ci tieni!" gli rispose lei facendosi pregare.
"Guarda quella che ci tiene di più, sei tu!"
"Ok lo ammetto, ho avuto una voglia matta di giocare non appena quel bimbo è venuto a chiedere la palla!"
"Allora andiamo a giocare!" le incitò quel tizio che non vedeva l'ora di giocare con lei, incuriosito per aver icontrato una ragazza che,anche se si è fatta pregare, decide di giocare con dei bambini.
Serena lasciò il libro e l'Mp3 vicino all'albero mettendo in tasca le chiavi per poi seguire quell'uomo che si dirigeva verso la ciurma di bambini che lo aspettavano impazienti..
"Michael ma quanto ci hai messo per recuperare una palla?"
"Scusate ragazzi ma ho portato qui un'amica, giocherà con noi" disse lui.
" Ah,adesso abbiamo capito perchè ci ha messo del tempo.. hai capito il nostro Michael!" esclamò un bambino.
" Non è quello che pensi!" disse ancora il tizio.
Serena in quel momento non riuscì a capire molto,capì solamente il suo nome.
"Allora ti chiami Michael?" chiese lei.
"Si.. e, tu come ti chiami?" le chiese un pò imbarazzato.
"Serena"
"Che bel nome!" esclamò timido.
"G-grazie" rispose anche lei iniziando ad arrossire.
"Michael e Serena! .. non vi siete neanche conosciuti e già vi piacete!"
"Cosa? ma che dici!" incalzò Michael a uno dei bambini.
Serena non sapeva che dire, così preferì starsene in silenzio sperando di iniziare a giocare al più presto.
Si sentiva al quanto a disagio in quel momento, le guance le si colorarono di un colore rosso fuoco.
Si iniziò a giocare, ma prima Michael preferì far cominciare Serena il primo tiro. Le andò vicino dandole la palla. Le loro mani si toccarono, a quel leggero tocco Serena sentì subito una piacevole sensazione, mai avvenuta con nessun'altro prima d'ora, e.. non riusciva a spiegarsi il perchè.
"PALLA!" esclamò poi Serena iniziando il gioco.
Giocarono per molto tempo finchè pian piano ognuno dei bambini presenti dovette andare via.Rimasero soltanto loro.. Michael e Serena.
"Sono dei tornado quei bambini!" esclamò Michael esausto sedendosi sull'erba.
"Si,però sono davvero simpaticissimi!" esclamò lei seguendolo.
"Mi sono proprio divertito oggi! mi mancava divertirmi così" le disse lui al quanto serio.
"Perchè? da quanto non ti divertivi un pò?" gli chiese lei curiosa.
"Devi sapere, che per il lavoro che faccio ho sempre poco tempo per divertirmi"
"Che lavoro fai Michael?" gli chiese ancora, guardando ancora una volta tutto il suo travestimento che la rendeva esageratamente curiosa. Chi era? perchè andava in giro vestito così?
"Ehm.. non posso dirtelo, perdonami"
"Sei così misterioso Michael .."
"Ma parliamo di te adesso .. quanti anni hai?" le chiese curioso di conoscerla.
"Ne ho 25! e tu?"
"28! ,comunque non sembra!"
"Cosa non sembra?"
"Che hai 25 anni!"
"Quanti me ne daresti? u.u"
"Massimo 20"
"Mi reputi così giovane? ahahaha"
"Certo! io dico sempre la verità u.u" disse scutandola in tutta la sua bellezza. L'incuriosiva molto quella ragazza, aveva un qualcosa che le altre ragazze non aveva. Gli piacevano i suoi lineamenti, il suo corpo snello. E solo all'idea che avesse giocato con lui e con quei bambini, gli facevano capire che tipo di persona potesse essere.. un tipo di persona che gli sarebbe senz'altro piaciuto.
"Oh anche io sai! se vorrei mentire sono una frana!" esclamò ridendo. Quel sorriso affascinò Michael.
"Infatti! quando ho provato a chiederti di giocare,cercavi in tutti i modi di farmi credere che non ci stavi guardando perchè volessi giocare!"
"Si lo ammetto.. in quel momento non sapevo che fare, e poi mi sembrava piuttosto strano"
"Come strano?" le chiese lui divertito.
"Si, strano! perchè non mi è mai capitato che un tizio di 28 anni mi chiedesse di giocare insieme ad altri bambini!" esclamò ridendo ancora.
"Beh c'è sempre una prima volta! e poi sono conento che alla fine tu abbia giocato con noi!"
