Il giorno successivo Kayla bussò alla stanza dell'Alpha, che da un paio di giorni era diventata quella di Piper. Senza aspettare il permesso, entrò, sapendo avrebbe trovato solo la ragazza. Kayla si chiese come un Alpha della sua portata potesse resistere alla sua compagna ma poi ,con cattiveria,pensò che l'avrebbe rifiutata.
I segnali erano chiari.
L'Alpha la evitava come la peste ed era risaputo da tutti che non dormivano insieme. Troppo brutta e antipatica per poter stare al fianco di un uomo come il suo Alpha, meritava più una come lei, pensò. Guardò accigliata la ragazza stesa sul letto,che beatamente dormiva fra le lenzuola impregnate dall'odore del suo padrone.
Provò invidia.Lei non meritava di stare in quel letto, non rispettava l'Alpha come faceva lei.
Come se fosse stata chiamata, Piper si svegliò di scatto accorgendosi immediatamente di una presenza ai piedi del letto. Kayla si ricompose e assunse una postura formale. "Alzati, l'Alpha mi ha comunicato che da oggi in poi lavorerai in cucina come tutte le tue compagne, non avrai più privilegi"sputò velenosamente. Non vedeva l'ora di vedere il disappunto sul viso della ragazza. Ma Piper le lanciò solo un occhiataccia per poi annuire senza battere ciglio e nel giro di pochi minuti Kayla si ritrovò davanti la ragazza in divisa. La cosa la lasciò a bocca aperta, nessuna battuta acida, nessuna protesta.
La ragazza dai capelli rossi si accigliò allo strano comportamento della ragazza ma non commentò.
La verità era che Piper aveva riflettuto molto la notte prima, l'Alpha la terrorizzava. Ancora le duolevano i polsi a causa della forte stretta dell'uomo. 'Voglio te e se non sarai mia, ti renderò la vita un inferno'.
Quella frase continuava a ronzarle in testa e più ci ripensava e più aveva paura. Non sembravano,a suo parere, delle parole dette così. Quindi si sarebbe dovuta limitare a rispettare le regole, anche se queste non le andavano a genio, solo per tenerlo lontano.Arrivate in cucina,entrambe furono sorprese di trovare quel caos. C'erano pentole e piatti sporchi ammassati su di un tavolo, verdure spiaccicate a terra e ragazze che correvano freneticamente da un lato all'altro. Una signora bassina, robusta e con un orribile grembiule fucsia, ordinava a tutte le ragazze di fare qualcosa. Il viso era paonazzo e le sue urla erano insopportabili.
La donna si fermò a guardare la piccola figura della ragazza leggermente incuriosita."Tu devi essere nuova, va a pulire i piatti tesoro" il viso della donna si stese in un sorriso e il tono si addolcì. Le indicò con il dito la pila di piatti che Piper aveva visto all'entrata.
La ragazza si limitò ad annuire e Kayla si dileguò con un sorrisetto soddisfatto sul volto.
Molte si girarono a guardare Piper, ormai tutti nel branco sapevano cosa fosse successo al 'Pars Notam'. Una ragazza umana che sfidava un Alpha non poteva che scaturire pettegolezzi."Andiamo Samantha è da tre giorni che l'Alpha si lamenta del pane e tu lo bruci?" la donna paffuta sgridò una ragazza dai capelli neri,puntandole la pagnotta bruciata contro. "Non voglio sentire altre lamentele dal mio Alpha, quindi voglio il meglio da voi"si rivolse verso tutte. Sembrava determinata a non deludere il suo signore.
Piper si asciugò la fronte con il gomito, stando attenta a non bagnarsi. "Dannazione, Emily, se continueremo a fare uscire il pane in questo modo, l'Alpha ci caccierà!"urlò la capo-cuoca. "Posso cucinarlo io il pane" disse Piper ad alta voce.Nella cucina tutti i rumori cessarono e furono udibili solo i passi pesanti della capo-cuoca. "Ragazzina non posso affidarmi alle tue abilità di cucinare il pane, non ti conosco"le spiegò la donna con calma avvicinandosi alla figura della ragazza.
