Serena andò di fretta a casa a prepararsi dopodichè si catapultò verso il ristorante.
Lungo la strada c'erano dei ragazzini che stavano provando alcuni passi. Ballavano e si divertivano.
Serena adorava ballare, era il suo hobby preferito. Infatti ogni volta che passava in quella strada si fermava a guardare e a ballare con quei ragazzini anche se la maggior parte del tempo lo trascorreva a casa, e oggi, anche se era in un ritardo pazzesco, si sarebbe fermata nuovamente.
"Ehi guardate lì! è formidabile!" esclamò uno dei ragazzini mentre guardava attentamente come si muoveva Serena.
"Sei grande Serena!" disse una ragazzina.
Serena fece per fermarsi dopo un paio di minuti accorgendosi di quanto avesse fatto tardi.
"Mi dispiace ragazzi ma adesso devo proprio andare, questa volta ho fatto proprio tardi!" disse Serena.
"Che peccato.. domani m'insegni quel passo molle che hai fatto?" esclamò un ragazzino.
"Si promesso!"
"Sere! perchè non cambi lavoro e ti metti a insegnare danza?" le chiese una ragazzina.
"Forse perchè non ho continuato gli studi?" le rispose Serena. "Non sapete quanto me ne sia pentita! mi raccomando voi non fate il mio stesso errore.. seguite i vostri sogni!"
"Lo faremo Sere!" esclamarono tutti insieme.
"Adesso devo andare.. ci si vede raga!" disse Serena salutandoli per poi correre verso il ristorante.
Dopo qualche minuto finalmente arrivò. Una sua collega non aspettò un solo secondo prima di iniziare a provocarla e incalzarle il suo ritardo.
"Senti questa sera non ho la minima intenzione di sentirti eh!" esclamò esausta Serena.
"Uh Cenerentola che alza la voce.. ma che paura!" disse la collega provocandola.
"Torna al tuo lavoro strega!" le incalzò Serena tenendole testa fino a che non si presentò di botto il capo.
"Che succede qui!?"
"Niente la signorina non fa lavorare in santa pace!" esclamò Serena.
"Capo è lei che viene sempre in ritardo!"
"Sta zitta tu! .. e tu!" esclamò riferendosi a Serena. "Un altro ritardo come questo è sei fuori!"
Il capo se ne andò e la collega di Serena nel frattempo godeva.. "Dicevi cenerentola? ahahaha" e se ne andò.
Serena si mise la sua solita divisa e incominciò a lavorare senza dar troppo peso alle parole della sua collega senza scrupoli e il suo capo aggressivo.
Quella sera Chris mancava,non era di turno,così la serata si preannunciava più noiosa e fastidiosa del solito.
Iniziò col servire ai tavoli vari piatti.La parte positiva del suo ruolo consisteva nel ricevere mance di tanto in tanto e non appena le aveva non perdeva un solo secondo nel nascondersele nel suo regiseno,attenta a non farsi vedere.
Lavorò fino a tardi,più tardi del solito.Smise di lavorare che erano l'una passata.
"Ok..posso andare ora?" chiese Serena al suo capo dopo essersi presa quello che le aspettava.
"Si,sono una cosa"
"Dica"
"Ultimamente stai arrivando tardi pupa! posso sapere il perchè?" chiese arrogantemente il suo capo.
"Problemi familiari signore!"
"No adesso te lo dico io..Mi ha detto Taylor(la sua collega odiosa) che perdi tempo in strada a ballare con dei ragazzini!"
"Mamma quanto la odio!" disse Serena senza accorgersi che stava pensando a voce alta.
"Odi Taylor? beh io l'adoro! se non fosse per lei questo posto sarebbe niente!"
"Forse perchè sa come soddisfarla!"
"Taci cretina!" esclamò il suo capò facendo gesto di sferrare uno schiaffo.
"Per oggi sei salva! ma guai alla prima che vengo a sapere! o il primo ritardo che farai e ti licenzio! adesso smamma!"
urlò ancora il capo come un tiranno.
Lei se ne andò via correndo e sbattendo la porta di quell'ufficio infastidita e al quanto impaurita.
