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"Io non vengo da nessuna parte con te"urlò stizzita Piper. Nonostante l'attrazione fisica che provasse per il giovane e affascinante uomo davanti a lei, non si fidava.

L'uomo si morse il labbro, pensando a quanto fosse eccitante quella ragazza insolente. So io come tenere occupata quella bocca, pensò. E nonostante fosse la sua compagna trovava irritante il suo modo di parlargli.

Voleva mantenere la calma e apparire educato, ma la ragazza stava mettendo a dura prova la sua pazienza.
"Non ti hanno insegnato a parlare con rispetto?"la voce uscì più dura di quanto volesse e la ragazza gonfiò il petto, indispettita.
Il rispetto te lo ficco su per il culo, gridò nella sua testa la ragazza, che continuava a guardare con sfida l'uomo.

Piper sapeva benissimo di star provocando qualcuno di importante, Daniel si era inginocchiato e lo aveva chiamato "Mio signore", ma questo non importava granché alla ragazza. Lei credeva che tutti dovessero avere lo stesso trattamento, per evitare che qualcuno potesse montarsi la testa.
E il pallone gonfiato che aveva davanti ne era la prova.

"Mi hanno insegnato a non piegarmi mai, davanti a nessuno e porto rispetto solo a coloro che ritengo lo meritino" disse tra i denti la ragazza, mentre prese tutto il coraggio che aveva in corpo e lo guardò negli occhi.

Non si capacitò della bellezza degli occhi dell'uomo. Erano di un verde acqua chiaro, ma allo stesso tempo scuri, che celavano grossi misteri. Ne fu affascinata e folgorata, ma poi si ricordò a chi appartenessero quegli occhi e abbassò lo sguardo.

"Imparerai a piegarti"l'uomo le si avvicinò standole vicinissimo. Neanche un foglio poteva attraversare i due. "In tutti i sensi" sussurrò l'uomo al suo orecchio.

Piper spalancò la bocca per il doppio senso delle sue parole e senza pensarci, alzò la mano pronta a tiragli uno schiaffo.
Ma l'uomo le bloccò la mano a mezz'aria e il suo sguardo mutò.
Indurì i lineamenti e gli occhi verde acqua, divennero neri.
"Non osare mai più ragazzina, o sarà l'ultima cosa che farai"la minacciò con voce roca.
La ragazza tirò il collo all'indietro e deglutì.

"Sei un pallone gonfiato..."la ragazza non riuscì a finire la frase che con uno sguardo fu ammonita.
"Adesso mi hai rotto il cazzo" ruggì ferocemente e con un gesto veloce, la ragazza si ritrovò sopra le spalle dell'uomo, caricata come un sacco di patate.

La ragazza cominciò ad urlare e a scalciare alla cieca, chiedendo disperatamente aiuto.
Regina era rimasta tutto il tempo lì, pietrificata ad osservare la scena. Ma un ragazzina mingherlina come lei cosa avrebbe potuto fare a quell'uomo che con un solo sguardo, ti faceva accapponare la pelle?

Piper continuava a chiedere aiuto, non sapendo che nessuno lì l'avrebbe aiutata, se vista in compagnia dell'Alpha. "Stai zitta ragazzina, mi stai per bucare i timpani" la sgridò l'uomo alzando la voce.
"Allora urlerò ancora più forte così da distruggerteli sul serio"urlò lei e L'Alpha si innervosì.
Dopo un attimo le tirò una sberla sul sedere, che fece trattenere il fiato alla ragazza.

"Ma come ti permetti brutto coglione"gridò dimenandosi dalla presa ferrea dell'uomo.
Le mancava il fiato e sentiva il sangue salirle in testa.
"Come mi hai chiamato?"ringhiò l'uomo, mettendola giù e bloccando il suo corpo contro il muro.
L'uomo era abbastanza incazzato e credeva che almeno la sua compagna fosse docile, ma si era sbagliato di grosso.

"Brutto coglione"scandì la ragazza, sperando che quelle parole gli arrivassero chiare e limpidi al cervello.
L'uomo tentò di calmare la bestia e  di controllare il respiro. Per lui era difficile perdere la pazienza, con una bestia come la sua aveva imparato a gestire la rabbia. Ma la ragazza al suo fianco, era riuscita a mandare a puttane tutto il suo duro lavoro,nel giro di soli cinque minuti.

"Ascoltami bene ragazzina, non hai ancora capito chi cazzo comanda qui. Io sono L'Alpha e se non vuoi ritrovarti morta, ti conviene tenere a freno quella lingua" la ragazza fu colpita nel sentire il nome "Alpha". Aveva notato come Kayla era terrorizzata a pronunciare anche solo il suo nome e a tutte le avvertenze che aveva dato.

"Cos'è adesso ti faccio paura?"ghignò vicino il suo volto in modo quasi divertito.
La ragazza si morse la lingua per non dirgliene quattro e sentì la vergogna avvinghiarsi al suo corpo.
"Sei un mostro"ringhiò la ragazza, sperando di offenderlo ma l'uomo fece tutto tranne che offendersi, al contrario, rise.
"Sono peggio di un mostro ragazzina"affermò con fierezza e i suoi occhi diventarono rossi, sbalordendo la ragazza. Quegli occhi color sangue le fecero accapponare la pelle.
Cosa sei? Si chiedeva con insistenza la ragazza.
Ma voleva davvero saperlo?
Non sapeva proprio contro chi si era messa. 







"Questa sará la nostra stanza"affermò l'uomo marcando appositamente l'aggettivo "nostra" mentre apriva una porta bianca.
Dietro la porta si celava un enorme stanza grigia, un enorme letto a baldacchino padroneggiava la stanza e al suo fianco c'erano dei comodini, seguiti da altre due porte.
La stanza era raffinata, ma non pacchiana. Era moderna e Piper l'ammirò con stupore, tutto in quella stanza trasudava virilità.
"La nostra?"quasi la ragazza si strozzò con la sua stessa saliva sentendo l'affermazione dell'uomo.
L'uomo, con passo felpato le si avvicinò afferrandola per la vita e girandola verso di lui.
"Si, qualche problema?"chiese l'uomo infastidito dal tono usato dalla ragazza. Lei sembrava disgustata dall'uomo e questo gli urtava i nervi.
"A dire il vero.."cominciò Piper ma si bloccò guardando il volto dell'uomo. "Stai zitta"ringhiò lasciando la presa su di lei.

"Smettila di zittirmi, non sono un cane che puoi addomesticare. Sono una persona e devi trattarmi come tale"sputò acidamente Piper mentre agitava nervosamente le braccia in aria.
"Riceverai rispetto solo quando dimostrerai di darlo"disse l'uomo avvicinandosi nuovamente a lei.
"Stammi lontano"disse in un sussurro quasi percettibile. La vicinanza con l'uomo le fece perdere la testa e di certo non voleva impazzire per quell'uomo misogino e insolente.

"Vuoi davvero che ti stia lontano?"le chiese con un sorrisetto, mentre continuava ad avanzare verso di lei.
Se si fosse ancora avvicinato di un solo millimetro, le sarebbe saltato addosso e probabilmente Piper non avrebbe camminato per giorni.
Ma fu salvato dal suono della porta che costrinse l'Alpha ad allontanarsi.








#spazioautrice
Che pensate del nostro Alpha? Un po' rabbioso eh?
E Piper? Riuscirà a tacere o farà impazzire il nostro Alpha?

-Alla prossima❤️

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