"Preferisce portare del pane bruciato al suo Alpha?"chiese retoricamente la ragazza. La donna rimase a bocca aperta, senza però rispondere. "Bene ragazzina, cucina il tuo pane"la sfidò la donna ma non ebbe nessuna reazione da Piper. Anzi, la ragazza sorrise compiaciuta.La figlia di un panettiere impara sempre i trucchi del mestiere e Piper se la cavava piuttosto bene in cucina. "Ho bisogno di due ragazze che mi aiutino" disse Piper levandosi i guanti. Si guardò intorno mentre la donna dietro di lei la seguiva con disappunto e sorpresa. "Ho bisogno di Alexandra e Victoria" disse ad alta voce. Le due ragazze la raggiunsero e la seguirono vicino ad un bancone. "Allora ho bisogno di sale, acqua, farina e lievito" Alexandra corse subito a prendere gli ingredienti mentre Victoria sbuffò e incrociò le braccia al petto. "Non puoi fare come ti pare, questa è la mia cucina ragazzina"disse la donna con sguardo carico di odio. Ma Piper non si servì delle parole, perché con una semplice occhiata la zittì.
Alexandra tornò con tutti gli ingredienti e Piper si legò i capelli, pronta ad impastare. "Adesso fate come me" Piper mostrò con cura tutte le mosse. Alexandra la seguiva con attenzione mentre Victoria sembrava più restia ad ascoltarla. "Dovete massaggiare attentamente, altrimenti diventa molle" affermò ancora Piper. Aggiunse l'olio e impastò ancora e ancora. Ormai nell'impasto mancava solo l'ingrediente segreto, che rendeva il pane di suo padre, il migliore in città.
Il malto d'orzo.
Ne aggiunse un po' su tutte le pagnotte e aspetto che lievitassero per tre ore.
Dopo l'attesa, le infornò e la cucina fu invasa da un invitante profumo di pane. Tutte le ragazze presenti nella stanza iniziarono ad annusare l'aria, congratulandosi con Piper.
"Ha un aspetto delizioso" disse Alexandra che era davanti il forno a guardare le perfette pagnottelle crescere. Piper annuì e si congratulò con se stessa. Quello zuccone assaggerà il pane migliore che abbia mai mangiato, pensò Piper mentre le sfornava."Muovetevi, i guerrieri stanno tornando"tornò a strillare la donna. 'I guerrieri?' pensò Piper.
Molte volte era convinta che quelle persone parlassero una lingua tutta loro e che lei fosse fuori da quel mondo.Tutte cominciarono ad afferrare il pane e a riempire alcune ceste di quest'ultimo. Poi con eleganza si diressero verso la sala da pranzo. "Vai anche tu" le intimò la donna, poggiandole fra le mani un cesto di pane e spingendola verso l'uscita della cucina. "E levati quella farina dalla faccia" commentò esasperata. Piper si pulì freneticamente il viso e si affrettò a posare il cesto di pane sul grande tavolo, prima che entrassero. Piper imitò le ragazze e abbassò lo sguardo quando sentì molti passi avvicinarsi a loro.
Con la coda dell'occhio, Piper sbirciò gli uomini e alcune donne accomodarsi a tavola. Al fianco dell'Alpha c'era una donna dai lunghi capelli neri che non smetteva di fissarlo. Lo guardava come se fosse il più succulento fra i dessert.
L'Alpha ,d'altro canto, non la degnava di uno sguardo, ma passava insistentemente lo sguardo fra le donne nella sala per trovare la sua compagna. Il suo odore era dappertutto, addirittura sul pane riusciva a sentire il dolce profumo al cocco di Piper. Poi vide una chioma bionda tra le varie ragazze della cucina e sbiancò. I banchetti non erano luoghi adatti per donne non marchiate, i guerrieri se ne sarebbero approfittati.
L'Alpha cominciò ad agitarsi sulla sedia e la donna al suo fianco se ne accorse e colse la palla al balzo. "Mio Signore, siete sicuro di stare bene?"chiese dolcemente mentre con la mano sinistra accarezzava il suo braccio. L'uomo scostò bruscamente il braccio. "Sarah hai un compagno, non costringermi a rivelargli tutto" tuonò l'uomo ammutolendo tutta la tavola. L'Alpha ringhiò e tutti tornarono a farsi gli affari loro mentre egli afferrava un pezzo di pane. Rimase sorpreso dal non sentire il solito sapore bruciato del pane e così richiamò l'attenzione delle ragazze.
"Chi ha cucinato il pane?"chiese. Tutte abbassarono lo sguardo impaurite mentre Piper fece un passo in avanti."Io" rispose la ragazza.
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RUNNER
Vlkodlaci"Corri, prima che ti prendano" era una delle frasi che Piper aveva sentito spesso nel suo villaggio. Qualcosa di mostruoso si nascondeva nel bosco, ma la ragazza preferiva credere che fossero favole della buona notte raccontate ai bambini del suo vi...