Passarono circa due anni dall'accaduto.
Michael e Serena persero il bambino e lei non volle più vederlo dandogli la colpa per tutto.
I mesi furono duri per entrambi. Serena passó almeno tre mesi lontano dal mondo prima di ricostruire la sua vita senza Michael e il desiderio di costruire una famiglia mentre lui... lui cancelló parte dei concerti per poi riprenderli nel '89. Michael divenne più cinico, si buttó a capofitto nel lavoro e non ebbe mai una storia seria se non qualche avventura di una notte. A distanza di due anni non riusciva a perdonarsi per l'accaduto e cercava di alleviare il suo senso di colpa donando parte dei suoi guadagni ad ospedali, orfanotrofi... ogni cosa che poteva vagamente ricordagli quei pochi momenti che stava per diventare padre. Cercava di mantenere un dolce ricordo anche di quella che poteva essere la madre di suo figlio. Lei, che lo aveva sempre amato ed egli la tradì. Rovinó tutto. Si promise di non innamorarsi mai più di nessun'altra. Il suo cuore fu portato via.
Serena nel frattempo trovó lavoro sempre come ballerina quasi da due mesi. Si può dire che le cose stavano avendo finalmente una svolta solo da quando iniziò a lavorare facendo quello che più le piaceva. Rincontró Prince, il cantante, antagonista di Michael Jackson nel mondo della musica. Accettó la sua proposta di ballare per lui in tournè e adesso si trovavano a Monaco. Prince non nascose mai il suo interesse per Serena, e dopo tante restie, Serena si lasció andare, per spazzare via i ricordi che aveva con Michael. Per cancellare il suo tocco sulla pelle, sulle labbra. Andava a letto con Prince ma senza condividere più di tanto. Serena non voleva. Non voleva far entrare più nessuno nel suo cuore.
"Sere questa sera verrai con noi?" Chiese ad un tratto uno dei ballerini.
"Dove?" Chiese lei riprendendosi dai suoi pensieri.
"Andiamo a ballare in un locale non molto lontano dall'albergo"
"Va bene, sono dei vostri"
Stavano mangiando tutti insieme al ristorante dell'albergo. Prince ebbe una chiamata dal suo manager.
"Cosa? Ma cosa vuole quello stupido?" Serena notó che si alzó dal tavolo appositamente per non farle sentire di chi stessero parlando. Non ci diede tanto peso e decise di andare in camera a prepararsi.
Ad un tratto sentì bussare. Era Prince.
"Ciao baby!"
"Mmm che vuoi Prince?"
"Ehi... nervosetta?"
"No, sono un po' scocciata" disse sbuffando e sedendosi sul letto a pera cotta.
"Non hai voglia di uscire?"
"Si, ma ho una strana sensazione"
"Spiegati meglio"
"Come se dovesse accadere qualcosa"
"Santo cielo, spero non succeda nulla di grave" disse ridendo.
Lei lo seguì nella risata. Poi si guardarono e senza dire niente si baciarono e la voglia si fece strada nei loro corpi.
"Mmm e se questa sera ci divertissimo io e te? Non ti annoierai" le disse mentre le baciava le braccia scendendo sempre di più.
"Mh no, voglio svagarmi un pó"
"Allora vengo anch'io, mi lasciate da solo?"
Senza dire un'altra parole prese lei l'iniziativa e cominció a spogliarlo. Prince fece lo stesso ricoprendola di baci. Fecero sesso dopodiché lui andó a prepararsi a sua volta.
I rapporti non avevo mai una sfumatura in più oltre quella fisica e di semplice amicizia. Prince era attratto da Serena e al momento gli stava bene così, accettava le sue condizioni.
Serena indossó un tubino blu corto con dei tacchi non troppo alti neri di vernice con borsa abbinata, lasció liberi i capelli e si truccó attentamente. Verso le 23:00 tutti erano pronti. Serene andó accompagnata da un Prince tutto tiro con uno smocking particolare dalla camicia a fantasie sempre bianca.
Dopo un po' entrarono nel locale e oltre al famoso Prince venne qualcun'altro di famoso. Non era assai pieno, quindi potevano stare più tranquilli. Serena inizió a bere a spugne come ogni volta da due anni a questa parte ogni volta che usciva. Prince si divertiva con lei e le avance non mancavano. Tra sguardi trasgressivi, languidi, qualche bacio scappó anche se dovevano stare attenti. Ballarono in quella pista pazza, ormai sbronzi, eppure in quel momento felici, senza pensare a niente, o meglio, per dimenticare i pensieri, almeno secondo lei.
I suoi movimenti vennero riconosciuti da lontano. Il suo ritmo, il suo stile. Serena ballava e si scatenava nel bel mezzo della folla. Un tizio un po' impegnati a firmare autografi la identificó da lontano. E il suo cuore perse dei colpi. Erano passati due anni. E non era cambiata, la grinta non mancava mai. Non le tolse per un solo minuto gli occhi di dosso, finché non decise di avvicinarsi per scrutarla meglio.
Serena lo intravide da lontano. Si arrestò improvvisamente e il suo respiro divenne pesante. Prince non capiva il suo comportamento, soprattutto quando sentì un suo bacio languido per poi sparire verso il bar. Lui la lasció da sola. Forse aveva bisogno di starsene per conto suo. Michael nel frattempo diventó nervoso, cercó di allontanare il pensiero che lei fosse lì, che i loro sguardi si fossero scontrati, che in qualche modo tra lei e Prince ci fosse qualcosa.
"Un 4 bianchi con menta e sambuca per favore" ordinó Serena al bar.
"Da quando sei diventata così informata sui drink?" Una voce accanto a lei la riprese.
"Da quando ho ricominciato a vivere"
"Oh lo vedo"
Lei si giró verso Michael guardandolo con occhi pieni di odio.
"Non hai niente di meglio da fare?"
"Stavo cercando Daisy ma non la trovo" disse con tono di sfida. Quasi come se volesse controllare se ci fosse un minimo di reazione ancora dentro di lei. Un minimo di fastidio, proprio come è accaduto a lui.
"Beh chi cerca trova, io non ho bisogno di cercare" disse indicando con il mento Prince sapendo dove fosse.
Michael si guardó intorno. Era strano avere quella conversazione così quasi come due sconosciuti dopo che aveva vissuto tutto quello. Come era possibile?
"State insieme?" Chiese di risposta Michael.
"Non sono affari tuoi"
"Come vuoi"
Lei senza dire niente si allontanó e andó verso Prince. Fece un po' la scena per attirare la sua attenzione e non ci volle molto per catturare Prince brillo com'era. I due iniziarono a baciarsi appassionatamente, lui la portó in un luogo più appartato. Michael se ne accorse e fremeva qualcosa nel suo stomaco. Non voleva fare stupidagini, lì seguì con Daisy. Prince ancora non sapeva che Michael fosse lì.
Serena intravide una coppia che si strusciava ed emetteva strani gemiti.Capì che si trattava di lui. Inizió ad innervosirsi, non lo avrebbe mai creduto, ma qualcosa dentro di lei batteva ancora per lui, perché quel fastidio ingiustificato?
"Prince basta..."
"Dai piccola sul più bello..."
Prince continuava a stimolarla ma Serena divenne un pezzo di pietra, fredda e cinica, voleva andarsene.
"Ho detto basta, levami queste mani"
"Ma che ti prende?"
"Non ho voglia, sei scemo? Non capisci?"
"Non parlarmi così, se hai problemi non è colpa mia"
"Fottiti Prince io me ne ritorno a casa"
"Aspetta, dove vai da sola?" Chiese ridendo come un bambino.
"Prendo un taxi"
"Lasciami un messaggio dopo"
"Ok"
Lei se ne andó senza degnare di uno sguardo Michael che la puntó per tutto il tempo. Michael vide che se ne stava andando poi..
"Ecco perché era così nervosa... con tutti i locali proprio questo dovevi scegliere?"
"Non rompere Prince" rispose Michael lasciando la presa verso Daisy.
"Dai Michael lascialo perdere" disse lei.
"Daisy raggiungi gli altri, io devo andare"
"Cosa? Mi lasci sola?"
"Non ti lascio sola"
"Ma"
"Devo andare"
"Dove vai? Da Serena?" Chiese Prince sorridendogli beffardo. "È tutto inutile, non ti vuole più"
"Neanche te a quanto pare"
"E questo chi te lo dice?"
"Presto Serena capirà che stronzo sei"
"Guarda che è lei a non volere niente di più... siamo due fantastici amici di letto. Ma sappi che farò di tutto per conquistarla, la aspetterò, e tu sarai solo un lontano ricordo, non la meriti"
"Buonanotte..."
"Dove vai?!" Esclamó Prince afferrandolo per un braccio.
"Lasciami, il braccio"
"Non ti azzardare ad andare da lei"
"Vuoi prendere questioni?"
"Ho detto che non vai da nessuna parte"
Michael si liberò con uno strattone e Prince passó con un pugno. Michael gli tiró un pugno altrettanto.Ma prima che potessero menarsi davvero le persone li divisero.
Serena stava aspettando il taxi.
"Vuoi un passaggio?"
"Sono adulta e vaccinata, ce la faccio da sola"
"Non m'importa"
"Cavoli tuoi"
"Dai vieni con me"
"Vai dalla tua Daisy"
"È fastidio quello che sento?"
"Per niente" disse lei girandosi verso di Michael quando poi notó un po' di sangue sulle labbra che colava."ti sanguina il labbro."
"Lo so, ringrazia il tuo scopamico" disse ironico ma tagliente.
"Non sai un cazzo di me Jackson dagli ultimi due anni quindi evita commenti"
"Da quanto vai avanti così?"
"Fatti i cazzi tuoi, cosa non capisci?"
"Non sei l'unica che ha sofferto" disse Michael facendola girare di scatto verso di lui afferrandola per un braccio. Una ferita che faceva ancora male lanciava segnali di dolore.
"Io non faccio questo perché soffro,i va e basta"
"Raccontalo a qualcun'altro, ma non a me che ti conosco anche meglio dei tuoi fratelli"
"Vedo che sei diventato anche arrogante adesso"
"Come ho detto non sei l'unica che ha sofferto, certe cose le so punto" disse con sguardo più serio che mai.
"Poverino, mi dispiace che tu abbia cattive abitudini perché non riesci a perdonarti" gli disse ironizzando su di lui.
"Mi sembra che ho già pagato perdendo te e nostro figlio e la notte ancora pago il mio sonno, non merito ancora di essere schernito così"
"Non sono andata io a letto con Tatiana, io sono cadute per le scale"
"Serena"
"Io ho perso nostro figlio perché non volevo più vederti"
"Basta"
"Io ero così accecata dall'ira che non ho pensato a proteggere il bambino"
"Serena basta"
"Ti odio, odio me e maledico il giorno di averti incontrato!"
Michael di risposta la bació, un po' per farla smettere, un po' perché lo sognava da tempo. Lei ricambió in un gesto veloce, frenetico. Sembrava che stessero depositando tutto il dolore accumulato in quei due anni. Del silenzio, dell'assenza, i ricordi più strazianti. Delle lacrime bagnarono quelle labbra. Serena si staccó improvvisamente, come di rigetto.
"Non azzardarti mai più"
Disse per poi entrare nel taxi.
"Serena!"
;Continua
;LiberianGirl
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Baby Be Mine
FanfictionAttenzione: scene di sesso descritto dal cap. 24 1986, Los Angeles. Michael Jackson, cantante di successo ormai affermato nel mondo. Generoso, dolce e un po' eccentrico, un giorno decide di non seguire le direttive e rischiare di farsi scoprire pur...