Sessantuno

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Era tutto così buio, tutto così confuso. La testa mi girava e numerose voci si accalcavano l'una sull'altra. Potevo distinguere la voce di mia madre che implorava in preda ai singhiozzi; sentivo le urla furiose di mio padre che si univano a quelle di Taylor...entrambi sembravano inveire contro di me, mentre mia madre voleva solo essere aiutata. Non riuscivo nemmeno a vedere dove diavolo fossi, non sapevo da dove proveniva la sua voce però mi sentito impotente perché non potevo aiutarla. Poi iniziarono gli spari, uniti alla voce di Kylie, quella di Mia, quella di Lara, di Keana...Iniziava a mancarmi l'aria...avevo bisogno di fare qualcosa. E poi la voce di Lauren, calma come mia l'avevo sentita prima. Come faceva ad essere così tranquilla mentre intorno a noi stava accadendo qualcosa di brutto? 

<<Ehi, va tutto bene>>, sussurrò. Non riuscivo a vederla, però sapevo che era al mio fianco, proprio dove sarebbe dovuta essere. Sentii dei piccoli baci sulla mia fronte ed una mano prese ad accarezzarmi dolcemente il braccio: riconobbi Lauren e mi tranquillizzai. 

Improvvisamente, venni presa in braccio e mi sentii stranamente sollevata. Mi rannicchiai contro il petto di Lauren, lasciando che il suo profumo calmasse i miei sensi, fino ad aiutarmi a rilassarmi completamente. Poggiai la mano sulla sua spalla, mentre tra la dormiveglia, mi rendevo conto che mi aveva salvato da un incubo. 

<<Tu appartieni nel mio letto>>, sussurrò, poggiandomi delicatamente contro il materasso. <<E sarà l'ultima volta che dormi lontano da me>>, mi promise. Oh, quanto vorrei poter credere alle sue parole.

***

La mattina dopo, mi svegliai nel letto di Lauren, ma ricordai subito cos'era successo. Dopo averle fatto la doccia per riprenderla dalla sbornia, l'avevo portata a letto, dove era crollata appena aveva toccato il materasso. Quando poi si era svegliata, si era recata in palestra a fare un po' di esercizio e ci era rimasta fino ad ora di pranzo. Doveva esserne uscita nel momento in cui ero andata a farmi una doccia, perché avevo trovato un piatto nel lavandino, però comunque nessuna traccia di Lauren. Avevo capito che mi stava evitando...anche se era un po' difficile quando si vive nella stessa casa. 

Avevo passato il resto del pomeriggio a mandare svariati messaggi con i miei amici, che affermavano di non voler tornare a scuola e si lamentavano perché non avevano ancora aperto un libro. Così, tra una chiacchierata ed un'altra, era giunta la sera. Avevo acceso la televisione per vedere qualcosa, e poi dovevo essermi addormentata mentre in un film poliziesco il criminale sparava all'impazzata contro la volante dei poliziotti. I miei sogni dovevano essersi uniti alla realtà, facendo in modo che sognassi quegli spari. Lauren doveva essere venuta in soggiorno per fare qualcosa e mi aveva trovato a contorcermi nel sonno, perciò aveva deciso di riportarmi a letto.

Uscii dalla camera dopo aver fatto una doccia. Quando arrivai in cucina, trovai Lauren girata di spalle che si preparava un caffè. Nel microonde, stava riscaldando qualcosa e mi resi conto che doveva essere uscita, perché era già completamente vestita. Si voltò, come se avesse avvertito la mia presenza e mi sorrise dolcemente.

<<Spero tu abbia fame. Ti ho comprato un croissant>>, disse, nel momento in cui suonò il timer del microonde.

<<Sei di buon umore oppure ti sei resa conto che non puoi evitarmi se siamo nella stessa casa?>>, chiesi, beffarda. Lauren scosse la testa, bevendo un sorso del suo caffè.

<<Non ti stavo evitando. Volevo solo pensare un po' e questa mattina mi sono tolta ogni dubbio. Fa' colazione perché poi usciamo>>, esclamò, venendo verso di me. Mi diede un bacio sulle labbra e riuscii a sentire il sapore di caffè unito a quello alla menta delle sue caramelle preferite. 

Daddy's little girl(Lauren G!P)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora