1*

2K 38 28
                                    

Il tintinnio delle unghie che picchiettano sul bicchiere di cristallo della donna di fronte a me mi risveglia dai miei pensieri e ritorno alla conversazione che stiamo facendo, o che almeno cerco di fingere di intrattenere.

"Allora ti piace qui?" La stessa donna che picchiettava con le unghia rosso sangue sul bicchiere mi rivolge un sorriso cordiale e lo sguardo. La guardo e poi guardo suo marito che le siede accanto. Annuisco, sì, forse mi piace qui.
"Piacere è un parolone, sono arrivato da mezza giornata non ho visto niente" dico riabbassando lo sguardo sul pesce spada che ho nel piatto. Silenzio, c'è solo silenzio. Solo la gomitata di mia moglie mi fa capire che forse ho esagerato.
"Kostas voleva dire che purtroppo non abbiamo ancora avuto modo di vedere la città, ma sicuramente ci piacerà" dice col sorriso stampato in faccia. La guardo, so che il suo è un sorriso finto, annuisco alle sue parole. La donna sembra soddisfatta della risposta di mia moglie, il marito accanto a lei se la ride.
"L'unica cosa che posso dire al momento è che il panorama da casa nostra è bellissimo, non ho visto altro" aggiungo senza prestare attenzione alle loro reazioni.
"Sei unico, te lo giuro. Uno come te a Napoli ci serviva proprio" dice lui ridendo e scuotendo la testa. "Non c'è bisogno che fingi con me, puoi essere te stesso, dici quello che ti pare se lo credi" alza le spalle e si avvicina a me sporgendosi sulla tavola imbandita. Sua moglie sbatte le ciglia finte un paio di volte, poi annuisce convinta delle parole del marito.
"Non so fingere, non c'è questo problema" dico tranquillo, addentando un pezzo di cibo. Le due donne sedute l'una accanto all'altra attaccano a parlare tranquillamente, mentre io e l'altro mangiamo senza dire niente. Mi piace l'atmosfera qui, è rilassata.

"Posso impiattare l'anatra?" Alzo lo sguardo sulla cameriera e poi lo sposto subito verso il padrone di casa che le dà il permesso.
"Vedrai che qui ti ameranno tutti, piacciono quelli che danno tutto in campo e poi con Kalidou.." Si ferma e alza gli occhi al cielo mordendosi il labbro inferiore come se stesse godendo e mi fa ridere.
"Sono stato fortunato ad incontrare proprio te per primo, mi piaci" gli dico divertito e lui mi dà il cinque dicendosi d'accordo con le mie parole.

"Senti tesoro, ma dove l'hai assunta la governante? Ne avrei bisogno anche io" mia moglie improvvisamente piagnucola con la donna seduta alla sua destra.
"Lei è una sostituta, la nostra è filippina e le abbiamo dato agosto di ferie. Comunque qui giù in via Tasso c'è un'agenzia che se ne occupa, se vuoi uno di questi giorni ti ci porto" le risponde allargando di più il sorriso circondato da labbra palesemente finte.
"Mi faresti un grande favore, mi serve qualcuna che mi aiuti a casa soprattutto perché sarò spesso in Grecia perché abbiamo aperto da poco un resort e devo occuparmene dato che Kostas è sempre impegnato" sospira e mi guarda di sfuggita tornando alla plasticata.
"Scusa se lavoro eh, ci metto comunque i soldi mica me ne frego" rispondo e mia moglie ride. "Tu i soldi e io l'impegno, il patto è questo" dice facendomi la linguaccia.
"Siamo sulla stessa barca compà, è il nostro destino" mi dice sconsolato il mio nuovo amico beccandosi lo sguardo infastidito e divertito della moglie.
"Mi serve giovane e sveglia, deve stare attenta a Kostas, cucinare e tenere tutto in ordine. Vero Kò?" Si rivolge a me attendendo un mio assenso.
"Come vuoi" rispondo alzando le spalle e facendo ridere di nuovo i due che ci ospitano. La mia consorte sbuffa e torna alla ragazza.
"Tu poi, con due figli per forza devi farti aiutare, è indispensabile" le dice. Lei annuisce e si sposta i capelli dietro un orecchio.
"Sì anche se le cose che riguardano loro cerco di farle sempre io, tipo cucinare per loro o cambiarli; sono io la mamma e devono sentirlo" termina.

Oh finalmente dice una cosa seria, era ora!

"Sono d'accordo" annuisco puntandole la forchetta e lei si prepara a farmi una domanda, me ne accorgo da come arriccia i canotti che ha al posto delle labbra.
"A voi non piacciono i bambini? Non avete figli?" Eccola, scontata. Mi moglie va nel panico come sempre, io alzo come al solito le spalle e rispondo senza problemi.
"A me sì e ne vorrei ma lei non vuole ancora" dico indicandola col pollice che forma un ok.
"Non mi sento pronta Kò, quando lo sarò ne faremo" dice dandomi un bacio sulla guancia. Torno alla cena e a fare finta di sentire ciò che si dicono questi tre ma che in realtà non mi sfiora minimamente. Ogni tanto alzo lo sguardo e vedo che lui mi scruta, mi guarda, mi studia. E non sbaglio, visto che poco dopo mi chiede qualcosa.
"C'è qualcosa che ti interessa?" Mi domanda il napoletano mentre la governante - come la chiama mia moglie - si sporge sulla tavola per mettere l'insalata nei nostri piatti. Me la ritrovo di fronte, mi guarda per un attimo negli occhi, nero nel nero, pece nella pece. Poi con un movimento veloce si sistema la canotta che era scesa leggermente scoprendole un po' di più il seno, proprio davanti ai miei occhi. Distrae lo sguardo imbarazzato dal mio e si sistema la camicia che ha come divisa. 

"Kostas, ti hanno fatto una domanda.." Mia moglie mi dà un'altra gomitata e mi fa tornare sulla terra.
"Mh? Qualcosa che mi interessa?" Ripeto guardando il padrone di casa che aspetta una mia risposta. "La mia famiglia e il calcio. Nient'altro" dico lapidario.
Sorride e allunga una mano verso di me.
"Benvenuto Konstantinos, insieme ci divertiremo, te lo garantisco" conclude stringendomi forte la mano.

Ben arrivato Kostas, e che Dio te la mandi buona!

***
Rieccomi! Stavolta il protagonista è Kostas a cui sono particolarmente legata grazie ad una mia cara amica che me lo ha fatto apprezzare da diversi anni. Spero che vi possa piacere!
Per ora pubblicherò i giorni dispari, poi più in là vedrò😛
Un bacio e grazie sempre per esserci❤️

Mancavi tu || Kostas ManolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora