Leggevo uno dei libri che aveva Lauren, mentre lei terminava di farsi la doccia. Ero rimasta sorpresa quando avevo letto il titolo, e sopratutto quando mi aveva spiegato la trama della storia. Era buffa: una ragazzina che vuole diventare una strega, disturba gli spiriti magici che rapiscono suo fratello e per liberarlo, lei chiede aiuto ad alcuni "folletti". Era strano che una come Lauren avesse un libro con una trama simile, ma poi avevo iniziato a leggerlo ed avevo capito che in una maniera più leggere, cercavano di mostrare al meglio le idee femministe. Alcuni credono che essere femminista sia un pensiero molto più estremo del maschilismo, però si vede che non hanno capito proprio nulla. Certo, ci sono delle persone che rovinano anni ed anni di lotte, affermando cose completamente opposte a quelle delle vere femministe. Essere femminista vuol dire lottare per i diritti delle donne; evitare che queste vengano ancora trattate come oggetti sessuali; fare in modo che gli uomini comprendano che siamo essere viventi con una volontà propria...queste sono le cose per cui vale la pena battersi e questi sono alcuni dei veri pensieri alla base del femminismo.
Avrei dovuto immaginare che Lauren fosse femminista, e sopratutto che avesse letto libri e libri riguardanti questo argomento. Mi faceva sorridere il solo pensiero di saperla a letto, mentre leggeva questo libro e rideva per le cose che accadono di tanto in tanto. Un viaggio metaforico, che non poteva mostrare meglio di così le battaglie continue di una donna anche nel ventunesimo secolo.Quando rientrò in camera, alzai lo sguardo su di lei, sorridendo. Posò i vestiti sul comodino, con indosso una semplice maglietta nera ed era perfettamente visibile il suo boxer grigio. Mi piacevano i boxer di Lauren, perché le fasciavano bene il sedere. Era un sedere perfetto.
<<Smettila di fissarmi, così mi consumi>>, disse, si voltò improvvisamente e mi fece un occhiolino divertito. Arrossii profondamente, abbassando lo sguardo sul mio libro. Avevo perso il segno, maledizione! Lauren scoppiò a ridere.
<<Non ti stavo fissando>>, sbottai, mettendo il segno al libro prima di chiuderlo. Lo posai sul comodino al mio fianco, cercando di nascondere le mie gambe nude sotto il maglione bianco che mi aveva prestato. Sapevo di aver comprato dei pigiami, e ne avevo anche messo uno, però non mi piaceva. Senza che ci fossi bisogno di dirlo, Lauren mi aveva dato quello che sembra diventerà il mio pigiama ufficiale.
<<Quando vivi la mia vita, impari tantissime cose...una di quelle è renderti conto subito quando qualcuno ti sta guardando>>, disse, camminando in maniera predatoria verso il letto. Poggiò le ginocchia sul bordo, prima di gattonare verso di me con sguardo affamato. Prese le mie gambe, facendomi stendere, poi si mise su di me, con i gomiti ad entrambi i lati della mia testa. Sorrise, lasciandomi un bacio sulle labbra.
<<Lauren...>>, mormorai. Mi tremavano ancora le gambe per l'orgasmo che mi aveva dato ore prima, non credevo di essere in grado di sopportare altro piacere come quello. Avevo letto una rivista una volta, che spiegava come le donne fossero in grado di avere orgasmi multipli...be', forse nessuna donna aveva mai avuto un orgasmo a causa di Lauren. Insomma, sentivo ancora le gambe che mi tremavano ed ero convinta che non fosse a causa delle mia inesperienza...o forse sì?
<<Non preoccuparti, Camz>>, mi rassicurò. Come sempre, riusciva a rendersi conto di cosa mi spaventava così tanto e mi assicurava che sarebbe andato tutto bene. Sembrava che mi conoscesse da sempre.
Prese a baciarmi dolcemente le labbra, utilizzando una calma ed una dolcezza che non credevo potesse conoscere una donna come lei. Sembrava quasi che non volesse farmi del male, come se sapesse meglio di me che mi sarei potuta rompere da un momento all'altro. Dopotutto, se i lividi sul mio corpo stavano guarendo, ciò non significava che quelli interni fossero spariti. Credevo proprio che quei ricordi mi avrebbero accompagnato per parecchio tempo, avrei solo dovuto imparare a conviverci. Qualcosa, però, mi diceva che Lauren ci sarei riuscita. Era assurdo che in così poco tempo con lei, sentissi di potermi fidare, vero? Be', a volte capita che una persona ti ispiri fiducia fin dal primo momento e nonostante il fatto che avesse Bristol ai suoi piedi, io mi fidavo di lei, perché qualcosa dentro di me mi aveva rassicurato sul fatto che Lauren non mi avrebbe mai fatto del male.
STAI LEGGENDO
Daddy's little girl(Lauren G!P)
FanfictionBristol, sud di Londra. Il mio nome è Camila Cabello. Ho un padre violento, che picchia me e mia madre quando torna a casa ubriaco ogni sera. La mia vita cambia quando mia madre mi spinge a scappare di casa. Allora, incontrerò colei che gli uomini d...