Noah's P.O.V
Stavo ancora beatamente dormendo nel mio letto quando iniziai a sentire uno strano odore attorno, qualcosa che lì per lì non decifravo. Mi solleticava il naso e più stava che emanava una certa puzza, così mi costrinsi ad aprire le palpebre nonostante avessi ancora voglia di dormire. La luce dei raggi accecanti del sole mi offuscò subito la vista ma non ci misi molto a focalizzare confusamente qualcosa di scuro davanti al mio viso.
Scuro e puzzolente.
Un..calzino!«Ma che cazzo fai!» sbottai di colpo tirandomi su a sedere e vidi Mason scoppiare a ridere di gusto davanti la mia espressione sconvolta. «Ti pare il modo di svegliare una persona coglione!?» continuai a sbraitare snervato ma non si risparmiò quella derisione.
Possibile che qualcuno ti svegli sventolandoti sul viso un calzino puzzolente!? Non si poteva neppure dormire in pace con questi due in stanza.
«Penso di star per morire!» ignorai i suoi contorcimenti sul letto e mi buttai nuovamente di schiena sul mio materasso, coprendomi il viso assonnato con entrambe le mani. «Dovevi vedere la tua faccia!» sbuffai.
Ieri sera la serata con Hannah si era prolungata fino a notte inoltrata, anche se non mi aveva degnato neppure di una carezza o un misero bacio sulla guancia..e visto l'ora in cui eravamo rientrati ora ne stavo riscontrando gli effetti collaterali. Morivo di sonno.
Avevo comprovato per bene sta volta, che quando si arrabbiava sapeva come farmela pagare e pensare che era stata tutta colpa di quella vipera.
«Si può sapere perché urlate di prima mattina?» una seconda voce riecheggiò poco dopo nella stanza, quella di Austin, che come me pareva star ancora dormendo.
«È questo idiota che mi sveglia con i calzini puzzolenti» sbottai io afferrando i lembi delle lenzuola con l'intenzione di tornare a dormire, ma la pace in quella stanza era andata a farsi fottere.
«Dovresti ringraziarmi per averti fatto svegliare, dato che la tua sveglia non funziona» disse Mason, convinto di aver fatto una buona azione e mi venne voglia di tirargli addosso qualsiasi cosa mi capitasse a tiro.
«Forse perché magari oggi non abbiamo lezione?» lo guardai male, mentre si avvicinava tranquillamente al suo armadio e rise ancora.
«ops»
Alzai gli occhi al cielo.
Di forza e malavoglia mi tirai nuovamente su con la schiena, mettendomi a sedere sul letto e poggiai i gomiti sulle ginocchia, guardandomi intorno. «Com'è andata ieri con Katy?» decisi di domandare al mio migliore amico e nel sentirsi tirato in causa, sollevò lentamente una palpebra e poi l'altra «pare mi abbia perdonato, ma ha minacciato di non parlarmi più se torno a mettere su scenate del genere..» e si schiacciò il viso con il cuscino scomparendo sotto al tessuto.
«Beh cerca di darle ascolto, anche perché non ne avevi motivo e inoltre... le ragazze sanno essere ostinate quando vogliono» gli feci notare alludendo alla decisione della mia e vidi Mason voltarsi verso di me dall'armadio «perché dici così?» domandò con i vestiti puliti fra le mani e sospirai.
«Perché ieri è successo un casino» borbottai ripensando a tutto, mi sembrava di vedere il suo sguardo schifato ancora adesso se socchiudevo gli occhi. Pensare che l'unico mio errore era stato entrare civilmente in una camera per aspettarla.
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My Hero
RomansaHannah è costretta a vivere nella prigionia che per lei rappresentava la sua stessa casa, succube di un padre che tutto le augura fuorché la felicità. Un suo compagno di classe, dopo anni passati all'oscuro della sua esistenza finisce per notarla, u...