Noah's P.O.V
Erano passati otto giorni da quando Hannah aveva smesso di parlarmi o anche solo farmi avvicinare a lei. Otto giorni che mi evitava e faceva di tutto per starmi alla larga come fossi un appestato.
Non la capivo, non la capivo minimamente. Avevo sprecato così tanto del mio tempo a pensarla, a pensare a cosa potessi averle fatto che a momenti non mi riconoscevo più...impazzire così per una che palesemente non mi vuole nella sua vita era assurdo per me.
Eppure ogni volta che per qualche istante riuscivo a guardarla negli occhi, assorbivo tutta la malinconia che sembrava impregnarla dentro e la voglia di capirne di più mi assaliva. Nonostante il modo in cui mi aveva trattato, se lei volesse parlarmi ancora, io l'ascolterei.
Nell'ora di storia un paio di giorni fa avevo sperato si sedesse al suo posto, accanto a me, il posto che puntualmente continuavo a riservarle e lei non smetteva di evitare. Deviava la strada appena varcava la soglia della porta, sembrava preferire sedersi accanto a chiunque altro. Al limite della mia pazienza avevo provato a parlarle, ma neppure il tempo di pronunciare le prime sillabe mi aveva subito liquidato con un suo "lasciami in pace Noah" e se ne era andata, lasciandomi impalato davanti il muro come un coglione.
«Vieni anche tu da me sta sera amico?»
Dal silenzio che seguì quella frase capii stessero parlando con me. La bolla di pensieri nella quale mi ero rinchiuso parve scoppiare di botto, il rumore mi fracassò i timpani risvegliandomi e quando alzai lo sguardo dal vassoio vidi Mason guardarmi.
«Cosa?»
«Vieni anche tu sta sera da me?» ripeté osservandomi con un cipiglio e dopo aver lanciato un'occhiata agli altri e aver trovato tutti gli occhi su di me mi limitai ad annuire confuso. Mi ero estraniato completamente.
«Sì, ho bisogno di distrarmi un po'» dissi passandomi una mano fra i capelli e vidi Evelyn osservarmi in silenzio.
«Perfetto, siamo in dieci»
«Io porto da bere» intervenne subito Brian come se fosse indispensabile garantire l'alcol per potersi divertire fra amici e bucai inconsciamente la mollica del pane che avevo nel vassoio.
«Non badare a spese, voglio ubriacarmi come se non ci fosse un domani sta sera» si aggiunse Liam facendo sorridere le ragazze «ci saranno anche due mie amiche» esordì Evelyn rimasta in silenzio finora e i ragazzi sorrisero subito. Le serate a casa come quella che stavano organizzando le facevamo da anni, tutto quel che accadeva in quei momenti rimaneva sempre fra le mura e gli sguardi dei presenti.
«Non ci annoieremo di certo» scherzò Brian ammiccando ad Evelyn e lei alzò subito gli occhi al cielo. Era una delle poche ad essere sempre stata presente a questa sorta di festini e non si era mai fatta problemi a fare nulla con noi.
Io come già detto, avrei presenziato solo per distrarmi da tutti i pensieri che ultimamente non volevano darmi pace...dopo aver accettato l'invito mi alzai dal tavolo e salutai tutti decidendo di uscirmene un po' in corridoio per fare due passi da solo. Non ero dell'umore per scherzare come ero solito fare e nulla del genere.
Non trovai molti studenti lì fuori, ma mi imbattei in Dalila che incrociati a pochi passi dai bagni e decisi di parlarle.
«Sei riuscita a farti dire qualcosa?» chiesi salutandola con un cenno della mano e si strinse subito nelle spalle. Negli ultimi giorni era capitato in più occasioni che ci fermassimo a parlare per via di Hannah, ma le risposte non erano mai variate più di tanto.
«Si è chiusa in lei, a malapena mi risponde quando le chiedo se si sente meglio» spiegò in un sospiro e mi passai una mano dietro la nuca. Tutto ciò sembrava surreale.
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My Hero
RomanceHannah è costretta a vivere nella prigionia che per lei rappresentava la sua stessa casa, succube di un padre che tutto le augura fuorché la felicità. Un suo compagno di classe, dopo anni passati all'oscuro della sua esistenza finisce per notarla, u...