Il cuore le batteva forte nel petto sentendo lo sguardo di tutti bruciarle addosso. Il vento freddo le scompigliava i capelli e raffreddava il rossore formatosi sulle guance. La ragazza non poteva sopportare di sapere qualcuno della sua famiglia in pericolo.
Il sindaco aveva la bocca semiaperta, segno di sorpresa, e provò a dire qualcosa, ma ogni volta che ci provava, la bocca si richiudeva. Era rimasto letteralmente senza parole.
"Piper non dire cavolate, andrà tua sorella"tuonò il padre strattonandola per un braccio e portandola in disparte, nascondendola da occhi indiscreti."Papà sono più veloce!"rispose la ragazza staccandosi dalla presa del padre.
"Sei sicura che tu invece non morirai?"la richiamò il padre con le lacrime agli occhi.
Egli si sentì come quando le portarono via sua moglie, impotente. Avrebbe sacrificato la sua vita per i suoi figli.
"Non posso rimanere a guardare"sussurrò la ragazza testarda.
Ormai aveva deciso, sua sorella non avrebbe corso.Il padre abbassò la testa scoppiando a piangere, in qualsiasi caso avrebbe perso una figlia. La ragazza ritornò tra la folla a testa alta e si posizionò dietro il sindaco, vicino alle altre otto ragazze pescate.
"Signorina Young lei non può prendere il posto di sua sorella!"la incalzò il sindaco guardandola male.
"Non c'è nessuna legge che mi vieta di prendere il posto di un mio familiare"ribattè la ragazza, soddisfatta nel vedere il sindaco scuotere la testa e arrendersi."Bene"pronunciò a denti stretti.
Il sindaco diede il segnale al signore sul palchetto di pescare l'ultimo nome.
Il signore infilò la mano nel pentolone e ne estrasse l'ultimo nome.
Sembrò sconcertato di leggere il nome scritto sull'ultimo biglietto.
"Re-regina Julia Endgar"pronunciò al microfono con voce sconcertata.Il sindaco lo guardò confuso e in un attimo gli si avvicinò, strappandogli il foglietto da mano.
Regina scoppiò a piangere e Piper si sorprese, quando invece di essere soddisfatta sentì i sensi di colpa attanagliarle lo stomaco.Aveva sbagliato? Pensò la ragazza mentre si mordicchiava nervosamente il labbro.
Alcune volte lo mordeva così intensamente da tagliarsi, era un vizio che aveva preso dal padre.Piper guardò Regina che piangeva a dirotto e si sentì ancora peggio. Ma la reazione del sindaco le fece capire che la sua teoria fosse giusta.
Nessuno tra i familiari del sindaco o di qualsiasi famiglia ricca venivano pescati nella pentola, poichè probabilmente pagavano il sindaco per eliminare i loro nomi dalla lista.
Il sig. Endgar guardava preoccupato Regina, mentre con le mani stringeva i capelli.
L'uomo era cosciente che la figlia non sarebbe mai sopravvissuta alle bestie.
Perché lui sapeva, ogni cosa.Dopo tutti i pianti e i vari impicci, era arrivata l'ora di posizionarsi davanti l'entrata del bosco.
Ognuno tra i runner, così venivano chiamati, abbracciò i propri cari per un ultima volta."Bambina mia"sussurò con voce incrinata il padre di Piper, che la strinse tra le sue braccia, cullandola come quando era piccola.
Piper preferì godersi il momento senza rispondergli.
Poi arrivò il turno dei suoi fratelli e di sua sorella. "Corri come un razzo Piper"le sussurrò il fratello all'orecchio prima di staccarsi.Era scoccata la mezzanotte.
Piper era ufficialmente maggiorenne. Nella sua mente canticchiò "tangi auguri" con le lacrime agli occhi. Forse non era pronta per abbandonare la sua famiglia, ma ormai il danno era fatto.
Rosalie e Annabel la guardarono da lontano salutandola e mimando con le labbra un "auguri" con un amaro sorriso.
Tutti amavano Piper e perderla, avrebbe formato un vuoto nel loro petto.Regina era al suo fianco e ogni singhiozzo per Piper, era un pugno in faccia.
I sensi di colpa la mangiavano da dentro.
Lei non era così, aveva agito con i pensieri oscurati dalla vendetta.Quando uno sparo spezzò quel silenzio che si era formato nella piazza, i ragazzi cominciarono a correre.
Piper ricordò tutti i passaggi importanti, respirare con regolarità e controllare il battito cardiaco, alzare bene le ginocchia.
Non doveva farsi distrarre dalla paura o sarebbe stata spacciata. Ma non doveva condizionarmi. Quelle creature non esistono, continuò a ripetersi.Tutti i venti ragazzi si muovevano distanti fra loro. Ognuno di loro era diventato egoista, non si interessarono di chi rimaneva dietro.
L'obbiettivo era solo uno.
Attraversare la foresta.Essendo mezzanotte, il bosco era immerso nell'oscurità, oscurando la vista ai ragazzi che ogni tanto inciampavano in qualche ramo, ma poi si rialzavano e correvano.
Gli unici suoni udibili erano i loro piedi che sbattevano sul terriccio leggermente umido e i respiri affannati dei ragazzi. Nessuno di loro accennava a volersi fermare. Troppo terrorizzati dall'idea di non essere soli.
Piper correva con regolarità e per fortuna non era ancora affannata, quindi soddisfatta accelerò il passo.
Ma poi sentì un tonfo alle sue spalle e preoccupata si girò.
Regina era caduta su un ramo molto grande, ma ben nascosto tra le piante, e piangeva a dirotto.Piper alzò gli occhi al cielo per la goffaggine della ragazza, ma poi pensò che aiutandola forse sarebbe riuscita a placare i sensi di colpa che la stavano divorando.
Non era colpa di Regina se non veniva pescata, ma suo padre.
Era lui l'uomo corrotto che doveva pagare, non la figlia.Piper si avvicinò alla ragazza per terra e le porse una mano per alzarsi.
Regina guardò scettica la sua mano ma alla fine l'afferrò. Appena poggiò i piedi per terra sussultò.
Aveva preso una bella botta alla caviglia."Stai bene?"chiese la ragazza sorreggendola. Avvolse un braccio di Regina intorno al suo collo e insieme si incamminarono verso il bosco.
"Ti sembra che io stia bene?"le rispose Regina seccata. Piper alzò gli occhi al cielo e ricordò il perché aveva fatto quel gesto il giorno prima.
"Dobbiamo muoverci prim-"disse Piper a Regina ma non riuscì a finire di parlare che un urlo terrorizzato spezzò quell'inquietante silenzio nella foresta.
Le due ragazze si guardarono spaventate e Regina, con l'aiuto di Piper, zoppicò velocemente verso una meta sconosciuta.Piper avvertì altre urla e il cuore le saltò in gola. Le gambe cominciarono a tremare al solo sentire le urla agghiaccianti dei compagni.
Poi ci fu un altro silenzio.
Le ragazze avevano l'affanno e Piper si sporse, per guardarsi intorno.
Tutto sembrava tranquillo, troppo tranquillo, pensò Piper."Cosa facciamo?"sussurrò Regina alla ragazza dai capelli d'oro, mentre si asciugava le lacrime che le bagnavano il viso.
"Shh"la zittì Piper attizzando le orecchie.
Sentì dei passi, che correvano veloci verso la loro direzione.
Ma non potevano essere umani, pensò Piper, era troppo veloci per essere tali.
La ragazza riprese a camminare nel modo più silenzioso possibile e Regina cominciò a tremare.
Piper si guardava attorno paranoica, con la sensazione che qualcuno la stesse seguendo.Mentre correvano Regina perse l'equilibrio e cadde, gemendo ad alta voce.
A Piper le si bloccò il respiro in petto.
I misteriosi passi cessarono per un secondo e poi ricominciarono a correre più veloci.Le avevano trovate.
#spazioautrice
Eccomi qui, con un nuovo capitolo!
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RUNNER
Werewolf"Corri, prima che ti prendano" era una delle frasi che Piper aveva sentito spesso nel suo villaggio. Qualcosa di mostruoso si nascondeva nel bosco, ma la ragazza preferiva credere che fossero favole della buona notte raccontate ai bambini del suo vi...