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Le ragazze impaurite cominciarono a correre nella speranza che qualsiasi cosa le stesse inseguendo, perdesse le loro tracce.

Ma non conoscendo l'entità della bestia, non potevano sapere che il loro odore e il loro battito cardiaco erano come degli enormi cartelloni a neon con su scritto "sono qui".

Piper nella foga cominciò a correre più veloce  e Regina con lei, non fregandosene del dolore alla caviglia.

L'unico pensiero che le passava per la testa era che se quella bestia le avesse prese, la sua caviglia dolorante sarebbe stato un graffio in confronto.

Entrambe scivolarono su una pozzanghera di fango ma si aiutarono ad alzarsi velocemente e corsero.
Piper pensava con insistenza che cosa le stesse inseguendo ma allo stesso tempo era terrorizzata all'idea di girarsi a guardare.
Forse non era ciò che la ragazza voleva fare, o meglio dire, non era ciò che Piper voleva sapere.

A volte è meglio rimanere nell'ignoranza che scoprire la verità.
Perché molte volte la realtà non è come ce l'aspettiamo.

I grugniti e il respiro pesante della bestia si fecero più vicini alle due ragazze, e Piper per sbaglio lasciò cadere Regina.
Piper si fermò, pronta a riprenderla, ma un'ombra gigante nascosta nel buio le ringhiò contro.
La bestia era quasi il doppio della ragazza e i suoi occhi verdi smeraldo era minacciosi.
Piper, con ancora il cuore in gola, si stropicciò gli occhi, cercando di capire se tutto fosse un sogno o no.
Ma purtroppo per lei, era tutto vero.

Così brutalmente vero, che Piper si sentì accapponare la pelle quando la bestia avanzò, rimanendo sempre nell'oscurità. Ma ora il suo sguardo non era rivolto verso Piper, ma bensì verso Regina, la quale era rimasta bloccata ai piedi della bestia.

La guardava come se fosse la più gustosa fra le prede ed era pronto a cacciarla.
Piper tremo ma Regina non sembrò reagire allo stesso modo, al contrario lo fissò così intensamente che nessuno tra i due si accorsero dei movimenti di Piper.
Piper, temendo per la vita di Regina, si chinò a frugare fra le foglie con fretta e quando riuscì a trovare un bastone, lo tirò contro la bestia con tutta la forza che aveva in corpo.

La bestia si risvegliò dal contatto visivo con l'umana e cominciò a ringhiarle contro,pronto ad attaccarla.
Piper ingoiò quel groppo in gola e strinse i denti.
"Non ti lascerò mangiare la mia amica"era quasi buffo come Piper, che detestava Regina, l'avesse appena affibbiato il nome "amica".
Ed era ancora più buffo il fatto che stesse parlando con un animale, dal quale non avrebbe ricevuto risposta.

Il lupo avanzò minacciosamente verso la figura di Piper e nel farlo, la bestia si espose sotto i raggi lunari. Piper trattenne il respiro e rimase a bocca aperta.

Il corpo alto quasi il doppio della ragazza, i canini affilati, le zampe snelle e il manto marrone. Il volto allungato e teso in un ringhio.
Era un lupo.

Ma con le stesse dimensioni di un orso.

La ragazza indietreggiò, spaventata e nel farlo cadde all'indietro. Il lupo si avvicinò ringhiando così forte da farle tremare il cuore.
Piper aveva le lacrime agli occhi e guardò dritto in faccia al lupo, pronta alla sua fine.
Non avrebbe avuto via di fuga, pensò.

Ma nello stesso momento in cui sentì il fiato caldo del lupo sulla guancia sentì un altro ringhio provenire da sinistra. Sia il lupo che la ragazza si girarono a guardare un'altro lupo grigio.

Questo ringhiava ed era pronto ad attaccarlo, così il lupo marrone e il lupo grigio cominciarono a girarsi intorno.
Piper aveva milioni di pensieri che le affollavano la mente e senza pensarci due volte, cominciò a correre il più lontano possibile da quelle bestie.

Non ci avrebbero messo molto a capire che la ragazza non c'era più ed a raggiungerla.
Piper corse con foga, sbattendo molte volte su i rami che le procurarono molti tagli.
Più andava avanti, più si angosciava.
Più correva, più si inoltrava in quel bosco labirintico immerso nell'oscurità.
Ormai le lacrime che avevano bagnato le sue guance, si erano asciugate.
Piper cominciò a sentire uno strano senso di sollievo quando da lontano vide la fine del bosco.

Aumento di velocità ma fu distratta da rumori alle sue spalle. Quando si girò si accorse che i due lupi la stavano inseguendo.
Li maledisse ma nel girarsi di nuovo andò a sbattere contro un albero che la fece cadere per terra. La botta fu così violenta da destabilizzarla per qualche secondo.
Massangiandosi la fronte, Piper pensò che le sarebbe cresciuto un bel livido nel punto in cui aveva appena sbattuto.

Si rigirò impaurita e trovò i due lupi fissarla.
Si costrinse a non urlare e lentamente indietreggiò.
Se non avesse pensato subito ad una via di fuga, sarebbe stata spacciata.
Ma ,purtroppo per la ragazza, non si accorse della presenza di un burrone alle sue spalle e man man che indietreggiava, i suoi piedi si avvicinano sempre di più al burrone ripido.
Quando non toccò più il terreno, scivolò all'indietro e un urlo terrorizzato lasciò le sue labbra.

La ragazza strinse gli occhi aspettandosi il peggio ma quando poi trovò il coraggio di riaprili,notò che il suo corpo era fermo.
Il giubbino della ragazza era stretto tra i canini affilati del lupo grigio che sostenevano il suo corpo.

La tirò senza fatica e la ragazza si accasciò al terreno, sentendo il cuore battere troppo forte.
Le troppe emozioni l'avevano scombussolata ma l'adrenalina che circolava ancora nel suo corpo le davano la giusta carica per scappare.

I lupi ricominciarono a puntarla, come se un secondo prima non l'avessero salvata.
Piper pianse arrendendosi al suo destino.
Pensò alla sua famiglia e alle sue amiche. Avrebbe potuto ammirarli dal cielo, una volta morta, pensò.
Ma un ululato agghiacciante riempì il silenzio creatosi nel bosco.

I lupi drizzarono le orecchie e la schiena come se fossero stati richiamati.
La ragazza colse la distrazione dei lupi per scappare ma questi l'afferrarono immediatamente e la condussero verso una metà a lei sconosciuta.

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