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Alla fine l'ho trovato il lavoro. Ora sono una assistente alla vendita da Michele Franzese Moda a Piazza dei Martiri. Ho mandato il mio curriculum a diverse aziende e negozi che si occupano di luxury e dopo aver vagliato le diverse proposte ho optato per la boutique più in voga della città. Lavoro sei ore al giorno per cinque giorni a settimana e la paga è ottima con un buon contratto. Sono soddisfatta e devo dire che nonostante ci avviciniamo al Natale, si lavora molto bene.
Sono stata scelta perché parlo bene l'inglese e per le mie esperienze lavorative, so avere a che fare coi ricconi. Bisogna saperli prendere, mi dice sempre Michele, il titolare. E' un uomo alla mano e gentile ma anche molto pretenzioso. Vuole che ognuno faccia al meglio il suo lavoro e che dia il massimo, giustamente.
Ho cominciato a lavorare qui ad inizio dicembre e in quindici giorni ho visto già di tutto: dal ragazzino che conserva da un anno quattrocento euro per comprare la cintura della Gucci alla fidanzata, all'imprenditore che viene con la moglie e spende diecimila euro in un quarto d'ora, alla soubrette che chiede di non pagare in moneta ma tramite pubblicità ai suoi followers.
Michele mi dice sempre di essere cortese con tutti perché tutti hanno diritto ad essere aiutati a fare l'acquisto migliore e tutti sono uguali e hanno gli stessi diritti. Sto imparando molto qui e mi piace. Mi piace l'ambiente, mi piace l'atmosfera, mi piacciono i colleghi e il proprietario.
Torno a casa soddisfatta, riposo perché stare sei ore sui tacchi non è mai comodo, ceno con papà e poi esco con Simona e il resto del gruppo. Alla fine ho deciso di restare con papà perché non mi va di stare da sola e poi con lui sto tranquilla e ci facciamo compagnia.

"Allora come è essere una dipendente di Michele Franzese?"
"E' un tipo tranquillo, a modo. Ci fa lavorare molto ma ci insegna anche tante cose"
"Non è antipatico?"
"No dai, è il capo quindi deve essere autoritario ma antipatico no"
"Bene, qualche volta vengo a trovarti così ti vedo all'opera"
"Va bene ti aspetto"
Parlo con Simona del più e del meno, era qualche giorno che non ci vedevamo per dei suoi impegni e ci stiamo aggiornando sulle nostre vite lavorative. Lei continua a stare dai Colombo e non ha mai avuto problemi.
"Ieri mi hanno costretta a cucinare per venti persone e poi a pulire tutto, che palle. Però oggi me l'hanno data di festa, sono stati carini"
"Sì infatti, sono brave persone, un po' cafone ma brave"
"Sisi non mi posso lament.."
"Ehi Grecia, ciao!" Una voce alle mie spalle interrompe la conversazione con la mia amica e mi fa voltare.
"Ciao Ale, come stai?" Mi alzo e ci salutiamo con due baci sulle guance.
"Bene e tu?"
"Bene" sorrido e lui mi accarezza un braccio.
"Ti trovo bene.. ho saputo della storia con Manolas, mi dispiace"
"Beh chi non l'ha saputo?" Alzo le spalle e lui fa un'espressione rattristata. "Comunque è acqua passata, si va avanti"
"Certo, è ovvio. I capelli così ti stanno proprio bene, li hai tagliati?" Me li tocca e un brivido mi prende tutto il corpo. Mi sposto leggermente e annuisco.
"Sì giusto un po', erano cresciuti troppo"
"Ale vieni siediti con noi. Aspetti qualcuno?" Simona si intromette e io mi siedo al mio posto. Alessandro si mette accanto a me e spiega che sta arrivando un suo amico e quindi facciamo aggiungere un altro posto. Per tutta la serata parla praticamente solo con me, ogni tanto mi tocca, mi sfiora le gambe con le sue, mi sorride in continuazione. Lo conosco e so che questo è il suo modo di corteggiare. Non so che fare, di sicuro non voglio che pensi che ci sto perché no, non voglio stare con lui. Non voglio nemmeno essere scortese però, è un bravo ragazzo e non voglio trattarlo male.
"Ti accompagno io a casa se vuoi, così Simona torna a casa presto che domani lavora"
"Non ti preoccupare, grazie per il pensiero"
"No dai insisto, volevo anche parlarti un attimo. Vuoi?"
Annuisco e mi sento il cuore improvvisamente accelerare. Salutiamo gli altri e salgo in macchina con lui. Durante il viaggio verso casa mia parliamo di cose stupide, niente di che. Quando arriva sotto al mio palazzo, parcheggia, si toglie la cintura di sicurezza e si mette seduto rivolto verso di me. Dall'ansia mi tengo ai bordi del sediolino e lo guardo aspettando il suo discorso.
"Mi ha fatto piacere rivederti stasera"
"Anche a me" dico cordiale, senza aggiungere altre cose fuorvianti.
"Che ne dici se.." allunga una mano verso di me e mi accarezza il viso con due dita. Rabbrividisco, non sono pronta ad una cosa del genere. Non voglio che nessuno mi tocchi, ho ancora difficoltà coi contatti fisici. "Che ne dici se ricominciassimo a vederci più spesso?"
"Ale io.." Sospiro, devo essere chiara. "Al momento sto bene da sola, non cerco una relazione"
"Non deve essere per forza una relazione, possiamo uscire, stare a casa, andare al cinema, al ristorante. Facciamo quello che ci va, senza nessun tipo di pressione" dice con la voce dolce, attorcigliandosi una ciocca di miei capelli attorno ad un dito.
"Non lo so.. Non credo, forse per me è tropp.." Non mi fa finire la frase, mi mette una mano dietro al collo e mi tira a lui, spingendo le sue labbra sulle mie.
Mi tiene con forza e non riesco ad allontanarmi per qualche secondo. Chiudo gli occhi per non guardarlo, mi viene da vomitare come sempre quando inizio a sentirmi male.
L'aria mi manca, non voglio baciarlo, non voglio che mi tocchi, non lo voglio così vicino a me.
L'ansia mi paralizza per qualche attimo ma poi trovo la forza per divincolarmi.
Mi stacco e gli tiro uno schiaffo a mano piena.
"Ho detto di no, hai capito?" Apro la portiera e mi allontano. Lui si sporge dal finestrino e mi dice che sono una stupida che deve tornare coi piedi per terra e che non mi devo montare la testa. Avanzo il passo e metto la chiave nel cancelletto che subito si apre e salgo a casa mia. Mi chiudo la porta alle spalle e corro a farmi una doccia.
Ho bisogno di lavare via le sue mani dalla mia pelle, il suo odore acre dalla mia mente.
Chiudo gli occhi e lascio che l'acqua porti via il mio malessere insieme alla schiuma e alla tristezza.

Mancavi tu || Kostas ManolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora