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Ci sono momenti in cui si crede di essere distrutti, di aver la certezza di non riuscirsi a rialzare dopo un dolore così forte. Di essere sicuri che non esista niente di peggio di quel dolore al petto, che vi consuma l'anima.
Piper si sentiva esattamente così. Non credeva  avrebbe mai assistito alla morte di Francis o almeno non ci aveva mai pensato. Infondo quel ragazzo aveva solamente diciannove anni e la vita era stata crudele con lui.
Piper si ritrovò a pensare che fosse ingiusto che il destino avesse voluto prendersi una vita così giovane come quella del fratello, senza permettergli di viverla davvero.

Si era addormentata con gli occhi ancora lucidi, tra le braccia dell'Alpha e per quella notte la voce che la stava tormentando, si ammutolì. Anche se le costò ammetterlo, dormì senza incubi.
Mai si era sentita così protetta in vita sua. L'Alpha aveva accarezzato i capelli della ragazza tutta la notte, vegliando su di lei e accertandosi che stesse bene. Il suo calore disumano l'aveva coccolata per tutto il tempo.
Lui non chiuse occhio, continuava a pensare a come Piper gli aveva chiesto aiuto e di come era scoppiata a piangere. La strega aveva ragione. Qualcosa era cambiato in lei e in un certo senso si sentì responsabile. La sua compagna era un essere sovrannaturale e si ripromise di porle qualche domanda non appena sveglia.
Poi cominciò a guardarla e ne rimase ipnotizzato. Era davvero una delle ragazze più belle che avesse mai visto. Piper sembrava un angelo, con le labbra semi schiuse e i capelli biondi sparpagliati sul letto. Inoltre qualcosa nel cuore di Fenrir stava cambiando, forse la ragazza dai capelli oro non gli era così indifferente come credeva. E la cosa lo spaventò.

Il mattino seguente,non appena sveglia, Piper ricominciò a sentire quel dolore al petto. Un dolore opprimente.
Un dolore che nemmeno l'Alpha poteva curare.
"Buongiorno"mormorò lui incatenando il suo sguardo in quello di Piper.
"Giorno'' sussurrò la ragazza con la voce ancora impastata dal sonno. Spostò i capelli che le erano caduti sul viso e cominciò a fissare Fenrir.
"Sei così caldo" sussurrò mentre una mano gli sfiorò il bicipite nudo. "Non è che hai la febbre?"pensò ingenuamente.
L'Alpha scosse la testa senza mai distogliere lo sguardo. Per una volta nella vita voleva godersi quelle poche cose buone che aveva.
"I lupi hanno la temperatura corporea molto alta"spiegò per poi sospirare.

Come si sta bene qui.., pensò Piper e si morse subito il labbro a quel pensiero. Per lei erano pensieri peccaminosi. Stava fantasticando su un assassino, venuto direttamente dall'inferno.

Ma mai l'inferno le era apparso così attraente.

"Sei io avessi la tua stessa temperatura, probabilmente a quest'ora sarei già morta" provò a scherzare ma la sola parola morte, la fece rabbrividire.
Anche l'Alpha, che sembrava più calmo del solito, sembrò turbato a quelle parole. Una serie di scenari raccapriccianti gli invasero la mente e la protagonista di quei pensieri, era Piper..morta.

"Come ti senti?" domandò. Piper si distese, girandosi con la pancia verso l'alto, distaccandosi leggermente dal tocco dell'Alpha.
"Non lo so..non ho mai dovuto dire addio a qualcuno prima d'ora" la voce s'incrinò a causa delle lacrime che cercò invano di trattenere. Una serie di spezzoni di lei e Francis che giocavano nella panetteria del padre o nel loro giardino, le attraversò la mente rendendo Piper ancora più fragile.

FLASHBACK

"Andiamo Francis, prova a prendermi se ci riesci"gridò la piccola bambina dai lunghi capelli biondi.

Il bambino guardò la sorellina e annuì. L'avrebbe fatta vincere, come sempre.
"Sei pronto?" chiese mentre arrivò in prossimità dell'altalena. "Chi arriva all'albero, vince!" spiegò e il fratello annuì ancora.
"Viaaa" gridò e senza perdere nemmeno un secondo, la bambina cominciò a correre seguita dal fratello.

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