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Prima regola:non guardarli mai negli occhi



Il mattino del primo gennaio Piper si svegliò sbadigliando e stirando per bene i muscoli intorpiditi. Si chiese mentalmente come mai il suo letto risultasse scomodo ma in un batter d'occhio i ricordi le si affollarono nella mente e il suo umore tornò sotto i piedi.

Quando si guardò intorno impaurita, notò con stupore che tutti i ragazzi e le ragazze che avevano corso il giorno prima con lei, erano lì, vivi e vegeti. La ragazza aggrottò la fronte disorienta. Si domandò più volte nella testa che razza di lupi fossero quelli che la sera prima li avevano inseguiti e sopratutto per quale motivo non li avessero divorati. Le domande ormai le opprimevano il cervello, così si alzò e si avviò verso la porta. Ma per sua sfortuna la trovò chiusa. Con rabbia cominciò a sbattere i pugni sulla porta e così facendo svegliò tutti i ragazzi nella stanza. Un mormorio si alzò, chi piangeva impaurito e chi, come Piper, si poneva mille domande.

"Fateci uscire!"urlò un certo Mike, che Piper ricordava frequentare il suo stesso corso di francese.
"È inutile idiota. Ci hanno rapiti"sbottò Regina con acidità. Piper, al suo fianco, alzò gli occhi al cielo. Era ritornata la stronza senza cuore di sempre.

"Davvero Regina? Dei lupi alti due metri e mezzo ci hanno rapiti?"ribattè Alexandra con ironia. "E non so neanche se quelli li possiamo chiamare lupi"continuò puntando il dito nel vuoto, come ad indicare le bestie che avevano visto la sera precedente.

Tutti i ragazzi nella stanza erano sconvolti, ognuno provava a indovinare, senza successo, il perché fossero lì.
C'era chi credeva che le bestie, o lupi, fossero stati addestrati per catturare i venti ragazzi e portarli in quel posto.
"Adesso basta!"tuonò Piper mantenendosi la testa fra le mani. La testa le scoppiava e il sentire tutto quel frastuono, la innervosì.
"Buttare ipotesi a casa non ci farà uscire di qui"esordì con impeto. "E cosa consigli di fare?"chiese Victoria con acidità incrociando le braccia al petto e alzando un sopracciglio.

"Non lo so, ma sicuramente lamentarsi e rompere il cazzo non ci tirerà fuori di qui"sputò arrabbiata Piper, il tono di Victoria l'aveva alterata e non poco. Neanche lei sapeva come uscire da lì, ma i suoi dubbi e le sue ipotesi se le teneva per se. "Dov'è Tyson?"domandò allarmata Alexandra, guardandosi intorno. Tutti si girarono a guardarsi intorno, ma la verità era che Tyson non c'era.

Passarono due ore prima che la porta si aprì. Tutti i ragazzi scattarono sull'attenti, pronti ad attaccare chiunque ci fosse dietro la porta, ma rimasero a bocca aperta nel vedere una ragazzina minuta dai capelli rossi entrare nella stanza. Stringeva tra le mani un foglio e una penna e si guardò intorno, non considerandoli molto.
Poi si schiarì la voce.

"Le ragazze devono venire con me"disse velocemente, senza nemmeno guardarli negli occhi,mentre continuava a segnare freneticamente qualcosa sul foglio.
Tutte le ragazze fecero un passo avanti ma rimasero sulla difensiva. "Volete una mano o credete di farcela entro il prossimo Natale?"sbottò innervosita la ragazza mentre con la mano le invitata ad uscire dalla stanza.

Tutte si mossero velocemente eccetto Piper che squadrava la ragazzina rossa da testa a piedi.
Poi uscì dalla stanza e la ragazza, dopo essersi assicurata di aver chiuso bene la porta, si fece spazio tra le ragazze e le guardò severamente.
"Quello che vi dirò ora, sará fondamentale che lo ricordiate sempre, se volete sopravvivere. Non avrete a che fare con persone normali, ma con delle vere e proprie bestie.
Regola 1º: non guardateli mai negli occhi
Regola 2º: non rifiutate una loro richiesta
Regola 3º: non rispondetegli male o provocateli
Regola 4º: abbassate lo sguardo per terra quando vi parlano
Ma regola fondamentale che dovete tenere bene a mente è
Non mancate mai di rispetto all'Alpha
Tutto chiaro?"disse la ragazza, ripetendo per la millesima volta quella che per lei era la "legge della sopravvivenza"

Tutte si guardarono tra di loro stranite, nessuno capiva a chi o a cosa la ragazza stesse facendo riferimento.
Victoria provò a dire qualcosa, ma la ragazza la fulminò con lo sguardo. Poi si girò e cominciò a camminare, così che tutte le ragazze la seguissero come dei cagnolini.
"Se vi reclamavano come vostra, voi sarete sua.
Non vi rifiutate o non disprezzate il vostro compagno, se non volete subire l'ira di un Warg" disse mentre saliva le scale.

"Il compito di noi donne è di lavare, cucinare o accudire i bambini.."cominciò la ragazza, elencando i vari compiti che potevano svolgere ma fu bloccata dalla voce di Piper.
"Lavare e cucinare? Siamo finite nel medioevo per caso?" l'aggredì Piper e per un attimo la ragazzina minuta si spaventò, pensando al peggio. Ma si ricompose subito e si accigliò.

"Tu sei la classica pecora nera del gruppo, quella che porterà guai e che non riesce a tenere a freno la lingua"sputò tagliente.
Piper si innervosì e le si avvicinò sovrastandola con la sua figura slanciata.
"Ricordati che un Wang o qualsiasi sia il suo nome" "Warg"la corresse con saccenteria guadagnandosi un occhiataccia da Piper.

"Ricordati che un Warg"calcò bene l'ultima parola "qualsiasi cosa sia, non mi costringerà mai ad abbassare la testa e non mi costringerà mai a subirmi delle regole sessiste"ringhiò con rabbia Piper.
"Non sai contro cosa ti stai mettendo contro" rispose la ragazza con un leggero sorriso.
Piper ingoiò il groppo formatosi in gola e la guardò male.

La ragazza riprese a camminare conducendo le 10 ragazze in una stanza.
C'erano 10 letti messi tutti uno di fianco all'altro, le pareti di un grigio scolorito. La stanza era spoglia, solo una finestra la illuminava.
"Cambiatevi con le divise che ci sono sul vostro letto e lavatevi, che puzzate di terra"disse la ragazza con disgusto. Tutte e 10 le ragazze alzarono gli occhi al cielo per l'antipatia di quella ragazza. Regina era una simpaticona in confronto a quella ragazza.

"Tra un ora esatta vi voglio pronte"detto questo sbattè la porta dietro di se.
"Non ho minimamente voglia di mettermi a lavare e cucinare" disse Victoria, con fare altezzoso.
"Nessuno ne ha, ma lo dobbiamo fare e basta"ringhiò Alexandra. "Non è uno scherzo Victoria, a nessuno frega un cazzo della tua manicure appena fatta" si unì Deborah.
"Stronze"sussurrò Victoria guardandole male.






#spazioautrice
Buonasera lettrici
Non ho potuto rileggerlo, vi porgo le mie scuse in caso ci siamo errori.
Siamo sempre più vicine all'incontro con.....
Non ve lo dirò😝😝😝😝




-Alla prossima ❤️

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