Hannah's P.O.V
Ci baciammo,
ci baciammo sconfinatamente,
e non c'era nulla di razionale in quel bacio,
tutto l'amore che c'eravamo rivelati
esplose in un modo sconvolgente.Lo stomaco mi si contorse,
si rigirò su se stesso,
la testa vorticò leggera,
non sentivo più i piedi per terra.Stavo sognando? No.
Assolutamente.Noah mi baciava nonostante tutte le bugie che gli avevo raccontato, nonostante tutte le scuse che avevo parato fra di noi issando muri spessissimi. Noah mi amava ed io per la prima volta avevo davanti qualcuno che sapeva la mia triste realtà e non aveva paura della mia vita. Aveva visto i miei lividi, ne era rimasto impressionato, forse spaventato per quanto brutali e scarlatti, ma restava con me.
Era da un po' ormai che nella stanza non smettevano di risuonare solo quegli schiocchi, le nostre labbra incastonarsi.
Il cuore batteva come un tamburo impazzito. Era bellissimo.
Una dolce tachicardia.
Delicatamente, lo fece nel modo più soave possibile, mi fece scivolare le maniche del giacchetto giù per le braccia fino a farlo cadere a terra. Non smise mai di baciarmi.
Ci sdraiammo sulle coperte, fra quei morbidi cuscini riscaldati dal piacevolissimo calore del fuoco, che in una stanza tanto gelida faceva piacere sentire addosso. Noah si girò e finì sul mio corpo, imprigionandomi fra le sue braccia possenti che si tenevano ai lati della mia testa. L'atmosfera mutava sempre di più, non smetteva di intensificarsi, c'era un'intesa fra di noi che prima d'ora non avevo mai sentito. Mi sentivo pronta a tutto, non c'erano segreti né traumi che avrebbero potuto respingerlo questa volta.
Lo amavo anche io, lo amavo da chissà quanto, avevo amato i suoi modi e poi tutto il resto, innamorandomi perdutamente come mai prima d'ora. Come non mi sarei mai immaginata. Sentivo un sentimento così solido e trepidante da non sapere se averne paura, eppure i suoi occhi mi toglievano i dubbi. Con lui avevo sempre osato in tutto, l'ultimo dei miei pensieri era tirarmi indietro proprio adesso. Lo amavo e mi sarei assunta tutte le responsabilità del mio sentimento, anche se sentivo che Noah non mi avrebbe mai fatto ricredere in nulla.
«Dovevi dirmelo prima..» sussurò fra un bacio e l'altro sul mio collo e guardai il soffitto. Sembrava non darsi pace, come se lo tormentasse il fatto di non averlo capito da solo, come se potesse avere colpa di qualcosa.
«Non ce l'ho fatta» dissi piano e la voce mi uscii in un sussurro strozzato, la sua lingua mi bagnava la carne e gli occhi mi si appannarono.
Confessargli tutto era stato ciò che di più liberatorio potessi mai immagina di fare.
«Non ti toccherà più neanche con un dito» ansimò qualche attimo dopo e deglutii.
Non avevo ancora realizzato che parlargliene avrebbe potuto significare questo...davvero la mia tortura aveva trovato la sua fine? Non avrei più provato il dolore della violenza sulla pelle?
Vidi Noah sollevarsi a cavalcioni su di me e togliendosi di dosso la maglia mi lasciò rabbrividire, era perfetto. I miei occhi scivolarono sui bicipiti gonfi, il petto tonico, i dorsali sinuosi, le spalle larghe e possenti. Tutto di lui mi faceva trasalire, era così sensuale, nell'aspetto, nei movimenti. Di rimando io mi sentivo così impacciata, non ero in grado di tenere testa a una situazione del genere, ma lui mi trasportava completamente.
Le sue mani mi sfioravano il corpo con una delicatezza che non ero abituata a sentire addosso, mi sfuggì un sospiro voluttuoso e ciò parve eccitarlo ancor di più. Potevo percepirlo dalla sua intimità, così dura ed evidente contro i pantaloni, mentre spingeva su di me bramando una vicinanza che agognavo anch'io.
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My Hero
RomantizmHannah è costretta a vivere nella prigionia che per lei rappresentava la sua stessa casa, succube di un padre che tutto le augura fuorché la felicità. Un suo compagno di classe, dopo anni passati all'oscuro della sua esistenza finisce per notarla, u...