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"Signorina dove va?"gridò una ragazzina.

A Wendy, la dolce ragazza dai lunghi capelli neri, le era stato ordinato di sorvegliare la camera di Piper e di assicurarsi che la ragazza non uscisse dalla propria stanza. L'Alpha infatti temeva che la sua compagna  potesse riprovare a scappare.

Era da quattro giorni che Piper era rimasta chiusa in quella stanza grigia a rimuginare sugli avvenimenti accaduti, dalla festa fino a quel giorno. Aveva pianto silenziosamente al ricordo della sua famiglia,ritenendo insopportabile il dolore che quell'uomo sconosciuto le provocava,e desiderò tornare fra le loro braccia.

"Non ci penso neanche a passare un minuto di più in quella stanza"sbraitò la ragazza scagliandosi sulla piccola Wendy.

Poi si ammutolì, sentendosi in colpa per aver inutilmente attaccato la ragazza, e si girò dandole spalle mentre l'altra la guardava a bocca aperta. "Dannato stronzo" sibillò a denti stretti, mentre con passo furioso si addentrò tra i lunghi corridoi del castello. Non incontrava l'Alpha da quando era scappata e da quel giorno gli occhi verde acqua di quell'uomo, l'avevano perseguitata nei sogni.

Mai nessuno nella sua vita l'aveva incuriosita tanto e forse anche per questo lo detestava.
La sua furia però, sembrò svanire del tutto, quando curiosando tra le varie stanze del castello,vi trovò un immensa biblioteca. Si girò a guardarsi e con soddisfazione, notò che Wendy l'avesse persa di vista.

Le librerie arrivavano a toccare il soffitto, infinite pile di libri di tutti i generi e di tutti i colori si estendevano davanti la ragazza, enormi lampadari di vetro pendevano dal soffitto. Si girò intorno, sentendosi un moscerino in confronto alla grandezza di quella stanza, e si avvicinò ad una scrivania. 

Accarezzò con delicatezza il legno della scrivania e osservò attentamente le varie scartoffie ammassate su di essa. Niente tra quelle pagine bianche sembrò interessarle così continuò a guardarsi intorno. 
Si avvicinò ad una delle varie librerie e con lo sguardo lesse i titoli dei libri.
"Storia degli dei, Discendenza e origini dei Warg..."la ragazza si soffermò su quest'ultimo. Ricordò che Kayla aveva utilizzato il termine Warg per definire le persone che vivevano lì.

Così lo afferrò subito e aprì la pagina dove c'era un segnalibro. La pagina era consumata e sottolineata, segno che quel libro fosse usato di continuo.

"Fenris è un gigantesco lupo della mitologia norrena, nato dall'unione tra il dio Loki e la gigantessa Angrboða, assieme alla regina dei morti Hel e al Miðgarðsormr. Fenris diede inizio alla dinastia dei Warg" la ragazza aggrottò la fronte. Mai aveva letto una storia del genere eppure ne aveva letti di libri. Girò qualche pagina e continuò a leggere.

"Quando gli dei seppero che Fenris veniva allevato assieme a Hel e il Miðgarðsormr a Jǫtunheimr, la terra dei giganti, decisero di farli portare al loro cospetto perché Odino decidesse cosa farne: le profezie dicevano che da simili creature non sarebbero venute che disgrazie. Mentre Hel fu inviata a regnare negli inferi, e il Miðgarðsormr inabissato sul fondo dell'oceano, non sapendo che fare con Fenrir, gli Dei lo tennero presso di loro.

Il lupo cresceva sempre più, sia in ferocia che dimensioni, tanto che solo il dio Týr, noto per il suo coraggio, osava dargli da mangiare. Fu quindi presa la decisione di incatenarlo, ma l'impresa non sembrava facile. Gli dei prepararono una catena, e proposero al lupo di farsi legare per misurare la sua forza nel tentativo di romperla. Ma Fenrir la spezzò con facilità, e lo stesso avvenne con una seconda catena più robusta. Anche quando la terza catena fu spezzata, nonostante fosse stata forgiata dalla magia degli elfi, gli dei capiranno che il potere del lupo fosse di gran lunga maggiore al loro, così decisero di intrappolare la bestia nel corpo di un uomo, con la convinzione che il lupo avrebbe divorato dall'interno l'uomo e li avrebbe portati entrambi alla morte.
Ma non fu così.."

"Non ti avevo ordinato di rimanere in stanza?"una voce tuonò alle sue spalle, facendola sobbalzare. Nascose il libro dietro la schiena e terrorizzata si girò verso l'uomo che aveva invaso i suoi pensieri. "Non mi puoi ordinare di fare qualcosa!"rispose a tono la ragazza. Lui le si avvicinò con il passo di un felino e la bloccò fra il suo corpo e la libreria. "Ragazzina sono stato con troppo buono con te, ma da adesso le cose cambieranno" il tono che usò non ammetteva repliche. Il suo sguardo era freddo, duro, autoritario e se solo Piper avesse detto qualcosa, non avrebbe esitato a scaraventarla fuori dalla finestra.
"Ricordati che a breve ci sposeremo" l'Alpha sganciò la bomba con non-chalance, facendo rimanere a bocca aperta Piper. "S-sposare?" tentennò la ragazza, mentre gli occhi le si riempirono di lacrime.

Aveva sempre immaginato il suo matrimonio con un uomo che l'amava più di tutti. Non con quell'uomo. "Io non ti sposerò" disse ma la voce le uscì strozzata. Lo shock l'aveva paralizzata.
"Tu lo farai eccome" le si avvicinò con rabbia. "A meno che tu non voglia la morte della tua famiglia" la ragazza spalancò la bocca mentre una lacrima cadde sul suo viso.

L'uomo non voleva risultare crudele, non lo era mai stato con nessuno, ma la paura che la sua compagna potesse rifiutarlo lo rendeva così.

Lo sguardo del lupo cadde sulla sua mano che era ben nascosta dietro la schiena. "Cosa nascondi?"la voce si sciolse un po', lasciando spazio ad un tono persuasivo. L'Alpha sapeva che la convivenza con la ragazza non sarebbe stata facile, le avrebbe dato del filo da torcere e lui, per quanto amasse le sfide, non si aspettava una forza e una sfacciataggine da parte della sua compagna. Quando alla festa aveva scoperto che Piper non era vergine, aveva distrutto il suo studio, spaccato finestre e picchiato a morte il suo beta. Non sarebbe mai stata sua, pensava in continuazione.

"Niente"sussurrò la ragazza tradendosi con le sue stesse parole. Non prestava molta attenzione alle sue parole, oramai i suoi pensieri erano fissi sulla parola 'matrimonio'. L'uomo allungò il braccio afferrando l'oggetto che Piper teneva stretto dietro di se e lesse "Discendenza e origini dei Warg". Sorrise amaramente,come se ironicamente il destino avesse voluto far finire quel dannato libro nelle mani della sua compagna. "Non ti è permesso stare qui" disse staccandosi da lei e portando con se quel libro. "E chi lo decide?"le rispose la ragazza stizzita. "Io" rispose duramente. "Come se quello che mi dici, potesse interessarmi" sputò velenosamente la ragazza, stringendo le mani in due pugni.

In un attimo l'Alpha le fu di nuovo addosso, bloccandole con violenza i polsi. Gli occhi gli divennero rossi e tremava dalla rabbia che con forza reprimeva. "Adesso basta!"la strinse mentre assottigliò lo sguardo. La ragazza cominciò a tremare sotto le sue mani e ascoltando il suo cuore, l'Alpha riuscì a sentire la sua paura. Era sbiancata, il viso aveva perso quel colorito roseo che la distingueva e i suoi occhi erano diventati più scuri.

"Hai paura?"le sussurrò l'Alpha all'orecchio, come se le stesse confidando un segreto. La ragazza rabbrividì al leggero tocco delle sue labbra sul suo orecchio e impaurita incatenò i suoi occhi nei suoi. "Il gatto ti ha mangiato la lingua?"continuò con tono scherzoso, approfittandosi della sua paura. L'Alpha la stava umiliando, prendendosi gioco di lei con la violenza.
"Cosa vuoi da me?" riuscì a sussurrare la ragazza tra le lacrime. Piper era al limite e non riuscì a trattenersi. Quell'uomo la terrorizzava a morte e non sapeva quanto avrebbe resistito.

"Voglio te e se non ti avrò, allora ti renderò la vita un inferno"

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