Da madre a madre

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E così il lunedì dopo il mio incontro con Claudio e la mia chiacchierata con Sergio si torna a lavoro.
Vengo accolta bene da tutti i miei colleghi e anche dai professori. Tutti cercano di farmi sentire il loro affetto e la loro vicinanza in questo momento, chiamiamolo così, particolare.
Mi stupisco quando perfino la temibile Valeria Boschi, alias Wally, mi invita a raggiungerla nel suo ufficio, mi invita addirittura a sedermi, e prende la parola parlando per la prima volta da quando la conosco di vita, non solo di lavoro..  sembra quasi umana quando mi chiede con voce titubante

"Come sta Claudio Allevi?"

"Come deve stare... sta come starebbe qualsiasi essere umano ritenuto colpevole per qualcosa che non ha commesso.. si sente perso solo e anche disperato. Ha perso il lavoro a cui noi sappiamo quanto lui tenga.. E ha perso la sua libertà e la stima di tutti quelli che prima lo osannavano."

Dico con una punta di sarcasmo che penso lei abbia colto.

"Mi dispiace molto che stia attraversando un periodo così difficile.. Ma sono convinta che tutto si risolverà e che tutto tornerà come prima.. il posto di direttore  qui dentro spetta a lui di diritto e tornerà  a lui non appena le cose si saranno sistemate."

"Ovviamente. Insieme alle scuse di tutti coloro che non gli hanno creduto."

Ancora una frecciata che però non sembra toccarla più di tanto.
È tutta tranquilla lei... Che le interessa se c'è  gente che soffre..

"Ora se vuole scusarmi vado a lavoro. Ho un sacco di cose arretrate da fare. Con permesso"

"Vada vada Allevi. Buon lavoro e bentornata."

Così esco dall'ufficio e passo la mattinata in sala specializzandi lavorando al pc con una ricerca che è stata affidata a tutti noi in questo giorni di mia assenza.
Nel pomeriggio quando tutti sono ormai tornati a casa decido di dedicarmi al vero motivo per cui mi trovo qua.
Deco trovare tra le cartelline del caso di Lucia un recapito della madre; e devo farlo senza farmi scoprire (compito molto arduo per me pasticciona dalla nascita).
Devo vederla e cercare di convincerla a fare il test del dna al bambino. So che c'è la possibilità che il bambino sia di Claudio ma so che allo stesso modo potrebbe non essere suo. In questi caso si aprirebbe la possibilità di un altro uomo che potrebbe aver ucciso Lucia una volta saputo del bambino.
Avere il dna potrebbe essere fondamentale.
Mi reco in ufficio di Claudio quello che ora è di Anceschi nuovo direttore in attesa del rientro del legittimo proprietario, e dopo vari tentativi riesco a trovare la cartellina. Ci sono i referti della autopsia e... eccolo qua il foglio di ritiro per gli effetti personali.
Carolina Giacobini ha ritirato gli effetti di sua figlia.. c'è un numero di telefono e un indirizzo... via Carlo citerni al quartiere della Garbatella... tombola... prendo il telefono dalla borsa e chiamo Sergio

"Pronto Sergio. L'ho trovata. Esco dall'istituto adesso vado subito da lei."

"Aspettami ti accompagno vuoi?"

"No tranquillo vado da sola... Devo andare da sola... grazie."

Arrivo davanti al portone e mi prende un ansia tremenda. Avevo in mente tutto quello che volevo dirle.. Ma ora mi sento bloccata.
Prendo coraggio e suono.
Viene ad aprirmi una signora bionda ha circa 50 anni più o meno.. e ora... che dico?

"Salve signora"

"Buonasera signorina con chi ho il piacere di parlare?"

"Mi chiamo Alice Allevi. Sono un medico legale dell'istituto di Roma e conoscevo sua figlia Lucia."

"Conosceva mia figlia? Non mi ha mai parlato di lei...sa Lucia era molto chiusa e non aveva molte amiche mi fa piacere conoscerla...ma prego entri..."

Mi fa accomodare nel salone dove trovo carie fotografie di Lucia sola...con la mamma...e con suo figlio...

"Come ha conosciuto mia figlia eravate insieme in istituto?"

"Si si esatto eravamo colleghe ...signora mi dispiace molto per quello che le è successo e spero che si trovi presto l'assassino..."

"Beh sembra che fortunatamente lo abbiano già trovato. Si chiama Claudio Conforti dovrebbe conoscerlo è medico legale e direttore dell'istituto"

"Si... si lo conosco molto bene..."

"Ha sedotto anche lei come ha fatto con la mia bambina?"

"Vede... Claudio Conforti è mio marito.."

Il suo sguardo cambia in un attimo diventa rabbioso... mi fa quasi paura

"Se ne vada! Immediatamente! Che  cosa ha intenzione di fate! Non le basta il male che suo marito ci ha già fatto? ha privato me di mia figlia e il mio nipotino di sua madre! Via vada via!"

"Aspetti signora la prego mi ascolti poi me ne andrò e non mi vedrà più glielo assicuro ma mi dia il tempo almeno di dirle quello che ho dentro.
Sono una madre anche io. Ho due bambini meravigliosi e so perfettamente che se vivessi quello che sta vivendo lei l'unica cosa che mi darebbe la forza di andare avanti a respirare sarebbe trovare il colpevole e assicurarlo alla giustizia e buttare la chiave. Ma non un colpevole... il colpevole. Perché trovare un colpevole qualunque non sarebbe giustizia. Mio marito è innocente"

"Come fa a dirlo?"

"Lo conosco. So che è un uomo imperfetto un uomo che mi ha tradita e ha mentito e che forse ha un figlio che non è nostro ma mai, mai nessuno potrà farmi pensare neanche lontanamente che lui possa aver compiuto un crimine del genere.
Io voglio la verità esattamente come la vuole lei. Perché anche noi abbiamo la vita distrutta. Se il bambino fosse di mio marito lui si prenderebbe tutte le sue responsabilità ma non può prendersi colpe che non ha. Non può e non deve.
Io le chiedo di pensarci perché se il bambino non fosse di Claudio allora potrebbe esserci qualcun altro ad aver motivo di uccidere per far tacere sua figlia. E noi abbiamo il dovere e il diritto di scoprirlo.
Quindi la prego ci pensi.. ci pensi glielo dico col cuore in mano.. da donna a donna... da madre a madre.
Ora vado. La lascio in pace come avevo promesso. Grazie per avermi ascoltata. Io la aspetto."

Non una parola. Ma ha le lacrime, sta cercando di trattenerle ma so che anche lei ha dei dubbi.
Spero che le mie parole siano servite a convincerla... per scoprire almeno un pezzetto di questa verità che Lucia ha portato via con lei.

L'Allieva...Fidati Di Me (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora