50 || Ti amo

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Hannah's P.O.V

"E poi, come se stessi assistendo a un miracolo, la vedo alzare lentamente la testa verso la luna. La guardo dissetarsi di quella vista, avverto la marea di ricordi che la sommerge e desidero disperatamente farle sapere che ci sono anch'io. Invece, resto dove sono e guardo a mia volta la luna. E per un fugace istante, ho l'impressione che siamo ancora insieme."

Nicholas Sparks, in assoluto il mio scrittore preferito, amavo ogni suo singolo romanzo.

Quando richiusi il libro dopo essermi fatta incantare dalla sua buona scrittura, poggiai la schiena alla corteccia dell'albero, era un po' scomodo ma si stava d'incanto qui. Afferrai il mio cellulare ancora accanto a me, adagiato sui fili d'erba verde e lessi l'orario sullo schermo, erano ben due ore che me ne stavo qui da sola.

Il venticello fresco mi accarezzava i capelli, ai raggi del sole si stava ancora da Dio all'aperto e tenni gli occhi chiusi mentre continuavo a godermi quella sensazione di pace, respirando quell'aria fresca. Ma io pensavo a Noah, a ieri... quando l'avevo sorpreso da solo in stanza con Julia, quando mi era crollato il mondo addosso. Come se la più affilata delle lame mi avesse squarciato in due il cuore e non ne fosse uscita una sola goccia di sangue. Vederlo con lei mi aveva fatto un male che non sapevo neppure di poter arrivare mai a provare, più forte di un pugno, di una coltellata. Avevo sentito l'aria mancarmi tutta d'un tratto, come se la terra sotto ai miei piedi si stesse sgretolando pronta a risucchiarmi nella più buia delle voragini ed ero corsa via. Con una guerra dentro di me, una lotta spietata fra rabbia e delusione profonda, voglia di urlare e di piangere allo stesso tempo. Perché sapevo che Julia non mi tollerasse e potevo immaginare volesse farmi soffrire, ma mai avrei creduto che Noah potesse farmi una cosa del genere e in quei pochi istanti nei quali avevo visto i loro corpi avvinghiati, le loro labbra fuse in quel bacio... avevo temuto che fosse successo.

Julia avrebbe fatto di tutto pur di riuscire a farmi lasciare il mio ragazzo, dal primo momento in cui l'aveva visto al mio fianco avevo letto nei suoi occhi la voglia di sottrarmelo e mi aveva dimostrato di non avere scrupoli. Quella ragazza quando bramava qualcosa, se la prendeva, ma non doveva permettersi di intromettersi fra me e lui. Non doveva farlo.

Per quanto avesse potuto farmi male assistere quella scena, quando Noah mi aveva guardata negli occhi dicendomi la sua versione dei fatti, non avevo avuto più dubbi, non l'aveva baciata lui. Non era ingenuità la mia, quella di credere ciecamente alle sue parole..ma il punto è che se gli avevo creduto era proprio perché non c'era nulla di accecante in quella confessione. Averlo lì davanti, guardarlo in quelle sue iridi chiare aveva lasciato trasparire dai suoi occhi la verità e l'unica verità era che lui non stava mentendo.

Per questo il giorno seguente, appena avevo avuto l'occasione di ritrovarmi faccia a faccia con quella vipera della mia compagna di stanza, non mi ero contenuta neppure un minimo. Le avevo sbattuto in faccia la realtà, ovvero che neppure elemosinandole avrà mai dal mio ragazzo, le attenzioni che lui da a me, l'amore che prova per me... perché era innamorato di me, tanto quanto io lo ero di lui. Le avevo urlato contro che se solo avesse mai provato a riavvicinarsi a Noah, a sfiorarlo solo con un dito si sarebbe pentita di condividere la stanza con me e non mentivo. Doveva togliere gli occhi dal mio ragazzo.

E per quanto avesse voluto affermare il contrario, sapeva che le mie parole erano vere, che Noah non l'avrebbe mai considerata e l'unica cosa che lasciò in stanza, fu il rumore della porta sbattuta alle sue spalle dopo che se ne era andata via furiosa.

Però ora che ero qui ai piedi di questo albero e Julia era solo un lontano problema, pensavo a Noah e mi dispiaceva per come stavo continuando ad evitarlo. Non lo avevo degnato neppure di un buongiorno per messaggio sta mattina, limitandomi a visualizzare il suo senza proferire risposta. Per carità, ero coerente con la mia scelta e tuttora adesso pensavo di aver fatto bene a restare sulle mie dopo il malinteso in cui si era cacciato con le sue stesse mani, ma iniziavo ad essere stanca di tenerlo alla larga.

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