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Mi butto praticamente sul letto non appena metto piede in casa. I tacchi mi hanno distrutto i piedi, i capelli mi si sono attaccati sul collo dal sudore, il vestito mi si è appiccicato addosso per il caldo. Andare a ballare in pieno agosto è un vero suicidio. Per fortuna che Alessandro, il ragazzo con cui mi sento ultimamente, è talmente simpatico che mi sono divertita lo stesso. Ci siamo anche baciati, devo dire che non è niente male. Carino, dolce, gentile, passionale proprio come piace a me. C'è solo un piccolo particolare che non va bene: non mi prende di testa. E quando è così, mi scoccio quasi subito. Non mi accende, non lo penso, non mi ossessiona, non mi riempie i pensieri. Sbuffo pensandoci e mi tolgo il rossetto rosso al meglio che posso. Mi butto sotto la doccia e non ci penso più, dimentico tutto e poi mi metto a letto.
La sveglia suona alle sette e mi vesto andando dai Manolas. Sulla soglia di casa c'è Kostas, col borsone sulle spalle e gli occhiali da sole in testa. Mi fermo proprio di fronte a lui che fa lo stesso.

"Fatto serata ieri?" Mi chiede con quella sua voce seria guardandomi la bocca. Mi fissa insistentemente, poi si abbassa gli occhiali sugli occhi e non riesco più a scrutare il suo sguardo.

Ti avevo detto di togliertelo meglio questo rossetto!!
Ci ho provato ma più di questo non va via, cazzo.

"Sono uscita ma niente di che" rispondo passandomi le dita sulle labbra. Lui annuisce e mi supera senza fermarsi fino alla sua auto.

La vera domanda è: perché ti guarda le labbra?
Vero. Perché? Dovrebbe ignorarmi, non dovrebbe notare queste cose.
Invece lo fa..
Sì ma senza motivo, ok? Non mi mettere strane idee in testa.

Entro in casa dove trovo Niki già intenta a sistemare.
"Grecia buongiorno. Io oggi non ci sono tutta la giornata, tu sistema la camera e i bagni, poi puoi anche andare" mi dice. Bene, meglio così.
"Va bene, allora vado" annuisce e prende il suo cellulare mandando un messaggio. Io salgo al piano di sopra ed entro nella loro camera. C'è un bel po' di disordina ma niente di esagerato. Ci sono un paio di maglie di Kostas sul suo comodino che prendo e ripongo nel suo cassetto. Appena lo apro il suo profumo mi arriva dritto al cervello. Chiudo gli occhi e mi porto quelle maglie al naso, inspirando profondamente. Lo riconoscerei tra mille, è menta mescolato con l'odore della sua pelle. Ancora ricordo quando passava le giornate intere seminudo davanti ai miei occhi, la sua pelle ancora dorata dall'abbronzatura splendeva sotto il mio sguardo e il suo odore, Dio mio, il suo odore lo sentivo a metri di distanza.
Il rumore della porta che sbatte mi fa spalancare gli occhi e torno in me pensando a come ora invece, cammina sempre in tuta e a stento mi rivolge la parola. Mi rattristo, mi piaceva il nostro strano rapporto, mi piacevano le sue domande ficcanaso, mi piaceva il modo in cui mi guardava. Sospiro chiudendo il cassetto. Metto tutto in ordine e poi, come mi ha detto Niki, me ne vado a casa.
Mi addormento senza neanche accorgermene e mi sveglio solo quando la vibrazione del mio cellulare diventa insistente. Spalanco gli occhi e rispondo senza nemmeno vedere chi è.

'Pronto?'
'Grecia.. ti disturbo?'

Okay, la voce è familiare ma devo leggere il nome per capire chi è, ho ancora troppo sonno.
Alessandro, mh.

'Ciao Ale, no, dimmi'
'Ah bene, perfetto. Ti avevo chiamata per fare qualcosa stasera, è sabato..'
'Sì certo quello che vuoi'
'Ecco c'è un problemino però stasera gioca il Napoli contro la Juve, non posso perdermela. Quindi avevo pensato ti va di venire da me a vederla e dopo magari andare in qualche bar o qualche altra cosa? Che dici..'

