Il momento di agire

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Sergio ha ragione. Se c'è un momento giusto per spingere sull'acceleratore e cercare di scoprire qualcosa in più è questo.
Pilati è il padre del bambino e questo è assodato ma, come ormai non faccio altro che ripetermi dall'inizio di questa storia, questo non fa di lui un assassino. Se è stato lui devo trovare delle prove.. E per trovare delle prove devo continuare ad avvicinarmi a lui. Con la certezza che non sarà facile ma anche che quando questa storia sarà conclusa questo rimarrà solo un ricordo da cancellare.
È assurdo come in altri casi, quando la storia non mi riguardava in prima persona, avevo semrpe la soluzione a tutto... ero sempre io a trovare la risposta alle domande degli inquirenti, con rammarico di Claudio e di Calligaris che non sapevano mai come tenermi fuori dai guai. Ora che sono io la protagonista, e devo fare quelle indagini che tanto mi piacevano, non vedo l'ora di tornare a casa e smettere di fare "la signora in giallo".

Sono le 10 di un normale martedì mattina di inizio febbraio e mi trovo in istituto intenta a svolgere i miei compiti.

"Alice buongiorno"

"Buongiorno dottore"

È lui... Che faccio... Che dico...

"Posso averti un attimo nel mio ufficio dovrei parlarti di una cosa"

Cosa? O mamma che situazione. Mi sento gli occhi di tutti puntati addosso. Esce dalla stanza e sto per seguirlo quando noto Francesca fissarmi

"Alice attenta.. ti ho avvisata.. non lasciarti intortare"

"Non lo farò tranquilla"

Le mando un bacio. È molto dolce a preoccuparsi per me. E ha ragione chissà quante ne ha viste avvicinarsi a lui come sto fingendo di fare io.
Mi incammino verso l'ufficio... busso.. e entro.
***
Entro dentro questo posto che per tanto tempo ho sentito casa mia. Ci entro intimorito.. Ci entro preoccupato... ma a testa alta.
Sono state le parole di Lara e di Sergio a portarmi qua. Se Alice è riuscita ad andare oltre le sue paure e la mancanza della sua famiglia allora io questo sforzo glielo devo... a lei e a me, all'uomo che sono.
Appena entrato non trovo nessuno nell'atrio per fortuna... non so se avrei retto quegli sguardi pronti a giudicare

"Claudio!"

È Lara.. Per fortuna che c è lei. Tante volte è stata la mia, la nostra, ancora... e oggi avevo proprio maledettamente bisogno di lei.. e lei come sempre c'è.

"Finalmente! Ce l'hai fatta!"

"Lara mi sembra una pazzia essere qui. Magari adesso vado a salutare Giorgio e Valeria e vado.. Che dici?"

"Fa quello che ti senti senza sforzarti di fare cose eccessive. Avrai modo e tempo di tornare qui come devo.. Per ora è già un grande passo questo"

Dopo aver fatto una bella chiacchierata con Giorgio vado a salutare Valeria.. Che appena mi vede mi rivolge una sguardo strano, sorpreso si, ma anche indecifrabile

"Claudio. Non mi aspettavo di averti qui. Insomma sono sorpresa molto sorpresa."

"Beh dovevo tornare prima o poi"

"Ma non a lavoro vero? Non credo tu possa già esercitate la professione."

"No..non A lavoro.. sono passato semplicemente per una visita. Ma dal tuo comportamento non lo ritengo una buona idea. Che c'è vi  state abituando senza di me e non mi volete più?"
"Ecco Claudio... io penso che non dovresti venire.. averti qui ecco... Claudio... Tu sei indagato insomma..."
"Che vuoi dire Valeria parla chiaro"
"Non credo sia favorevole all'immagine del nostro istituto ecco"
"Mi stai cacciando?"
A quelle parole una sferzata di orgoglio si è impossessato di me prendo la mia giacca mi alzo dalla sedia vado verso la porta sempre a testa alta.. mi volto
"Valeria. Stai sbagliando. State sbagliando tutti. Ma il tempo mi darà ragione. E dovrete scusarvi e pregarmi di tornare qui"
Esco dall'ufficio nervoso e amareggiato ma anche forte, forte come da tempo non mi sentivo. Ed è questa mia forza appena riottenuta che mi permette di rivolgermi a 3 studentesse idiote ed impiccione che ferme davanti alla scalinata si stanno dilettano a farsi i cavoli miei

