Camila's pov
Mi fischiavano le orecchie. Tutto era così confuso e avevo come la sensazione che un trapano cercasse di farsi spazio nel mio cervello. La terra si muoveva sotto di me, però non avrei saputo spiegare il motivo. Mi risultava impossibile tenere gli occhi aperti, perciò cercare di comprendere cosa stesse succedendo era sempre più complicato. Non mi sentivo più nessuna parte del corpo, ma poi, improvvisamente, sentii dell'aria fredda sfiorarmi il volto. Provai ad aprire gli occhi, davvero, ma fallii miseramente.
<<Ehi, Camila...>>, sentivo questa voce indistinta, ma purtroppo non afferravo cosa mi diceva dato che tutto intorno a me era ovattato. Avevo perso l'udito? Qualche parte del corpo? Stavo morendo e questa era la voce di una qualche entità che mi invitava a lasciarmi andare? Ero convinta che le entità, però, dovessero prendere a schiaffi la gente. Sempre se mi stava prendendo davvero a schiaffi e non me lo immaginavo io in quel momento.
<<Ascoltami>>. Qualcuno mi prese per le spalle, costringendomi a stare dritta. I miei occhi osservarono chiunque fosse davanti a me, senza però riuscire a mettere bene a fuoco il suo volto.
<<Devi tenerla occupata per un po', d'accordo? Quando ho visto che si è alzato tutto quel fumo sono corsa qui perché dovevo assicurami che foste tutti vivi. Se vi tiene qui, da dove sono vi perdo di vista, ho bisogno di trovare una nuova posizione per tenervi sotto controllo, e nel mentre è necessario che tu e Lauren non vi facciate uccidere mentre non posso esservi d'aiuto...No, guardami! Cerca di restare sveglia. Devi darmi almeno una decina di minuti, va bene, scricciolo?>>, chiese questa voce, che prendeva un tono sempre più familiare. Proprio quando la mia mente sembrò realizzare cosa stesse succedendo, il mio corpo ritornò a cadere e il buio si impossessò nuovamente dei miei sensi.
***
<<Svegliati!>>, sbottò una voce, prima che qualcosa mi colpisse il fianco. Aprii lentamente gli occhi, guardandomi intorno. Il cielo sopra di me era nuvoloso: sarebbe venuto a piovere da un momento all'altro. Sentivo ancora un forte odore di benzina, ma non sapevo se fosse la mia immaginazione o meno. Man mano, iniziai a prendere coscienza e provai a muovermi. Non c'era un muscolo che non mi facesse male, però mi sembrava di riuscire a muovermi perfettamente.
<<Non essere così melodrammatica, ragazzina. In piedi>>, disse una voce femminile.
<<Keana?>>, chiesi, faticando a riconoscere la mia voce.
<<No, lei è morta. Forza, mettiti in piedi>>. Kylie. Quella che mi parlava era Kylie e doveva essere stata lei a prendermi a schiaffi...o forse avevo sognato tutto? Riuscii a mettermi a sedere. Davanti a me, la fabbrica sembrava essere in ottime condizioni. L'esplosione della macchina non sembrava aver causato danni alla struttura, ma solamente alle persone che si trovavano all'interno.
<<Lauren>>, esclamai, muovendomi bruscamente. Grugnii, finendo nuovamente a terra. Era ancora impossibile per me distinguere perfettamente ogni suono, la testa mi faceva ancora male e dovevo essermi rotta qualcosa, perché provavo un dolore lancinante al fianco.
<<Sono qui, Camz. Riesco a malapena a muovermi, ma sono qui>>, sussurrò la sua voce da qualche parte intorno a me. Sperai che la mia mente non mi stesse giocando un brutto scherzo, perciò cercai in tutti i modi di scorgerla da qualche parte. La individuai. Era poggiata contro la sua macchina, anche lei seduta a terra, si teneva stretto un braccio e già mi guardava con attenzione. Mi rilassai, sapendo che stava bene.
<<Cos'è successo?>>, sussurrai, stringendo le sopracciglia. Persino compiere quel gesto mi causava dolori ovunque.
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Daddy's little girl(Lauren G!P)
FanficBristol, sud di Londra. Il mio nome è Camila Cabello. Ho un padre violento, che picchia me e mia madre quando torna a casa ubriaco ogni sera. La mia vita cambia quando mia madre mi spinge a scappare di casa. Allora, incontrerò colei che gli uomini d...