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Stessa ora, stesso incubo.
L'Alpha stordito si alzò, respirando a malapena. Quelle urla ormai lo terrorizzavano, erano il suo punto debole. Il sangue, le urla, i ringhi.
Perché, dopo anni dall'accaduto, continuava a sognarlo? Perché non era ancora riuscito a dimenticarlo? Aveva ucciso tante persone, ma lei non era tante persone.

Scosse la testa, scacciando quei pensieri dalla testa. Per questo preferiva non dormire, il mondo dei sogni lo trascinava in un abisso senza fondo.

Spostando lo sguardo però si accorse di qualcosa di molto strano. Piper non era al suo fianco, nel letto, ma era sospesa in aria. Il corpo inerme era proprio sopra la sua testa, i capelli galleggiavano lentamente nell'aria. Sconvolto l'Alpha si alzò e l'afferrò, ma quando le sue dita la toccarono una forte scarica elettrica lo spinse all'indietro, scaraventandolo contro la porta della stanza.

"Ma che cazzo.."borbottò l'Alpha stordito da quell'improvviso attacco.
Piper cominciò ad urlare a pieni polmoni, un urlo sovrumano e così acuto che l'Alpha sentì le forze abbandonarlo e dovette fare affidamento a tutta la sua forza di volontà per non svenire. Inoltre la mano con la quale aveva toccato la ragazza, era completamente nera e bruciava da morire, mai aveva avvertito un dolore così pungente in vita sua.

Quando smise di urlare ,l'Alpha le si avvicinò nuovamente leggermente stordito ,ma non la toccò, temendo di poterle fare del male in qualche modo. Piper ancora fluttuante, cadde con un tonfo sul letto per poi spalancare gli occhi. Annaspò rumorosamente, come se avesse trattenuto il fiato fino a quel momento.
Era gremita di sudore, nonostante fosse pieno inverno.

"Che diamine è successo?" urlò esasperata ma l'Alpha era ancora sconvolto, non ebbe nemmeno le parole per rispondere. Il dolore lancinante alla mano  lo stava uccidendo.
"Blake.." lo richiamò, ma fece scattare la belva dormiente, sostituendo la figura dell'umano in trance.
"Non chiamarmi così!" ringhiò spaventandola. Piper gli rivolse un occhiataccia.

"Mi dispiace, non posso sempre controllarlo" ancora sudato appoggiò la testa al muro, cercando di calmare i nervi.
"Cos'è successo?" domandò di nuovo, questa volta con più calma.
"Non so come diamine sia possibile ma tu stavi..cioè si, eri sospesa in aria"

"Ma cosa.."
"I tuoi poteri stanno diventando incontrollabili, cazzo" ringhiò. Piper si alzò dal letto confusa seguendolo.
"Amelì mi ha parlato" confessò. Fenrir alzò lo sguardo e l'afferrò per le braccia.
"Che ti ha detto?" domando, risultando più aggressivo di quanto avrebbe voluto. "Mi dispiace" sussurrò subito dopo.

"Mi ha detto che era arrivato il momento di imparare qualcosa per una guerra.." mormorò "ma non ho idea di cosa stesse parlando"
L'Alpha invece sapeva bene di cosa stesse parlando la musa incantatrice. La guerra tra vampiri e Warg, che avremmo distrutto famiglie intere e causato milioni di morti. E a quanto pare era più vicina di quanto pensasse.
"Va' avanti" la esortò sedendosi sul letto con le mani incrociate sotto al mento. Ma a Piper non sfuggì il particolare della sua mano nera.

"Che ti è successo alla mano?" gli si avvicinò cercando di toccargliela ma lui sfuggì alla sua presa.
"Va' avanti Piper, non abbiamo molto tempo" ringhiò ma Piper non ne volle sapere delle sue scuse, sapeva di essere stata a lei a provocare quella bruciatura. "Hai un pessimo colorito, la tua mano non sta guarendo"
"Ho detto che non è importante" mormorò con tono aspro. "È colpa mia, lasciati curare"
"Dell'acqua ossigenata non servirebbe a niente"
"Non mi riferivo a disinfettarti la ferita, dammi la mano"

L'Alpha sospettoso ma anche incuriosito gli porse la mano, poggiandola fra quelle calde di Piper. Chiuse gli occhi e dopo qualche minuto le sue mani provocarono un calore sovrumano e una luce accecante. Il dolore dell'Alpha stava sparendo pian piano e incredulo vide la sua mano ritornare al suo colore naturale.

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