Michael dopo aver chiarito un pò la situazione con la ragazza, si ritrovò un pò impacciato e con meno impegno sul lavoro. Che gli stava succedendo? la presenza di Harry per lui era così irritante?
"Michael, che succede?" chiese il suo manager.
"Niente, sono solo un pò stanco" disse lui secco.
"Ma che ti prende! dopo quella telefonata sei cambiato da così a così!" esclamò Frank voltando la sua mano.
"Frank non ti ci mettere anche tu adesso!" disse ancora nervoso.
"Michael, quella donna ti sta facendo perdere la testa! ritorna in te accidenti"
"Si infatti, torniamo a lavoro e non pensiamo alla mia ragazza eh per favore! non ti ho assunto come mio consulente d'amore, ma che diamine!"
Era raro che Michael fosse così a lavoro, ma la notizia di Harry che fosse ritornato non gli piaceva affatto, e dire che sarebbero stati tutto il giorno insieme, fino al loro ritorno. Serena gli avvisò proprio di questo e sentendola così felice non gli andava di fare il geloso per telefono e addirittura ordinandole di stare lontano da Harry, dopo tutto era suo amico anzi, il suo 'migliore' amico, Serena odiava quando succedevano battibecchi tra lui e Harry, quindi preferì fare finta di niente, almeno con lei.
Cercò di non pensarci facendosi prosciugare dal lavoro, l'unico motivo per cui era lì e non con la sua amata. In quel momento lo odiò, l'odiò tantissimo, per un istante avrebbe voluto non essere che un normale essere umano come tutti gli altri, di cui la fama l'avesse vista solo in televisione. Questo, era uno dei tanti motivi per cui era triste essere famosi, avere una fama che ti allontanava da quello che tu più desiderassi, avere una libertà personale.
Perchè non era possibile? perchè era così difficile essere famosi e vivere la propria vita meglio come la si credeva? e perchè quel lavoro non finiva così da poter andare da lei?
"Michael" e quella voce?..
"Tatiana, ora no, sto lavorando"
"Ti rubo solo un attimo"
"Cosa cavolo vuoi?"
Le cose tra loro non erano tra le migliori. Passarano ormai settimane da quella volta e pure Michael decise di non licenziarla, volle rispettare il contratto, ma si promise di guardarla solo ed esclusivamente come una collega di lavoro, niente di più. Tatiana ci soffriva, amaramente. Tentò di tutto.
"Ti prego.."
"Scusami Frank.. tu controlla le altre fatture, vengo subito"
"Per me puoi anche trattenerti un pò di più!" esclamò Frank facendogli l'occhiolino.
Ma cosa credeva quello? che volesse sfogarsi in qualche modo con Tatiana? un modo che non era quello che Frank credeva!
"Avanti dimmi.. non ho tempo da perdere"
"Tu adesso vieni con me!"
"Cosa? e che te lo fa pensare!?"
"Tu vieni!"
Tatiana lo trascinò per una mano e lo portò in una stanza in cui aveva un tavolo particolamente apparecchiato per due.
"Stacca un pò la spina, è da questa mattina che sei attaccato lì dentro con Frank!"
"Questi non sono problemi tuoi"
"E invece lo sono!" esclamò porgendogli qualcosa da mangiare.
Michael senza esitare lo prese, aveva troppa fame per pensarci. Ma non le rivolse minimamente la parola se non un ..
"Grazie" molto freddo.
"E' il minimo" disse sedendosi accanto a lui.
Michael continuò a mangiare e sentì che iniziò a gustare qualcosa anche lei. Quella mattina non fece nenanche colazione se non prese un veloce caffè. Aveva una fame da lupi. Doveva ammetterlo se non fosse stato per lei adesso sarebbe morto di fame. Ma cosa voleva ancora da lui quella donna? le aveva intimato di lasciarlo perdere, che non l'avrebbe mai amata e non sarebbe stato neanche più amico con lei, e pure era lì, continuava a seguirlo. Doveva proprio amarlo tanto.
"Perchè continui a perseguitarmi?" chiese dopo un ultimo boccone.
"In che senso?" chiese lei facendo una smorfia con le labbra.
"Non fare la furba con me, non sono scemo bella!" esclamò guardandola con uno sguardo intenso pronto ad attacarla.
"Possibile che tu non capisca?"
"Quante volte devo dirtelo? non ti amo!" urlò quasi.
"Ma perchè adesso ti arrabbi!? non sei capace di parlare come un cristiano normale!?" si innervosì lei.
"Ma tu sei sempre li! non capisci!"
"Sei tu che non capisci! non mi fai neanche parlare!" esclamò arrabbiata addentando un pò di pane.
"Per dirmi cosa? le solite cose!"
"Sono venuta qui in pace! offrendoti la mia.. amicizia!.. almeno mi accontento di quello"
"Io.. io.."
Michael sembrò di scoppiare. Tatiana cercò di capire cosa gli stesse prendendo ma senza successo. Era evidente che il pensiero era rivolto a Serena.
"Come facciamo ad essere amici sapendo che tu provi qualcosa per me?" chiese Michael cercando di calmarsi.
"Questo non è un problema tuo, devi solo essere mio amico, niente di più" disse lei in un sorriso, che in quel momento sembrò un raggio di sole per Michael.
"Senti..." disse sospirando "Mi dispiace, mi dispiace per averti trattato così. Infondo è stata anche un pò colpa mia, che ti ho fatto innamorare xD" sorrise passandosi una mano tra i capelli sciolti.
"Tu non devi scusarti, lo so che eri arrabbiato, e lo capisco ho quasi mandato a monte la tua storia, ma ti prometto che non capiterà mai più, però sappi che il mio bene per te resterà sempre, in amicizia o in amore che sia.. e con questo voglio dirti che non ti libererai mai di me!" esclamò.
"Mi fa comodo avere un'amica, mi serve, quindi non vedo più il perchè di rifiutare"
Si abbracciarono e così si chiarì anche quella che ritenevano un'amicizia.. almeno per il momento.
Dopo un pò Michael ritornò a lavoro e Tatiana andò via. Quel tempo passato insieme gli è servito, ora era più calmo, più rilassato, Tatiana gli diede anche dei consigli, forse per questo era più sciolto nei pensieri. Harry era un amico, niente di più, non poteva rovinare il loro rapporto, Serena lo amava non lo avrebbe mai lasciato per lui.. e così resistette tutta la giornata, pensando e ripensando a quella frase.
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Baby Be Mine
FanfictionAttenzione: scene di sesso descritto dal cap. 24 1986, Los Angeles. Michael Jackson, cantante di successo ormai affermato nel mondo. Generoso, dolce e un po' eccentrico, un giorno decide di non seguire le direttive e rischiare di farsi scoprire pur...