Daddy's little girl(Lauren G!P)

Ottanta

Epilogo: due anni dopo

Per creare l'atmosfera, ascoltate la canzone quando ve lo dico io. Dovrebbe venire fuori qualcosa di carino...spero...

Lauren's pov

Prestare attenzione era sempre più difficile. Charles spiegava quanto fosse stato difficile per lui mettersi in contatto con quell'uomo e tutti ascoltavano attentamente, stupiti dal suo coraggio e dalla sua astuzia. Persino Chris e Taylor, che sedevano al mio fianco, sembravano essere colpiti da quello che diceva ma io non riuscivo ad ascoltare nulla. Vedevo solo le sue labbra muoversi ma non comprendevo cosa stesse dicendo, perché la mia mente era da tutt'altra parte. Chris mi diede una gomitata, attirando così la mia attenzione.

<<Forza, vai. Diremo a Charles che hai avuto un'emergenza>>, sussurrò, facendomi sorridere. Mi alzai, scivolando in silenzio verso la porta, cercando di non attirare l'attenzione di nessuno ed uscì dalla stanza. Mentre camminavo per il corridoio, sentii un bambino ridacchiare e seguii quel suono fino a giungere alla sua stanza. Guardava la televisione, mentre sua madre lo stringeva in un tenero abbraccio. Alzò la testa quando si rese conto che ero lì e mi sorrise.

<<Dove corri?>>, chiese lei.

<<Se lo chiede Charles, ho avuto una cosa importante da fare. Se lo chiedi tu, devo andare ad occuparmi di una certa signorina che adesso si sta facendo chiamare "la regina di Bristol">>, sussurrai, facendo un occhiolino a suo figlio. 

<<Oh, capisco>>, rispose, ridacchiando. La salutai, prima di uscire dalla stanza e correre fuori da quella casa prima che qualcuno notasse la mia assenza e venisse a prendermi.

Due anni fa, in questo giorno, mi risvegliavo in quell'ospedale dopo che Keana aveva sparato a Kylie. Da quel momento, erano cambiate numerose cose. Dinah ed Ezra si erano finalmente sposati, dato che l'attacco a Kylie aveva prolungato la loro attesa. Ci aspettavamo tutti che si sposassero, ma nessuno si aspettava quello che successe durante il lancio del bouquet. Dinah era di spalle col mazzo di fiori in mano, alle sue spalle c'erano tutte le ragazze che speravano di riceverlo e quando meno ce l'aspettavamo, Dinah si era girata ed aveva consegnato i fiori a Keana dicendo "so che ti vogliono sposare" e quando si era voltata, Julian si era messo in ginocchio con un anello in mano. Aveva detto di sì e si erano sposati anche loro. Automaticamente, Alexa ed Alan adesso vivevano da soli perché gli sposini avevano comprato una casa per stare da soli. Vero e Lucy erano le prossime al matrimonio. Ally e Adrien, così come Normani e Khalid si prendevano la loro relazione con calma, perché non si sentivano ancora pronti a compiere il grande passo. Taylor aveva ascoltato Malcom, il quale le aveva spiegato che si era trovato immischiato con Leo solo per proteggere sua cugina, ma si era innamorato di lei dal primo momento in cui l'aveva vista. Anche se a volte volevo ancora spaccargli la faccia, sembrava tenere molto a lei, perciò avevano la mia benedizione per continuare la loro storia. Chris si divertiva a saltare da un letto ad un altro, dicendomi che era ancora troppo giovane per impegnarsi come facevano tutti intorno a lui. Persino mia madre stava vedendo un uomo e da quello che sapevo, Sinue non se la passava molto male da quando aveva iniziato a lavorare. Mia e Lara si erano trasferite in Francia, coronando così il sogno di Mia di fare colazione di fronte alla torre Eiffel. Lara, io ed i miei fratelli ci organizzavamo per andare a trovare la mamma tutti insieme, facendola commuovere ogni volta perché ci vedeva più uniti e felici che mai. Anche se, per un po' di tempo, non mi aveva rivolto la parola perché ero stata costretta a far entrare anche Chris e Taylor in questo mondo che non volevo li toccasse. Con la morte di Leo e Kylie, quelli che erano stati i suoi territori erano incontrollati e presto, alcuni suoi uomini vennero a chiedermi aiuto. Divisi i territori tra i miei fratelli e gli altri ragazzi, assicurandomi però di aiutarli ogni volta che avevano bisogno mentre io e questa ragazzina che si stava montando la testa, ci eravamo divise i territori che appartenevano a me.