Nella stanza entrò un bambino dell'etá di 6 anni su per giù, con gli occhioni azzurri e le guance paffute.
L'uomo davanti a Piper sorrise vedendo il piccolo entrare e lei ne approfittò per sgusciare fuori dalla sua presa. Lui se ne accorse e sorrise.Amava le sfide più di qualsiasi cosa al mondo e addomesticare quella ragazza sarebbe stata una delle più difficile.
Ma come sempre ci sarebbe riuscito."Orson" esclamò l'uomo,accovacciandosi per terra così da arrivare alla sua altezza.
Il bambino con un enorme sorriso si buttò fra le braccia dell'Alpha e si aggrappò al suo collo. L'uomo si rialzò mantenendo Orson con un braccio e con la mano libera si aggiustò i capelli. "Ciao" disse il bambino, rivolgendosi a Piper. Sventolò la mano a mo' di saluto e la ragazza non riuscì a trattenere un sorriso. Quel bambino era adorabile."Ciao Orson" disse Piper avvicinandosi. Il bambino guardò con curiosità la ragazza sconosciuta che era davanti a lui. "Come ti chiami?"chiese lui afferrandole la mano. Il suo sorriso si allargò.
"Mi chiamo Piper" il bambino la guardò.
"Sei la sua principessa?"chiese e Piper dovette trattenere le risate, per offendere il piccolo. "No"risposero i due giovani all'unisono. Si guardarono per un attimo ma Piper distolse subito lo sguardo.
Quell'uomo la metteva troppo a disagio.
Il bambino rise,"Vuoi giocare con me?"chiese mentre l'uomo al loro fianco rimase sorpreso.
Di solito Orson non parlava mai con persone che non conosceva, invece con lei si era subito aperto. "Certo" annuì alla ragazza, accarezzandogli la testa."È tuo figlio?"chiese di punto in bianco la ragazza.L'uomo, dal nome sconosciuto, si girò verso di lei trattenendo le risate. "Mio figlio?"chiese, sul punto di scoppiare a ridere.Lei lo guardò male e lui si ricompose senza però smettere di sorridere.
"Lui è Orson, il figlio di mia sorella Justine e il suo compagno Harry"
"Smettila di ridere, non potevo saperlo" ringhiò permalosa la ragazza, incrociando le braccia sotto il seno. Questo gesto mise in risalto il seno che nella divisa da cameriere risultava essere più grande e gli occhi dell'Alpha ricaddero in quel punto.
E Piper se ne accorse.
"La mia faccia è qui sopra"lo incalzò la ragazza schioccandogli le dita davanti al viso. L'uomo puntò gli occhi su di lei e divenne improvvisamente serio. Posò il bambino a terra e gli disse qualche parola all'orecchio, che Piper non riuscì a sentire. Insieme lo videro correre fuori dalla stanza.L'uomo si girò verso Piper, inchiodando lo sguardo nel suo.
"Ascoltami bene ragazzina, se ti voglio guardare, ti guardo. Se voglio che tu faccia qualcosa, la fai. Se ti voglio scopare, ti scopo. Tieni bene a mente che a comandare sono io, non mi mancare mai più di rispetto" ringhiò l'uomo avvicinandosi pericolosamente e lentamente a lei. Lei indietreggiò spaventata ma non smise mai di guardarlo negli occhi.
L'orgoglio non le permetteva di abbassare lo sguardo, poiché avrebbe significato sottomissione. "O ne pagherai le conseguenze" le sussurrò. Il suo viso era teso e la vena sul collo pulsava.
"Il rispetto si deve guadagnare"disse la ragazza, citando le sue parole. L'uomo accennò ad un sorriso.
Detto questo uscì dalla stanza, lasciandola sola con i suoi pensieri.L'Alpha si diresse di sotto dove ad aspettarlo c'erano i suoi più fidati amici nonché il suo beta e il suo gamma. Rispettivamente il primo e il secondo in comando dopo L'Alpha.
"Finalmente" esclamò esasperato Yordan allargando le braccia. Era da più di un'ora che cercavano di contattarlo attraverso il legame con il branco, ma niente, L'Alpha sembrava essere scomparso. "Ti stavi già divertendo con qualche recluta? Lasciane qualcuna anche per noi" aggiunse Mason, il suo gamma. Lo prendevano in giro, loro erano tra i pochi che potevano farlo, ma allo stesso tempo entrambi lo invidiavano.Tutte le donne, dalle più piccole alle più grandi, andavano pazze per L'Alpha.Il suo fascino e il carattere forte erano sempre stati i punti forti della sua persona e questo faceva di lui un Alpha molto desiderato.

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RUNNER
مستذئب"Corri, prima che ti prendano" era una delle frasi che Piper aveva sentito spesso nel suo villaggio. Qualcosa di mostruoso si nascondeva nel bosco, ma la ragazza preferiva credere che fossero favole della buona notte raccontate ai bambini del suo vi...