Ora e qui

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La stanza conosciuta di un agriturismo Toscano che per tutti potrebbe sembrare un agriturismo per me è L'Agriturismo; quello dove tutto è iniziato.
Una donna, io, che in questa stessa stanza 5 anni fa rinnegavo l'amore e che oggi in questa stessa stanza mi preparo per uscire a cena con lo stesso uomo che nel frattempo è diventato il padre dei miei figli e mio marito.
Una bambina, Giulia, che per la prima volta conoscerà il luogo in cui la sua mamma e il suo papà hanno capito di amarsi.
Era questa la sorpresa di Claudio. Passeremo due giorni in questo posto da favola.
Nel nostro posto da favola.
Siamo arrivati alle 16 circa  da dove abita Luigi ci vuole 1 ora è mezza circa.
Appena arrivati ci siamo sistemati nella stanza e dopo aver fatto un giro per la città eccomi qui intenta a prepararmi per la cena a cui il nostro uomo ha invitato me e la nostra piccoletta.
Per l'occasione indosserò ovviamente il mio vestitino e le mie scarpe nuovi di zecca. Dopo essermi preparata ed aver preparato Giulia scendiamo al ristorante dove Claudio ci aspetta bellissimo. Con due rose rosse tra le mani.

"Eccovi finalmente! questa è per Giulia"

"Grazie papoooo"

"E questa è per te"

Mi guarda negli occhi come mi ha guardata quella sera. Mi sorride come mi sorrideva quella sera. Il tempo passa ma noi rimaniamo noi. Sempre.

"Sei bellissima"

Mi fissa non mi invita nemmeno a sederci per quanto é emozionato.

"Scusa. Vieni sediamoci"

Ci sediamo e iniziamo a cenare. Assurdo io non  so come abbia fatto ma il menu è lo stesso di quella sera. Si ricorda ogni particolare.

"Hai organizzato proprio tutto nei minimi particolari. Sei diventato un romanticone Conforti mi devo spaventare?"

"Faccio sempre troppo poco rispetto a quello che mi dai ogni giorno".

Come mi sento? Su un altro mondo. Come su una nuvoletta. Mi sento la donna più fortunata al mondo. Mi sento amata. Mi sento una principessa. E se questo è un sogno non voglio svegliarmi. Se questo è un sogno voglio sognare in eterno.
***
È arrivata con la sua mano stretta in quella di nostra figlia e sembrava di vivere in un sogno. Bellissime nei loro 2 vestiti rosa. Rimango incantato e quasi dimentico di darle le 2 rose rosse che ho preparato per loro. Rosse come l'amore. Come l'amore che provo per loro.
E quasi dimentico di invitare a sedere.
E quasi dimentico di respirare. Semplicemente le guardo e mi sento così pieno d'amore da dimenticare tutto il resto.
Essere qui per la prima volta con il frutto dell'amore che questo posto ha contribuito a far nascere è un po' come tornare indietro. A quel giorno in cui c'eravamo solo noi 2 con le nostre paure  e le nostre bugie dette con la voce ma mai col cuore.

"Sai Giulietta qui mamma e papà si sono innamorati"

"Eh gia è un posto importante Giulia"

A Giulia non interessa molto ahahhaha per lei così piccola basta solo stare con noi ovunque ma con noi.

"Peccato non ci sia Leo. Sarebbe stato bello esserci tutti"

"Già ma ci torniamo vero Cla? Ci ritorniamo tutti insieme una volta. È d'obbligo."

"Vabbene. Magari chi lo sa insieme a un altro piccoletto o piccoletta. Che ne dici Giu"

"No"

Risponde sicura. Ridiamo della sua risposta ma qualcosa è successo.
Alice...Il suo sorriso si è spento.
***
La serata è continuata come se niente fosse successo. Eppure qualcosa è successo.
Torniamo in albergo e stanchi ci accoccoliamo tutti e tre nel letto ma qualcosa in me non mi permette di dormire.
Dopo circa due ore di dormiveglia mi alzo e vado in balcone. È fresco ma ho bisogno di prendere aria nonostante l'ora tarda.
Non so se riuscire  a spiegare come mi sento. Evidentemente le parole di Clauido su una possibile gravidanza futura hanno smosso in me qualcosa. Hanno riportato alla luce un pensiero che sembrava svanito ma era solo nascosto. Un pensiero che non può svanire. Il mio bambino. Il mio bambino mai nato.
***
Mi giro nel letto incapace di riposare bene. Perché anche se in apparenza niente è successo io sento che qualcosa c'è.
Sento il peso di Giulia sul mio petto. Allungo un braccio ma sento il vuoto dalla parte di Alice.
Apro gli occhi e lei non c'è.
Mi alzo e trovo la finestra che da sul balcone aperta. È lì che la vedo stretta nella sua vestaglietta.
Mi avvicino e la abbraccio da dietro. Non si spaventa, mi aspettava, evidentemente si aspettava che l'avrei raggiunta.