"Ottimo vedo che avete proprio tanto da parlare. Spero per voi adorabili signorine che parlerete così tanto anche davanti a me quando tornerò qui come vostro direttore e professore. Divertitevi pure. Poi mi divertirò io. A presto."

Lara ha osservato tutta la scena e sorride sotto ai baffi. Mi guarda . E sorridendo mi dice

"Bentornato"
**
"Prego vieni Alice entra!"

"Permesso"

"Siediti pure. Ti ho chiamata qui perché ho una proposta da farti. Sai domani è il mio compleanno e sarò solo. Sarei onorato se tu accettassi di venire da me a cena per festeggiare."

A casa sua soli, di nuovo, non voglio, se dovessi rispondere d'istinto urlerei un convinto No, no caro professore non ho piacere a venire a casa sua a cena sola con lei, non ho piacere a respingere di nuovo le sue manaccie e la sua bocca che prova a trovare la mia, no non verrò; ma so che non posso permettermelo, so che se non andrò non avrò modo di scoprire altro e ora siamo davvero ad un giro di boa, ora so che il figlio è suo e deve capire cosa altro ci può essere sotto perciò

"Si" rispondo " accetto volentieri" sorriso falso.

"Grazie Alice grazie per questo immenso onore che mi fai davvero!"

Esco dall'ufficio e non mi sento bene. Mi gira la testa. Sarà probabilmente lo stress dovuto a tutte queste situazioni in cui mi sto trovando e che non vorrei. Esco e mi trovo Francesca osservarmi quasi severa

"Fammi indovinare. Ti ha invitata al suo compleanno"

"Come hai fatto a saperlo"

Sono sorpresa. Come ha fatto?

"Lo ha fatto con tutte. Sei ufficialmente entrata nel club delle sue conquiste  e non so se questo può essere un bene. Ma comunque contenta tu"

Vado in bagno travolta da un ondata di nausea... Che mi sta prendendo... No Alice non puoi mollare proprio adesso!

Appena a casa chiamo Claudio ho bisogno di sentirlo.
Oggi l'ho sentito più sereno e si è messo a raccontarmi di come è finalmente riuscito ad abbattere i suoi muri interiori e a rientrare finalmente in istituto fregandosene di giudizi e pregiudizi. Bravo amore mio. Avrei voluto parlargli dei miei problemi. Di come mi sento. Del mio malessere ogni volta che penso a quello che sto facendo.. a come mi sento sporca all'idea di dover "sedurre" Pilati.. A come ho paura che possa volere di più vedendomi interessata.. Ma non l'ho fatto... l'ho sentito troppo sereno per preoccuparlo con le mie preoccupazioni... e solo io so quanto sarebbe stato liberatorio parlargliene...
Vado a fare la spesa controvoglia ed è al banco macelleria che mi sento osservata giro lo sguardo e mi imbatto nella figura della signora Margherita, moglie o pseudo tale di Pilati.. continua ad osservarmi e a seguirmi fino all'uscita quando si avvicina a me con fare da leonessa e mi rivolge la parola

"Lasci stare mio marito! Io e lei non ci conosciamo bene. Ma so per certo che conosce bene mio marito. Ecco io ho sempre saputo delle sue scappatelle e le ho sempre accettate perché poi è da me che torna . Ne sono passate tante di donnuncole ma chi è rimasto alla fine? Io. Stia attenta Allevi. Le dico solo questo si ricordi di stare attenta."

"Mi sta minacciando?"

"La sto avvertendo"

Mi sta minacciando...

L'Allieva...Fidati Di Me (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora