26.

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Si svegliò con una leggera luce che le illuminava il viso. Le tende erano leggermente aperte lasciando intravedere il paesaggio della città di New York, s'intravedeva il Central Park. Di sua naturalezza cercò di accoccolarsi a quel corpo caldo che lei credeva vicino, ma invece, sparì quasi all'alba per un altro impegno di lavoro. In quei giorni, Michael non richiese la presenza dei ballerini per ulteriori prove, ma si occupò di altro. Partirono quattro giorni prima dei due concerti previsti nella grande metropoli, e Serena, capì fin dal primo momento che non sarebbe stato tutto rose e fiori il tour. Infatti,solo al primo concerto in Giappone, imparò a sentire davvero la stanchezza, imparò cosa fosse, ma non era di certo quello il problema. La cosa che le metteva più tristezza era doversi separare molto spesso da Michael, anche per piccole emergenze, pure se stavano lavorando insieme. Michael preferiva non trascinarla con se , in riunioni e altre cose simili dove si sarebbe sicuramente annoiata e non sarebbe stata a suo agio tra le mille cose tecniche di cui avrebbero parlato, come dargli torto? pensava Serena, ma la sua mancanza, quasi sempre tutto il giorno, si sentiva proprio come l'ossigeno.
Così, non notando Michael accanto a se, si rigirò dall'altra parte sentendo debolemente i rumori della città osservando la finesta. Decise di riaddormentarsi ma qualcosa voleva che si alzasse.
"Pronto?" rispose con voce roca Serena al suo cellulare.
"Ehi amore, lì come va?" si sentì la voce di Nicole.
"Ciao Nicky! non sai come sono contenta di sentirti!" esclamò.
"Ti sento strana, cosa è successo?"
"Ma niente.. "
"Ti sei appena svegliata?"
"Già"
"E Michael? è lì?"
"Ehm, no.."
"Dov'è?"
"Non lo so, non mi ha detto niente, non ha rimasto neanche un messaggio o un fogl.. aspetta" si bloccò Serena notando un bigliettino sul comò. Lo afferrò di colpo e lo lesse. Diceva che come al solito forse sarebbe tornato tardi e non sapendo a che ora, in più l'avvisò di richiedere la colazione già sapevano tutto, doveva solo chiamare e come p.s un enorme Ti amo.
"Allora?" si fece sentire Nicole.
"E allora anche oggi sarò da sola ad aspettare con ansia il suo ritorno" confessò lei mentre si metteva con le gambe incrociate sul letto.
"Mi dispiace tesoro.. magari inaspettatamente tornerà prima" cercò di incoraggiarla Nicole.
"Si, magari"
"Torna così tardi?"
"Lo aspetto mentre mi addormento sul divano, e lui per questo si arrabbia pure a volte" disse seccamente.
"Ti capisco, beh è impegnato e tutto quello che vuole lui, ma deve capire che tu hai bisogno ogni tanto di lui, anche solo di un bacio!"
"No Nicky, io non la pensò così.. secondo te non mi pensa? non pensa che sono qui a pensare solo al suo ritorno? andiamo! .. è solo un periodo poi staremo sempre insieme" cercò di sembrare forte Serena.
"Tu comunque non puoi stare tutto il giorno chiusa in camera! fa qualcosa, esci all'aria aperta!"
"E da sola che faccio?"
"Non so, sei tu il genio!"
"Spiritosa!"
"Dico sul serio"
"Beh se uscirei, non credo che mi riconoscerebbero.. chi del pubblico si sofferma sui ballerini?"
"Ecco appunto!"
"Mh, cercherò di seguire il tuo consiglio" le disse sbadigliando.
"Hai già fatto colazione?"
"No"
"Allora stacco e tu vai a mangiare"
"Daccordo"
"Qui ti salutano tutti.. e tuo fratello ti intima di non fare cazzate con Michael"
"In che senso?o.O"
"Sai in che senso.. state attenti"
"Ma ma.."
Non la fece finire di parlare che Nicole staccò. Rimase a borca aperta e infine " Non ci volete di certo voi per ricordarmelo!"
Gettò il cellulare sul letto e si sdraiò nuovamente. Per un attimo si soffermò su quello che le disse Nicole, chissà come sarebbe stato diventare mamma.. ah non erano di certo il momento di pensare a quelle cose. Era poco più di mese che stavano insieme e già pensare a quello sembrava un tantino presto. Però ebbe l'immagine di Michael papà con suo figlio in braccio, era una visione al dir poco dolce, era stupendo.
Chiamò la colazione in camera e dopo 10 minuti, siccome era all'ultimo piano nella suite più grande e costosa perchè il signorino si trattava bene! se li aveva li aveveva, salì un grazioso ragazzo a portarle un vassoio pieno zeppo di roba.
"Buongiorno signorina!" esclamò il ragazzo dal facile sorriso. Che carino!
"Buongiorno a lei!"
"Questo era quello che aveva richiesto"
"Che cosa romantica, anche i fiori?"
"Certo alla più bella la rosa più bella!" esclamò il ragazzo con aria seducente. Che ci stesse provando? beh questo non fece altro che mettere di buon umore Serena! ad una donna piace sempre avere la corte ai suoi piedi u.u
"Che rima!" esclamò ridendo.
"Sono felice che le sia piciuta" sorrise lui a sua volta.
"Certo! è un poeta?" chiese lei cercando di creare un dialogo. Si sentiva così sola in quel Hotel, farsi un amico non era di certo un male.
"Non proprio, ma faccio del mio meglio" disse lui con sguardo attivo.
"Beh, buon per lei!"
"Grazie tante signorina ehm?"
"Wisley!"
"Signorina Wisley!" esclamò ridendo.
"Ahaha chiamami pure Serena, mi fa piacere se ci dessimo del tu"
"Con piacere allora!"
"Ahaha il piacere è mio"
"Il signor Jackson è uscito presto questa mattina, non ti scoccia restare qui tutta la giornata?" chiese lui.
"Infatti avevo pensato di uscire, mi ci vorrebbe proprio cambiare aria"
"Mi rattrista solo il fatto che non possa farti compagnia perchè sono in servizio!" esclamò a malincuore.
"Non preoccuparti, già solo parlare mi ha fatto bene, credimi, ne avevo bisogno"
"Non per essere invadente.. ma tu e il signor Jackson state insieme vero?" chiese lui speranzoso in un no.
"Si, è il mio ragazzo" disse in un sorriso.
"Mh, peccato" disse malizioso.
"Perchè?" gli chiese Serena a sua volta.
"Beh, guarda che ragazza! e poi mi sei simpatica anche se ti conosco da pochi minuti"
"ahaha, mi dispiace per te ma sono felicemente innamorata!" rise ancora.
"Fa niente, mi accontento anche di un'amicizia!" disse facendole l'occhiolino.
"Bene, amico! sai se posso usare la limousine dell'arbergo per farmi accompagnare in piazza? o devo usare un taxy?"
"Credo che sia stata richiesta da un altro cliente, mi dispiace"
"Fa niente.. anzi pensandoci bene, non mi dispiacerà fare due passi a piedi, potrò andare sempre al Central park che non è lontano"
"Ottima idea! io nel frattempo farò il mio solito lavoro ahah"
"Buon lavoro allora! ahaha"
"Io vado, o mi licenziano! ahaha"
"Ehi aspetta!"
"Si?"
"Non mi hai ancora detto il tuo nome!"
"Liam!" esclamò il ragazzo dai capelli biondi.
"Bel nome biondino!"
"Grazie, anche il tuo pulicino!" esclamò lui spiritoso.
"Pulcino?"
"Si, anche tu sei bionda, proprio come me u.u"
"ahahaha scemo!"
"Ci si vede nei dintorni pulcino! pio pio"
"ahahahahah"
Non c'è che dire, Serena ne rimase felice da quella conversazione, aveva appena fatto amicizia con un impiegato dell'albergo e l'idea non gli dispiaceva affatto. Un amico lì gli avrebbe reso le cose meno pesanti.
Dopo una buona colazione si andò a preparare per uscire. Jeans, felpa,  stivaletti, giubino di pelle, filo di trucco e via! pronta per uscire.
Si ritrovò a passeggiare tra le vie di New York, cavolo quella città così bella e grande sembrava tutt'altra cosa da vicino invece che nel paesaggio visto da una finestra, o meglio terrazzo. Los Angeles era altrettanto grande ma questa città dava un'altra impressione.
Si avventurò nel Central Park e rimase affascinata dal verde di quel posto. Era perfetto per molte attività, anche fare una maratona. Si sedette in terra a un albero chiudendo gli occhi e godendosi quel sole che al momento riscaldava parte della città.
Passò molto tempo e Serena si riposò lì sotto, quando..
"Serena!...Serena!" urlò una seconda volta una voce a lei molto familiare.
Serena si svegliò e intravide uno sguardo da lontano. Un ragazzo alto e attraente, con capelli neri e occhi azzurri come il cielo, come.. Harry!
"Harry! sei proprio tu?!" disse sorprendente e felice allo stesso tempo.
Senza felice gli corse incontro saltandogli in un abbraccio che non finì più. Cosa ci faceva da quelle parti? sapeva che era andato via ma non credeva che fosse andato a New York.
"Come stai Serenella?" ormai la chiamavano così in famiglia.
Lei non disse nulla si godè quell'abbraccio mentre lui la teneva in braccio dalla schiena. Anche lui preferì non parlare, era passato un mese dall'ultima volta che la vide e così la strinse di più a se affondando il viso nei capelli facendo invadere le sue narici di un dolce profumo. Cavolo come l'era mancata.."Mh, mi è mancato questo profumo" disse Harry sorridendo.
"Non posso credere che sei qui" disse lei mentre si sistemava a terra.
"Infatti anche io mi chiedo come sia possibile vederti qui!"
"Non sai del tour di Michael?"
"Si, certo! Jason mi ha raccontato qualcosa"
"Vuoi dire che ti senti spesso con lui?"
"Già"
"E invece a me non chiami mai!" esclamò dandogli un leggero pugno sul petto.
"Perchè tu invece mi hai chiamato? ahah"
"Ok, siamo pari"
"Scema, mi sei mancata"
"Anche tu!"
"Come te la spassi?"
"Per New York e ballando con Michael Jackson! u.u"
"Ah già, adesso sei sua ballerina, ti ha dato un lavoro"
"In un certo senso si xD"
"Sono contento per te! state bene insieme"
"Grazie.." disse imbarazzata.
"Come mai qui tutta sola?"
"Michael non c'è così sono uscita"
"Ah.. quindi oggi niente prove"
"No.." disse in un velo di malinconia.
"Sei triste per lui?" centrò subito Harry.
"Ma no che dici xD.."
"Non fare la furba con me.. ti senti sola, vero?" chiese lui.
"Già.. vorrei che fosse qui. Ma bando alle ciance, tu che mi racconti?"
"Beh, ho trovato lavoro qui e.." non sapeva se dirlo o meno. "Un amico che mi sta ospitando, lavoriamo insieme"
"Ah mi fa piacere.. e cosa ti occupi?"
"Lavoro sempre in un bar xD"
"Ah è sempre un lavoro però!"
"Già.." disse iniziando ad imbarazzarsi. " E in più.. mi sto vedendo con una ragazza.." disse lui non sapendo il perchè.
"Ah, questa è una bella notizia!" esclamò Serena accennando appena un sorriso.
"Mh, si.." sussurrò abbassando lo sguardo. Era ancora un pò difficile, dopotutto era passato un mese, e certe cose non andavano via in un colpo di vento.
"Che stavi facendo prima di incontrarmi qui per caso?" chiese lei.
"Stavo correndo!"
"Ah ti mantieni in forma xD"
"Beh anche tu!"
"Grazie u.u"
"ahaha.. ehm.. Michael verso che ora tornerà?"
"Non prima di cena.."
"Vuoi dire che starai tutto il giorno da sola?"
"Si, perchè?" chiese quasi fredda.
"Non credeveo che ti lasciasse così tutto questo tempo"
"Dipende da cosa c'è da fare"
"E allora che ne dici di stare insieme? tanto per recupare! io non lascio la mia amica tutta sola"
Serena stette zitta per un tempo indeterminato, non seppe che dire, ma era tentata, non le andava di trascorrere la giornata a deprimersi in albergo, così accettò.
"Ok!"
"Bene, inizia a correre allora!"
Proprio in quel momento le squillò il telefono.
"Pronto?" rispose allegramente.
"Amore mio! tutto bene?"
"Mike! finalmente, che bello sentire la tua voce"
"Perdonami ma oggi dovevo per forza!"
"Non preoccuparti, ci sarà tempo"
"Ehi, ti sento allegra, che stai combinando?"
"Non ci crederai mai!" esclamò lei pimpante.
"Digli che sono con te vedrai come sarà felice" disse sarcastico Harry.
"Sento delle voci, chi c'è lì con te?!" esclamò Michael dall'altra parte perplesso.
"Harry!" disse lei sorridente.
"C-cosa?" chiese Michael dall'altra parte del telefono preso da un improvviso senso di inquietudine.

-Continua(c)

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