"Ehi. Non hai freddo qua?"

"Avevo bisogno di stare qui un po'" mi dice appoggiandosi sul mio petto.
Non le chiedo cos'ha. Lo so già. L'ho capito subito. Mi sono pentito di quello che ho detto nel momento esatto in cui l'ho fatto.

"Ti va di parlarne?"

Le dico. Senza voltarsi e tenendo le mie mani strette con le sue intorno al bacino sospira

"Ti va di ascoltarmi?"

La mia dolce Alice. Mi sta chiedendo di ascoltarla. E io non voglio altro che questo

"Sono qui per questo"

Rimane per un po' in silenzio poi inizia ininterrottamente a parlare

"Avevo rimosso il pensiero. Era come se quella creatura che ho avuto dentro non fosse esistita. Mi sono illusa che potessi cancellarlo. Ma non si può. Non si può fingere che non sia successo. E stasera sono bastate le tue parole per riportarlo in vita."

"Mi dispiace" la interrompo

"Non deve dispiacerti. Hai semplicemente espresso un tuo desiderio. Claudio non è quello che hai detto tu il problema. Ma quello che io ho cercato di fare. Ho cercato di dimenticarlo, di cancellarlo. E non è giusto perché c'è stato."

Piange

"L'ho avuto dentro di me sono stata sua madre anche se per così poco. E non è giusto che lo dimentico non è giusto."

La abbraccio. Si fa abbracciare e  abbandonata tra le mie braccia piange per il nostro bambino come mai ancora aveva fatto. Come se solo ora si fosse resa conto che c'era.

"Non pensare che io non ci pensi...Alice era mio figlio... E mi sento tremendamente colpevole perché se solo ti avessi protetta non sarebbe successo... Se solo..."

Non continuo. Vorrei tanto parlarle di tutto una volta per tutte ma non so se è il momento giusto.

"Se solo?"

Mi invita a continuare. Trema. È agitata si, ma ha anche freddo.

"Stai tremando entriamo?"

"Solo se mi parli"

Accetto con un cenno della testa. E prendendola per le spalle entriamo.
***
È arrivato inaspettato il momento di parlare. Dopo esserci ritrovati, dopo aver rimesso insieme i cocci è arrivato il momento di fare la cosa che da sempre ci riesce peggio... parlarci.

"Sarebbe andato tutto diversamente se solo Io fossi stato più uomo"

"Che intendi?"

"Se ti avessi parlato. Da subito. Del ricatto di Lucia del bambino allora tutto questo non sarebbe successo. Sono la causa di tanta sofferenza e ti ringrazio amore ti ringrazio e  non smetterò mai di farlo per avermi perdonato. E non so come fai anche solo a guardarmi perché io non ci riesco a perdonarmi."

"Avresti dovuto parlamene si. Ma ormai è  passato. Abbiamo deciso di andare avanti no? Allora facciamolo Cla. Cerchiamo di non commettere più gli stessi errori qualsiasi cosa anche la più difficile da dire ce la dobbiamo dire. Perché una piccola cosa non detta diventa la rovina. Tutta questa storia deve essere un insegnamento. Non dobbiamo sbagliare più ne tu ne io. Ce lo siamo promesso ricordi? Di dirci tutto. Facciamolo da qui da oggi. Ripartiamo come due persone nuove che dai loro errori hanno imparato e hanno capito che tutto si risolve insieme. Facciamolo da qui da dove tutto è iniziato."

Prendo il suo viso tra le mani. Il viso di un uomo forte, coraggioso, rigato dalle lacrime. Lo bacio.

"Scusa"

"Shhh. Da qui da ora... ricordatelo"

Da qui dal posto in cui tutto ha avuto inizio ... ora che entrambi abbiamo finalmente aperto le porte del cuore.

L'Allieva...Fidati Di Me (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora