Serena uscì dall'albergo con sguardo crudo e indifferente. Camminava senza guardare nemmeno a terra. Alcuni dell'hotel la salutarono, ma lei a stento li salutó con la mano. Sembrava che ogni cosa a cui credeva si stesse sgretolando a poco a poco. Non credeva che quella donna potesse ancora irrompere nella loro storia. Serena prese un taxi e andó al bar di Harry. Intanto Michael camminava avanti e indietro per la suite, cercando di calmarsi, capire il da farsi. Non poteva finire così. In quel momento bussó alla porta Tatiana.
"Che ci fai qui?"
"Volevo scusarmi"
"Bene, adesso l'hai fatto, dovrei licenziarti"
"Michael non lo fare ti prego. Ma sei solo?"
"Per colpa tua si"
"Posso entrare così ne parliamo?"
"Non c'è nulla da dire... per favore voglio restare solo, e tu sei l'ultima persona che ho voglia di vedere"
Michael le chiuse la porta in faccia andando fuori la terrazza. Non era da lui ma in quel momento si fece prendere delle sigarette e iniziò a fumare. Il fumo volava in alto e ciò somigliava proprio alla sua relazione, alla sigaretta che bruciava e poco a poco finiva. Ma lui non poteva restare così, doveva spegnere l'incendio. Buttó la sigaretta, prese una giacca, un cappello e dei baffi per non farsi riconoscere e uscì dalla porta di servizio. Noleggió un auto."Serena, che sorpresa trovarti qui... non sei stava dopo il concerto? Sai ti ho vista, sono venuto a vederti prima" disse Harry.
Serena non disse nulla aveva lo sguardo altrove.
"Ma che hai?"
In quel momento la musica del disco lounge bar suonava sulla voce di Harry e sui suoi pensieri. Partì la canzone di Liberian Girl e alcune coppiette si misero a ballare, lei non ce la face più e scoppiò in un pianto liberatorio.
Harry la strinse a se dimenticando le sue mansioni, tanto comunque il suo turno stava finendo.
"Hai voglia di parlarne?"
"Michael... l'ho lasciato"
"C-cosa? Che ti ha fatto quel bastardo? Gliel'avevo detto pure di non farti del male"
"Hai visto no? Si sono baciati..."
"Già, ma non credevo che arrivaste a questo punto"
"È una storia che non ha futuro, io non ne posso più e ho deciso di fare un taglio netto, anche se adesso non so se è stata la scelta migliore" lei pianse ancora di più bagnando la camicia di Harry.
"Prenditi del tempo..."
I due presero un drink e stettero li almeno fino alle 3;00 poi il cellulare di Serena iniziò a squillare. Era Michael. Ma rifiutò la chiamata. Se ne aggiunsero altre 4, sapeva che se non avesse risposto avrebbe continuato.
"Che vuoi?" Fece per rispondere.
"Dove sei!?"
"Non ti sento c'è la musica... sto ballando, e sono felice" disse un po' brilla. Michael se ne accorse. Iniziava a preoccuparsi.
"Come si chiama il locale?"
" mmm, brandy, bally, boh perché? Che ti importa?! Torna dalla tua Tatiana" gli staccó il telefono e iniziò a ballare in pista insieme ad Harry intento a non farla pensare al momento.
Michael chiamò di nuovo.
"Che c'è?" Chiese lei ridendo. "Sembri mio padre, peccato che tu non mi ami... perché io ti amo tanto, e hai spezzato il mio cuoricino" quelle parole segnarono in quel momento Michael. Ma non aveva tempo per i sensi di colpa doveva trovarla.
"Non muoverti di lì vengo a prenderti" e staccò la chiamata.
Serena disse tutto ad Harry. Dopo 5 min Michael era già li. Nella folla che la cercava. In un attimo si trovarono e i loro sguardi si congiunsero. Lei continuava a ballare ed Harry la guardava da lontano.
"Andiamo a casa"
"Non ci penso nemmeno, mi sto divertendo"
"Sei quasi ubriaca"
Serena continuó a bere sotto gli occhi di Michael per provocarlo. "Ne vuoi un po'?"
Lui si stava innervosendo, non amava quella vista, soprattutto se l'aveva causata lui.
"Andiamo a casa o ti prendo in braccio, decidi!"
"Io non ci vengo"
Michael le prese il bicchiere e lo bevve lui. Poi prese la ragazza in groppa e la portó fuori di lì.
"Lasciami, aiuto, aiuto! Mi sta rapebdojdjd..."
"Zitta!" Le diede una pacca sul sedere.
Quando uscirono fuori di lì Harry li raggiunse.
"Che intenzioni hai?" Chiese Harry rivolgendosi a Michael.
"Tu non ti intromettere"
"Guarda che lei è venuta da me per scappare da te..."
"Che bell'amico sei, la fai ubriacare per non farla pensare, senza vedere chi si potesse approfittare di lei.."
"Perché tu che hai fatto sentiamo? Non te ne sei approfittato?!"
"È stato tutto un equivoco, io non volevo baciarla, io amo solo Serena"
Serena mentre aveva gli occhi chiusi sorrise spontaneamente.
Michael la fece sedere svegliandola. Ad un certo punto le vennero i conati, e vomitó tutto.
"Mi dispiace piccola"
"Anche a me..."
"Adesso torniamo?" Chiese Michael in modo premuroso.
"Michael la mia idea non è cambiata, è meglio finirla qui"
"Vi lascio soli..." Harry si mise in disparte mentre Michael girava avanti e indietro non sapendo che fare.
"Serena ti prego..." iniziò a piangere. Non voleva perderla. Perché stava buttando via tutto? Perché si arrendeva così facilmente?
"Non puoi arrenderti così, io ti amo"
"Anche io, ma forse non è abbastanza il mio amore per far succedere una cosa del genere una terza volta"
"È stato solo un caso ok?! Tu non centri, sono io il coglione che si fa prendere inaspettatamente"
"Michael non rendere le cose più difficili"
"Come puoi? Come puoi pensare di dirmi addio così?"
"Lo sto facendo... ed è meglio per entrambi"
"Tu non sai cosa è meglio per me, e non lo sai neanche per te!"
Esclamò arrabbiato.
"Allora proprio per questo dobbiamo lasciarci"
"Se mi lasci allora vuol dire che non sei poi così innamorata come dici..."
"Forse hai ragione"
"Cosa?
"Sono stanca Michael, stanca, io non sopporto più ne Tatiana, ne il tuo manager del cazzo, e questo non mi fa sopportare più te" disse senza guardarlo.
Michael era nervoso e non riusciva a trovare un appiglio. "Torniamo a casa ne parliamo meglio"
"No, io resto con Harry e... domani mando a prendere le mie cose" disse risoluta.
"Allora sei sicura, non vuoi più vedermi"
"No Michael..."
"Brava al primo problema subito corri da Harry, brava, va dal tuo amichetto allora, scopatelo pure se ti va, tanto ormai mi hai scaricato"
Serena diede uno schiaffo a Michael tanto che le faceva male la mano. Lui rimase scioccato. Cosa aveva detto? E lei cosa aveva fatto?
"Fottiti!" Esclamò lui nervoso. Se ne andò lasciandola lì con Harry che le si avvicinava.
"Ci puoi scommettere Michael che ci andró a letto! Questa volta non avere dubbi. Stronzo!" Gli urló riprendendosi del tutto. Ma cosa aveva in quella zucca Michael?
"Non posso credere che l'abbia detto sul serio.." serena iniziò a piangere mentre Harry l'abbracciava.
"Andiamo a casa, dormirai da me?"
"Speravo me lo chiedessi"
"Aspetta qui avviso Jess e ce ne andiamo"
"La tua ragazza?"
"Una sorta"
"Non sarà gelosa? Non vorrei che il mio ragazzo ospitasse le amiche a dormire"
"Tu sei un eccezione questa sera"
Andarono a casa e Serena affogó le lacrime in un cuscino. Nel frattempo Michael guidó fino all'hotel arrabbiato, non credeva a quello che aveva detto, peggioró solo la situazione. Fumó una sigaretta quando intravide i vestiti di Serena sparsi in giro.
"Cosa ho combinato"
Quella sera entrambi si addormentarono piangendo.Il giorno dopo Serena si svegliò con lacrime seccate sul viso. Harry le fece trovare la colazione, quel giorno non lavorava.
"Buongiorno scimmietta"
"Non chiamarmi così"
"Scusa hai ragione"
"Grazie della colazione... sei tanto carino"
Mangiarono in silenzio. E Serena gli fu grata per non aver fatto domande. Intanto Michael era già sveglio, intento a lavorare per non pensare. Ma fu tutto inutile. Non riusciva a far finta di niente. Doveva risolvere quella situazione, non avrebbe accettato di vederla arrivare e fare le valigie. Quindi prese informazioni e trovó casa di Harry, sapeva fosse lì.
Verso le 10:00 bussó alla porta e aprì un Harry a dorso nudo.
"Michael"
"Harry... scusami, lo so che non dovevo venire ma, non posso perderla"
"Chi è alla porta?" Chiese serena.
Ad un tratto ecco che si intravede la sua figura uscire con solo un asciugamano intorno al corpo e i capelli bagnati.
Cosa era quella scena? Michael si pietrificó all'istante vedendo un mezzo sorrisetto di Harry.
Il quel momento voleva solo colpirlo è così fece.
"Harry!" Serena gli andó subito incontro.
"Ma sei impazzito?!" Serena non capiva la sua reazione ma solo dopo che si ricordó cosa aveva indosso comprese.
"L'hai detto e l'hai fatto complimenti, non ti era bastato ieri!"
"Michael, che stai dicendo?"
"E tu vuoi stare con un violento come lui!?" Esclamó Harry mentre si asciugava il sangue dal naso ancora a terra.
"Non sei quello che credevo, non pensavo arrivassi a tanto, io ero arrabbiato ieri e volevo scusarmi e invece tu... Dio che stupido, rimanderò i tuoi abiti e il tuo assegno ma non farti più vedere"
"Pensa quello che vuoi, tanto non ha senso... ed è qui che si nota che non possiamo stare insieme" disse con voce flebile mentre le rigava una lacrima.
"Risparmia quelle lacrime e mantieni quel poco di dignità che hai"
Michael se ne andò via, sbattendo la porta, guidó veloce per un po' poi il telefono squilló. Era Tatiana.
"Che vuoi?"
"Michael dove sei? Ti stiamo aspettando"
"Sto arrivando"
La giornata proseguì nel lavoro per lui mentre Serena rimaneva a casa e le arrivarono come previsto anche le sue cose.
Michael andó nella sua stanza prima di andare al Medison per il concerto. Non aveva la minima voglia. Era adirato, non si sentì mai così in vita sua, per una donna, la sua donna, non riusciva a crederci che fosse andata a letto con Harry, ma era sicuro? Ad un tratto si sentì bussare.
"Tatiana che vuoi? Che altro vuoi? Hai già rovinato la mia relazione, sei contenta?! Cos'altro vuoi da me?"
"Io voglio te..."
Tatiana si fiondó sulle sue labbra e Michael rimase immobile non sapendo che fare.
"Lasciati andare, Michael... lei non ti merita, ti ha lasciato solo, senza affrontare le cose insieme a te"
"Io... sono distrutto, mi sento una nullità"
Tatiana lo abbracciava e gli lasciava una scia di baci lungo il collo.
"Tu invece sei molto di più! Solo che non vuoi capirlo..."
"È andata a letto con il suo migliore amico" disse quasi piangendo.
"Oh Michael.." lei lo strinse a se e senza dire niente lo guardó intensamente.
"Michael, tu sempre fedele e lei?... cosa ti avevo detto? Si è solo approfittata di te... io invece ci sono sempre stata, anche quando mi odiavi"
"Non ti ho mai odiato"
"Allora amami Michael, almeno questa notte"
Michael la guardava confuso, come plagiato. Non voleva fare la stessa cosa di Serena, lui non era così, ma poi pensó al dolore che gli aveva causato, all'immagine di quella mattina.
"Michael lasciati amare"
Egli senza farselo ripetere, si lasciò andare baciandola quasi con rabbia, una foga che scaricava tutta la sua frustrazione, il suo malessere. La prese per i glutei e la poggió sulla scrivania, la spoglió velocemente e senza nemmeno poggiarla sul letto la penetró con forza. Tatiana lo avvolse con le sue gambe assecondandolo mentre lo baciava appassionatamente. Ma lui si focalizzava sul suo corpo, come se fosse una spugna. Vennero entrambi, e Michael fece la sua sfogata ma fu inutile,quella vendetta non gli servi a nulla se non a peggiorare di più le cose.
;continua
~LiberianGirl
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Baby Be Mine
FanfictionAttenzione: scene di sesso descritto dal cap. 24 1986, Los Angeles. Michael Jackson, cantante di successo ormai affermato nel mondo. Generoso, dolce e un po' eccentrico, un giorno decide di non seguire le direttive e rischiare di farsi scoprire pur...