' non posso crederci, arriverebbe anche a mettere le mani addosso quel porco.. ' pensò lei. Beh, in realtà non sbagliava affatto a pensarla così, quel capo odioso era davvero capace di questo e l'esclamazione fatta prima da Serena facevano capire di quanto quell'uomo amava divertirsi con alcune sue datrici di lavoro, era un cosidetto 'Maiale' .
La ragazza fece per uscire arrabbiata e amareggiata da quel locale e si avviò verso casa.
La strada di notte può presentare vari pericoli, non è molto sicura, ma oltre a questo può risultare anche abbastanza misteriosa e intrigante..
Serena s'inbucò nella solita strada per arrivare prima a casa che conduceva molto vicino al parco. Questa volta la fortuna sembrò voltarle le spalle.. almeno per il momento.
"Ehi carina perchè non ti diverti un pò con noi?" chiese un uomo tutto sbronzo in cerchia ad altri ubriachi come lui.
Lei ebbe molta paura, forse come non ne aveva mai avuta in vita sua.
Decise di continuare senza dargli troppa importanza e poi quei tizi erano così sbronzi che se volevano rincorrerla sarebbero caduti soltanto dopo due secondi. Ma per la tanta paura, iniziò a correre girando l'angolo di un vicolo finchè non andò a sbattere contro qualcosa, qualcosa che appena la vide ebbe ancora più paura. Si trattava di una figura scura, a terra che si toccava il capo, forse per la botta? ma..
"Ehi, ma io ti conosco!" esclmò la figura scura.
"Chi sei?!" chiese lei impaurita.
"S-sono Michael.. non ti ricordi? oggi al parco!"
"M-Michael? sei proprio tu? .. che ci fai qui a quest'ora?"
"La stessa domanda la chiedo a te!"
"Io per lavoro e tu?"
"Non riuscivo a dormire"
"Continui ad essere un grosso mistero per me!"
"E tu un segno del destino!"
"Segno del destino?"
"Si,guarda ci siamo rincontrati per caso.. e a notte fonda anche!"
"Beh si, non hai tutti i torti"
"Perchè non camminiamo è poco sicuro qui"
"Me ne sono accorta!"
"Perchè che è successo?" chiese lui preoccupato.
"Tranquillo adesso è tutto apposto ma quei tizi laggiù prima volevano attirare la mia attenzione, ho avuta tanta paura!" gli confessò lei ancora un pò demoralizzata.
"Adesso ci sono io qui con te!" esclamò Michael circondandola in un abbraccio il quale lei sentì tanta protezione.
Quell'abbraccio durò, all'inaspettata dei due, abbastanza a lungo, tanto da far capire a Serena quanto quell'uomo potesse nascondere tanta dolcezza e lui capire, o diciamo avere una conferma, di quanto lei possa essere così diversa e particolare dalle altre venendo attratto anche dalla sua bellezza esteriore che,in quel momento, non poteva non fare caso al suo petto che era schiacciato contro i suoi seni.
"Michael ti ho conosciuto solo quest'oggi.. com'è possibile che, voglia passare del tempo con te?"
"Vuoi passare del tempo con me?" chiese lui sorpreso.
"Si insomma .. mi dispiace molto per essere andata via così"
"Non hai di che dispiacerti, dovevi andare a lavore mi sembra normale"
"Però vedi, anche se non dovrei fidarmi degli sconosciuti, dopo quella conversazione con te, sento di poterlo fare,almeno con te, adesso non ti sento affatto come uno sconosciuto anzi.. come un amico!"
"Non ho mai sentito parole semili uscire da una bocca di una persona.. dici sul serio Serena?"
"Si! non mi credi?"
"Si certo,è che mi sembra quasi impossibile.. anche io sento lo stesso credimi, sembra di conoscerti da una vita!"
"Beh è proprio strana la vita!" disse lei sorridendo.
"Mi piace quando sorridi.. fai una luce negli occhi che.. è davvero bello!" le disse lui serio con voce calda e ammagliante.
"Così mi lusinga signor Michael! u.u"
"Ti accompagno a casa allora,ti va?"
"Si ma.. io avrei in mente un'altra cosa"
"C-cosa?" chiese lui curioso.
"Perchè non andiamo al parco? e continuiamo la nostra conversazione di conoscenza?"
"Ma Serena non è troppo tardi per te? sarai stanca"
"Affatto.. avevo detto che avrei cambiato stile di vita e avrei cacciato fuori la vera me, beh eccomi!"
"Si però adesso è molto tardi! e tu domani devi andare a lavoro!"
"Si di nuovo domani sera, avrò tutto il giorno per dormire"
"Non voglio farti stancare ancora di più"
"Oh dai Michael! si tratta di un'altra oretta che vuoi che sia!"
"Mh.. daccordo" disse lui felice.
Così insieme cominciarono a camminare e a parlare come due amici appena ritrovati di notte,conoscendosi per bene questa volta.Dopo un bel tratto a piedi arrivarono all'entrata del parco e senza esitare entrarono con l'intenzione di andare verso le giostre abbandonate.
"Voglio andare sull'altalena!" esclamò lei felice come una bambina.
"Ti spingo!"
Andò sull'altalena e dopo qualche secondo si sentì spingere dietro da due mani grandi che prima di toccare quel posto dell'altalena sfiorò inconsapevolmente la schiena di lei. Lui,così,iniziò a spingerla e pian piano sempre più forte facendola quasi toccare il cielo stellato di quella meravigliosa notte.
"Fammi toccare le stelle Michael"
"Ci provo piccola!" esclamò lui intenerito da quella scena in cui inquadravano lei proprio come una bambina.
Dopo un giro veloce sulle giostre, fecero per salire di nuovo su quell'albero di questo pomeggio, deliziando il fantastico momento tra le stelle e la luna.
"Allora Michael raccontami un pò di te.. "
"Cosa vuoi sapere?" chiese lui dondolando i piedi nel vuoto insieme a lei,seduti proprio come due bambini.
"Ehm.. che genere di musica ascolti?"
"Beh, vari generi!"
"E quali?"
"Pop, soul.. "
"Anche io! Pop, soul, blues, rock!"
"E chi ascolti?"
"Ah .. tanti cantanti! qui si parla da James Brown ai Queen! Bee gees,Stevie Wonder,Whitney Houston!"
"Che bello! sai James Brown è il mio idolo! lo adoro, lo è sempre stato fin da quando ero piccolo! con quei passi era formidabile!"
"Invece sai chi è il mio idolo?"
"No chi?"
"Indovina!"
"Ehm.. non saprei ci sono così tanti bei cantanti!"
"Dai buttane uno!"
"Ehm.. Stevie Wonder?"
"No"
"Whitney?"
"No"
"Ehm.. David Bowie!"
"None"
"E chi allora?"
"Dai fai un piccolo sforzo! non ci credo che tu non lo conosca"
"Ehm maschio?"
"Si!"
"Ah.. almeno questo!..mmh Lionel Rochie?"
"Sembra quasi che lo fai apposta Michael! dai si chiama come te"
"No ti sbagli u.u .. dici sul serio? e chi è? Michael?"
"MICHAEL JACKSON!"
"Shh! non urlare così quel nome!" esclamò lui tappandole la bocca con una mano.
"Ehi ma che ti prende?" chiese lei del tutto perplessa.
"Niente è che qui la gente dorme.. guarda che silenzio!"
"Tu non me la conti giusta tizio misterioso!"
"Allora.. ti piace Michael Jackson?"
"Si! come te da quando ero piccola! sono cresciuta diciamo con lui guarda! xD"
"Lo segui da quando ha iniziato a lavorare con i Jackson 5?"
"Certo! adoravo quella band, ma adesso che si è sciolta la mia preferita è quella dei Bee Gees!"
"E l'hai mai visto?"
"N-no.. purtroppo no, vorrei tanto vederlo anche solo per un momento guarda! è strana l'emozione che provo verso di lui e pure, Michael Jackson ha lo strano potere di farmi stare subito meglio quando ascolto la sua voce.. "
In quel momento Michael stette zitto.. non sapeva cosa rispondere perchè Serena non aveva la minima idea che.. sotto quelle pezze c'era proprio il suo idolo in persona..-Continua-
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Baby Be Mine
FanfictionAttenzione: scene di sesso descritto dal cap. 24 1986, Los Angeles. Michael Jackson, cantante di successo ormai affermato nel mondo. Generoso, dolce e un po' eccentrico, un giorno decide di non seguire le direttive e rischiare di farsi scoprire pur...