"Ah si? .. anche a me!" disse lei sorridendogli.
"Sono contento, perchè anche se ho dovuto faticare per farti giocare , alla fine ne è valsa la pena!"
"Mi sono proprio divertita.. se non era per te oggi trascorrevo un'altra monotona giornata.. ma vedi ho deciso di cambiare, la mia vita sta diventando fin troppi malinconica!"
"Perchè?"
"Passo la maggior parte del tempo chiusa in casa e.. mi sono rotta di questo! ci è voluta mia sorella per farmelo capire"
"Dì grazie a tua sorella da parte mia allora!"
"Perchè?"
"Perchè se non era per lei adesso non avremmo giocato e non ci saremmo conosciuti"
"Già.. hai ragione" disse lei, notando di come quell'uomo la stesse facendo trascorrere momenti ben diversi dai soliti, e di come stavano stringendo amicizia senza saperlo. Quell'uomo la incuriosiva molto, voleva tanto scoprire chi fosse.. ma quello che la rendeva ancora più curiosa è che non riusciva a spiegarsi la sua normale e spontanea conversazione con lui, come se lo conoscesse da tempo .. cosa le stava succedendo?
"Michael posso farti una domanda? sperando che tu mi risponda" chiese seria.
"Si.. dimmi"
"Perchè sei coperto fin sopra ai capelli?"
Passarono alcuni secondi prima che iniziasse a parlare.. "Scusa, forse sono stata indiscreta.. "
"No no,è che.. è difficile da spiegare, vedi io vado in giro così per non farmi riconoscere.. che poi sono pochissime le volte che posso uscire"
"Come mai?"
"Se ci rivedremo ancora in futuro .. forse te lo dirò "
"Va bene ho capito.. "
"Perdonami ma non so proprio cosa possa succedere se te lo dicessi!"
"Figurati è una scelta tua posso capirlo" disse lei rassicurandolo.
"Non sono preprato mi capisci?"
"No purtroppo non ti capisco .. ma non ti preoccupare" disse ancora lei rassicurandolo con un sorriso.
"Sai Serena .. questo devo dirtelo "
"Cosa?"
"Hai un qualcosa tu che.. proprio non so spiegarmi"
"Cosa?"
"Non lo so.. un qualcosa che, non ho mai trovato in nessun'altra ragazza" le disse provocandole una sensazione che le fece sobbalzare il cuore fino a farla arrossire di botto.
"ahahaa mi piace quando arrossisci!" esclamò lui dovertito.
"E' che, nessuno me l'ha mai detto!" disse lei con un sorriso.
" Guarda il sole sta tramontando!"
"Si è stupendo!"
"Saliamo sull'albero? si vede molto meglio!"
"Ok, ci sto!"
Insieme fecero per salire sull'albero, proprio quello in cui prima si trovava Serena.
"Dai l'ultimo sforzo e sei salita!" esclamò Michael aiutandola a salire."Ah, finalmente!"
"Oh mamma! è stupendo qui su!"
"Adoro arrampicarmi sugli alberi, soprattutto in questo parco"
"Ma si vede quasi tutto il parco!"
"Già.."
Serena era poggiata alla spalla di Michael mentre lui le circondava la pancia da dietro la schiena mettendo insieme i piedi verso il vuoto. Quando poi..
"Oh mamma che ore sono?"
"Sono le 8!"
"Oh cazzo! sono in un ritardo pazzesco!"
"Per fare cosa?" le chiese Michael preoccupato per quella improvvisa agitazione.
"Devo andare a lavoro!"
"Aspetta che lavoro fai?"
"Michael scusa devo andare.. " disse scendendo di corsa dall'albero quasi con un salto.
Serena prese le sue cose e andò via lasciando solo Michael sull'albero,triste che quella ragazza particolare e speciale per lui se ne stava andando.
"Serena!" urlò Michael da lontano ancora sull'albero.
Lei si girò .. "Ci rivedremo?"
"Spero di si! semmai .. il parco è il posto in cui vado spesso!"
"Ciao Scimmietta!"
"Ciao Mistero!" esclamò lei ridendo e andò via per andare al suo solito lavoro che questa volta avrebbe finito più tardi del solito.-Continua-
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Baby Be Mine
FanfictionAttenzione: scene di sesso descritto dal cap. 24 1986, Los Angeles. Michael Jackson, cantante di successo ormai affermato nel mondo. Generoso, dolce e un po' eccentrico, un giorno decide di non seguire le direttive e rischiare di farsi scoprire pur...