L'Alpha e il suo fedele amico camminavano tra i boschi da ormai tre ore e mezza. L'Alpha sembrava sicuro di sè mentre si dirigeva in una direzione sconosciuta a Yordan. Da quando avevano intrapreso il viaggio, l'Alpha non aveva fiatato. All'inizio Yordan interpretò il suo silenzio come paura, ma conoscendolo scartò subito quell'idea. Fenrir era uno degli uomini più coraggiosi che lui avesse mai incontrato, non poteva aver paura di una strega. Allora l'amico cominciò a pensare che il suo silenzio non fosse voluto ,ma che egli stesse ragionando su cosa dire o cosa rispondere alla strega. Era risaputo che le streghe fossero molto furbe, ma Yordan si convinse che il suo Alpha lo fosse di più.
Quando l'Alpha si fermò, facendo alzare un po' di terriccio per la brusca frenata, Yordan si fermò dietro di lui,facendo attenzione a non far cadere lo zaino che manteneva tra i canini.
Da lontano intravidero una casetta mal ridotta, sporca, che poteva dare l'impressione di essere abbandonata. Ma l'Alpha sapeva bene che fosse tutta un illusione, lui l'aveva vista davvero quella casa e poteva paragonarla alla casa delle meraviglie.
Fenrir lanciò occhiate furtive al suo compagno, raccomandandogli di fare attenzione.
"Non sappiamo cosa voglia" gli aveva ricordato con il collegamento mentale. Si avvicinarono cauti alla casa e l'Alpha si girò intorno, in modo quasi paranoico, aspettando una qualsiasi trappola. Ma non arrivò.
Il campo e l'area circostante sembravano essere disabitati. Ma l'Alpha non abbassò la guardia, infatti una volta raggiunto l'ingresso della casa, pensò che fosse stato troppo semplice.Entrambi si ritrasformarono e indossarono gli abiti che avevano risposto nello zaino. Mentre Yordan si sgranchiva le gambe, l'Alpha si guardò intorno con sospetto.
Seguì con lo sguardo Yordan e nella distrazione notò una rete poggiata per terra. Ma prima che potesse capire cosa fosse, Yordan la calpestò rimanendoci intrappolato.
"Cazzo" mormorò l'Alpha andando in soccorso all'amico ma si fermò udendo alle sue spalle un fruscio tra le piante.
Lei era qui.
Le sue orecchie si attizzarono e in un attimo si girò, bloccando per il collo l'affascinante strega dagli occhi gialli che se la rideva.
Era una donna sensuale dai lunghi capelli neri e le curve prosperose ma non troppo. Alcuni la definivano la strega dell'eros, amava il sesso e il piacere ed era per questo che era pericolosa. Era brava ad ingannare e a persuadere gli uomini con la sensualità. Ma all'Alpha era ancora sconosciuta la sua vera identità.
"Allora non ti sei arrugginito" mormorò la donna tranquillamente, come se l'uomo non la stesse bloccando per la gola.
"Non ho tempo da perdere, lascia andare il mio amico" ruggì mentre i suoi occhi cominciarono a colorarsi di un rosso scarlatto.
"Non c'è bisogno di agitarsi cagnolino, il tuo amico starà benissimo" disse la donna beffandosi di lui e con una mossa della mano, si liberò facilmente dalla sua presa.Cagnolino io? ringhiò il lupo nella testa dell'Alpha.
Ti faccio vedere io questo cagnolino cos'è capace di fare, continuò Fenrir."Io non entrò se lui è in trappola. Ti do la mia parola che rimarrá fuori, ma libero."
L'Alpha aveva promesso che Yordan ne sarebbe uscito illeso e non sarebbe venuto meno ad una promessa. La strega sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
"E sia!" come aveva fatto in precedenza, agitò due dita e la magia avvenne. Le corde si sciolsero e un tonfo fece svolazzare via qualche uccello nelle vicinanze. L'Alpha si girò verso l'amico dolorante. "Stai bene?" domandò leggermente preoccupato. Yordan, steso ancora con la faccia per terra, alzò la mano mostrandogli il pollice.
"Potevi farlo scendere con più delicatezza" mormorò l'Alpha mentre seguì la donna all'interno della casa. Si girò indietro a controllare l'amico e lo vide rialzarsi a fatica.
"Adesso vuoi troppo" rispose la strega.Quest'ultima chiuse la porta della casa e magicamente essa si trasformò. Le porte e i muri ammuffiti furono sostituti da lunghe colonne bianche e lucenti, il soffitto sporco divenne bianco con al centro un enorme lampadario di cristalli che illuminava tutta la sala. Le scale rotte si trasformarono in scale di marmo bianco, simili a quelle del castello. E se prima la casa, vista da fuori, poteva sembrava mediamente grande, l'interno era paragonabile al suo intero castello.
Ma l'Alpha cercò di non farsi abbindolare troppo da quella magia pacchiana e seguì con sospetto tutte le mosse della strega.
"Desideri qualcosa da bere?"domandò cordialmente ma Fenrir con una sola occhiataccia le fece intendere che non avrebbe voluto perdere tempo.
La donna con un sorriso sulle labbra lo scortò nel suo immenso salone, assicurandosi di sculettare giusto per attirare l'attenzione dell'uomo.
Fenrir non la degnò di uno sguardo e questo non fece altro che innervosirla.
"Accomodati" si costrinse a dire la strega in modo cordiale. L'uomo si accomodò rimanendo in una postura rigida.
"Non mi fido di te, sia chiaro" mormorò.
La strega alzò un sopracciglio divertita mentre si distese sul divano di fronte con il busto semi alzato.
"Allora perché sei qui?"
"Perché tu puoi avere delle risposte e io devo fare un po' di chiarezza in questa situazione" spiegò l'uomo assicurandosi a non entrare nel dettaglio. Per quanto ne poteva sapere, lei avrebbe potuto allearsi con Damian o Vladimir.
" E chi ti assicura che io ti dirò la verità?" chiese lei. Nella sala entrò un affascinante ragazzo, quasi nudo,con in mano un vassoio. Lo poggiò silenziosamente sul tavolino e lanciò un occhiolino alla strega, che rise come una scolaretta alla sua prima cotta.
Patetica,pensò Fenrir.

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RUNNER
Hombres Lobo"Corri, prima che ti prendano" era una delle frasi che Piper aveva sentito spesso nel suo villaggio. Qualcosa di mostruoso si nascondeva nel bosco, ma la ragazza preferiva credere che fossero favole della buona notte raccontate ai bambini del suo vi...