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Un urlo agghiacciante li scombussolò. Erano le tre passate e udire un urlo del genere nel cuore della notte, poteva significare solo una cosa. Qualcuno era stato attaccato.
Fenrir si mise sull'attenti e attizzò le orecchie per individuare da dove l'urlo femminile provenisse. Quelle urla lo riportarono per un attimo al suo incubo ricorrente, che poco prima lo aveva svegliato.
"Blake, non farlo"urlava la donna nella sua testa. "Blake..BLAKE" urlò ancora.
Ma fu Piper a risvegliarlo.
"Fenrir dobbiamo andare a vedere cos'è successo" disse lei scendendo cautamente dal bancone della cucina. L'uomo la guardò per qualche istante per poi ritornare alla realtà e scosse la testa.
"Tu non uscire. Andrò a vedere io che cosa succede" disse dirigendosi verso la porta ma lei lo fermò. "Non puoi obbligarmi a rimanere qui" ma fu subito interrotta. "Cazzo ascoltami! Non ti sto vietando di uscire ma cazzo potrebbe esserci qualcuno di pericoloso. E non posso avere anche te sulla coscienza!" ruggì incazzato. Forse aveva parlato troppo perché aveva innescato l'irrefrenabile curiosità di Piper. E si maledì mentalmente per questo. "Cosa intendi che non puoi avere anche me sulla coscienza?" lo seguì fino alla porta e quando Fenrir improvvisamente si bloccò, lei gli andò a sbattere contro.
"Fatti i cazzi tuoi" e detto questo sbattè violentemente la porta lasciandola lì.

Cominciò a correre lungo il sentiero per poi intravedere la sua città. "Mason, Yordan in città, ora!" li chiamò attraverso il collegamento mentale. Arrivato in città notò che nonostante l'orario molte case avessero le luci accesse, forse si erano allarmati per l'urlo.Un forte odore di sangue lo spinse a proseguire verso sinistra. Infatti quando l'uomo arrivò a destinazione vide un molte persone ammassate in un punto. "Guardate è l'Alpha" bisbigliò qualcuno. "Fatemi passare" ordinò l'uomo e come per magia, tutti si spostarono di lato lasciandogli il passaggio libero.
La prima che cosa che sentì fu il pianto disperato di una ragazza e l'odore di sangue, che in quel punto era più forte.Infatti la giovane donna era immersa in una pozza di sangue e sulle gambe aveva il corpo di un uomo. Il viso era quasi irriconoscibile e sulla fronte il sangue continuava a scorrere come una fontana. L'uomo arricciò il naso per il forte odore e si avvicinò alla ragazza che continuava ad accarezzare il corpo ormai privo di vita.
"Emma"la richiamò Fenrir. Non era mai stato bravo a consolare le persone, ma con il tempo aveva imparato. Molte donne perdevano i loro compagni durante le battaglie e lui si sentiva in dovere di aiutarle . In fondo era colpa sua se quegli uomini morivano. E per quanto potesse risultare crudele, l'Alpha provvedeva a non far mancare nulla alle famiglie che subivano perdite di questo tipo. Inoltre, aveva sperimentato sulla sua pelle cosa significava perdere qualcosina d'importante.

"M-mio Signore.." riuscì a dire la ragazza tra i singhiozzi. L'uomo che stringeva fra le braccia era Paul, un soldato che aveva servito il suo Alpha con dedizione e fedeltà per oltre cinque anni. Alle due avrebbe finito il turno ma durante la via di ritorno, qualcosa lo aveva attaccato. "I-io non lo vedev-o tornare e..e così" e scoppiò ancora una volta in un pianto disperato. Si strinse più vicino al corpo, incurvando la schiena.
Strinse le labbra e fissò il cadavere che giaceva tra le braccia della sua donna. Sulla fronte,che era sporca di sangue,c'era un incisione. La stella sei punte.
L'uomo raddrizzò la schiena irrigidendosi e udì da lontano i suoi fedeli amici arrivare. "Cosa diamine è successo?" fu Mason il primo a parlare. Entrambi rimasero scioccati alla vista di quel corpo seviziato. "Guardagli la fronte" sussurrò l'Alpha al suo orecchio. Nessuno aveva notato quel bizzarro simbolo sulla fronte di Paul ed l'Alpha lo ritenne una fortuna. Stava ancora cercando di fare chiarezza su quelle minacce e se fossero davvero di Vladimir oppure di un impostore. Ed era meglio tenere la sua gente all'oscuro di tutto o si sarebbe scatenato il panico.
"Ma che diamine.." sussurrò Mason mordendosi nervosamente il labbro. Rivolse un occhiata veloce al bosco dietro di loro e riportò lo sguardo sull'Alpha. "Chi era di guardia oltre a lui?" domandò Fenrir. A rispondergli questa volta fu Yordan. "Doveva essere Chase a prendere il suo posto, com'è possibile che non se ne sia accorto?" rispose lui avvisandosi al suo alpha. E in effetti l'uomo non aveva torto. Il tanfo di sangue era così forte da poter essere sentito da chilometri. "Trovatelo e interrogatelo" ordinò l'uomo. C'è un traditore,avrebbe voluto aggiungere ma preferì tenerselo per se.

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