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Quel giorno Piper, sotto ordine dell'Alpha, si diresse in camera sua svogliatamente. Sarebbe andata a comprare il vestito per un matrimonio che non considerava suo. Il solo pensiero di sposare qualcuno senza amarlo, la fece stare male. Ma ogni volta fantasticava su lei e Fenrir sull'altare e il pensiero di sposarlo, non la faceva stare male come credeva.
Perché forse infondo, dopo avergli salvato la vita ed essere stata salvata da lui, li aveva legati in qualche modo.

Piper si rifiutò di ammettere a se stessa che quando era con lui, il suo Alpha, non provava solo odio e disgusto.

C'era altro che lei sentiva quando lui la sfiorava o le sussurrava parole all'orecchio. Qualcosa che andava oltre l'attrazione fisica. Ma non lo avrebbe mai ammesso.

Si guardò allo specchio, sentendosi minuscola in quella felpa che aveva trovato sul letto. Era l'unico indumento caldo che era riuscita trovare. Il resto erano solo maglie bianche o nere a maniche corte.

Si chiese come fosse possibile indossare quelle maglie così leggere, quando fuori nevicava. Infatti più volte avevo visto le persone di quel posto non curarsi minimamente del freddo, quando lei rabbrividiva nonostante le coperte di lana o i vestiti pesanti. Forse era lei particolarmente freddolosa o erano loro strani?

Naturalmente dei tizi che si trasformano in lupi non potevano essere assolutamente normali, pensò.

Si diede un ultimo sguardo allo specchio e scese di sotto. Da lontano vide la ragazza che il giorno prima aveva pianto vicino il corpo dell'Alpha mentre il piccolo Orson le stringeva la gamba. "Orson è il figlio di mia sorella Justine e il suo compagno Harry". Ricordò le parole dell'Alpha quando Orson entrò nella loro stanza.

Si avvicinò a lei e quando la ragazza la vide, le si illuminarono gli occhi. "Lei deve essere Piper, io sono Justine, è un vero piacere conoscerla"Justine sprizzava gioia e vitalitá da tutti i pori, mentre Piper sembrava quasi sconcertata. Si domandò come mai quella donna le avesse dato del "lei" nonostante lei fosse più piccola.

"Piacere mio"rispose imbarazzata ma contagiata dell'allegria della donna. "Mi dispiace non essermi presentata prima, ma sono stata molto occupata".

"Non è un problema" le sorrise calorosamente Piper. Era uno dei primi sorrisi sinceri che aveva fatto da quando era lì. O forse l'unico.
"So che ha già conosciuto mio figlio, mi aveva detto che era bella ma non credevo tanto".

Il complimento fece arrossire la ragazza mentre un enorme sorriso le spuntò sul viso. "Orson è troppo buono" rispose Piper. Scorse da lontano la testa bionda di Orson che la guardava timidamente. Poi corse subito fra le braccia della madre. "Orson dice la verità"

"Ciao"disse Piper sorridendo. Orson sorrise e poi nascose il viso nell'incavo del collo di Justine. "È molto timido, ma le posso assicurare che non smetteva di dire quanto la nostra Luna fosse bella"Justin cercò di guardare negli occhi Orson, che sembrava più interessato a giocare con i capelli della madre che ad ascoltarla.

"La che?"domandò Piper confusa. "La lun-"
"Credo che tu abbia parlato abbastanza Justine" ad interromperla fu quella voce roca che riconobbe subito. Fenrir.

Entrambe di girarono verso l'Alpha che con l'eleganza di un felino scese le scale. Fenrir squadrò la sua compagna da testa a piedi, scoprendo con sorpresa che Piper indossava una sua felpa. Aveva il suo odore impregnato addosso e questo non fece che eccitarlo.

Non possedendo il marchio, Piper era un bersaglio facile. Qualsiasi uomo avrebbe potuto scoparla e marchiarla. Ma con il suo odore addosso, tutti l'avrebbero riconosciuta. Tutti avrebbero capito a chi apparteneva.

Lo sguardo di Piper si incupì mentre Justine arrossì. "Mi dispiace Fen, ma lei è così bella e dolce che non ho resistito al parlarle" si scusò la sorella. L'Alpha ringhiò. Odiava essere chiamato per nome. "Mi scusi Alpha" Justine chinò la testa a mo' di sottomissione e Piper la guardò strabuzzando gli occhi.

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