Silenzio. Non so che dire. A casa sua?
Chissà a fare cosa..
A vedere la partita, te l'ha appena detto.
E tu gli credi? Sciocchina.
SHHHHH.

'Allora, va bene?'
'Perché non vieni tu da me? Per me è più comodo..'
'Da Manolas?'
'Lui ovviamente non c'è, saremo soli'

Rido e anche lui.

'Se per te va bene per me va benissimo'
'Okay allora, ci vediamo alle otto da me'
'Va bene, a dopo'

Attacco la telefonata e mi alzo. Sono le due del pomeriggio e non ho ancora pranzato. Lo stomaco mi brontola, devo prepararmi qualcosa. Mi faccio un panino con crudo e mozzarella mentre guardo la tv. Il pomeriggio passa velocemente e inizio a prepararmi per l'arrivo di Ale. Alle otto precise mi chiama chiedendomi di aprirgli il cancello e parcheggia la sua auto nel giardino.
Niki non è ancora tornata, forse è da qualche sua amica a guardare la partita.

"Wow che villa" guarda la casa dei Manolas e poi mi lascia due baci sulla guancia.
"Sì è bellissima.. vieni che ti faccio vedere la mia umile dimora" rispondo facendolo entrare.
Lo accompagno in ogni stanza, mi fa i complimenti e poi mette Sky sport. Ci sediamo sul divano con patatine e pop corn e aspettiamo il fischio dell'arbitro. La partita inizia ed è da subito un turbinio di emozioni. La Juve al ventesimo è già sopra di due gol, al sessantesimo di tre. Poi però il Napoli si sveglia e il primo gol lo firma Kostas di testa.
Le mie urla si sentono fino a Torino e abbraccio Ale con tutta la forza che ho. Lui mi lascia dei baci a stampo, al secondo gol di  Lozano esplodiamo insieme e al terzo spacchiamo anche qualche gingillo in giro per casa. Siamo così entusiasti ed euforici, così felici. Io non faccio che cercare Kostas, mi piace troppo mentre è concentrato sul pallone, quando ringhia agli avversari, quando sprona i compagni.
La nostra gioia, però, viene bruscamente strozzata al novantunesimo minuto a causa di un autogol di Koulibaly. Lo stadio esplode, noi ci ammutoliamo. Il 26 è in lacrime, distrutto. Quando si alza, Kostas lo abbraccia, lo stringe e il mio cuore - dopo questa scena - è più pieno d'amore e quasi invidio quel gigante senegalese che si è meritato un suo abbraccio.
Alla fine della partita io e Ale mangiamo una pizza e poi beviamo qualche birra. Poco dopo mi ritrovo a letto con lui che mi sta sopra, dentro, dietro. Sfoghiamo l'adrenalina repressa, poi ci mettiamo a bordo piscina sorseggiando un'altra birra.

"Sono le tre, grazie per la bella serata, ora è meglio che vado" dice ad un certo punto guardando il suo cellulare.
"Va bene grazie a te, a domani" gli sorrido e lui mi prende il viso baciandomi la bocca.
"Contaci" dice e va via col sorriso sulle labbra.
Io resto ancora qui, a bordo piscina. Mi stappo un'altra birra, stasera sarà la sesta. Mi sento la testa leggera ma allo stesso momento mi scoppia.

Perché ci ho fatto sesso? Nemmeno mi piace..
Eri ubriaca? Avevi bisogno di sfogarti? Forse hai delle mancanze affettive? Qualunque sia il motivo, è stato comunque un errore.
Non lo so, forse tutte e tre. E sì, è stato un errore ma ora mi fa troppo male la testa per pensarci.

Domani con calma, cercherò di affrontare la situazione. Mi sdraio qui, con le gambe nell'acqua della piscina e la schiena sul bordo. Chiudo gli occhi e mi sento subito più tranquilla, più leggera.

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Sorpresa!🤪 Da oggi pubblicherò ogni giorno, spero vi faccia piacere! Un bacio e grazie a tutte sempre!❤️

Mancavi tu || Kostas ManolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora