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E' sabato sera, finalmente.
Mi preparo per andare a casa di Ale, stasera pizza e film da lui. Metto un lupetto nero stretto di caldo cotone e un jeans a vita alta con degli stivaletti di pelle, sciolgo i capelli e poi li raccolgo solo con una mollettina dietro la testa. Mi trucco appena, mi annoio di perdere troppo tempo coi trucchi, soprattutto se staremo a casa. Sto per infilarmi il giubbino quando il cellulare mi squilla, è Ale.

'Pronto Ale..'
'Grecia, ciao.. senti mi dispiace ma stasera non posso vederti, devo rimandare. Mia madre mi ha chiamato all'ultimo momento e ha bisogno di me. Ci sentiamo domani, va bene?'
'Tua madre ha bisogno di te di sabato sera?'
'Sì..'
'Va bene..'
'Ciao'

E riattacca. Ma tutto apposto? Se c'è una categoria di ragazzi che non sopporto sono i mammoni e Alessandro sta dimostrando di esserlo.

Beh rifiutare una scopata sicura per la mamma, di sabato sera, non è da tutti..
Coglione. Non la rivedrà mai più, promesso.

Mi sfilo gli stivali e mi metto seduta sul divano, chissà cosa passerà la televisione stasera..
Trovo un film su Sky Atlantic e lo inizio a guardare, poi qualcuno bussa alla mia porta. Mi alzo e un Kostas abbastanza in imbarazzo mi fronteggia.
"Non sei uscita?"
Scuoto la testa. Cosa vuole? Mi tremano le gambe solo ad immaginare il motivo della sua visita.
"Vieni dentro con me? Almeno siamo da soli ma in compagnia" propone, grattandosi la nuca.
Gli scoppio a ridere praticamente in faccia, ma da dove le prende certe frasi? Dal Cioè?
"Niki non c'è per farti compagnia?"
"No, è in giro con Jenny. Torna più tardi. Allora vieni?"
"Va bene" mi chiudo la porta alle spalle e lo seguo in villa.
"Ti va di giocare a Monopoly?"
"Monopoly? Ce l'hai?"
"Ovvio no? Altrimenti non te lo proponevo.. Me l'hanno lasciato i figli di Lorenzo quando sono stati qui, che belli sono" si siede a tavola appoggiando lo scatolo del gioco al centro e facendo un'espressione dolcissima rivolta ai piccoli Insigne.
"Guarda che vinco sicuro eh, sono una campionessa"
"Dici? Sappi solo che io non perdo mai" avvicina piano la sua faccia alla mia, poi mi fa l'occhiolino e torna al suo posto.
"Vediamo"
La nostra è una vera e propria sfida all'ultimo sangue. Distribuisce i soldi, sistema le proprietà e prepara la banca.
"Come mai non sei uscita più?" Sposto lo sguardo dal gioco ai suoi occhi, stasera sono tranquilli e rilassati e mi trasmettono le stesse emozioni.
"Chi ti dice che dovevo uscire?"
"Sei truccata e vestita bene" mi scruta, soffermandosi come al solito sulle mie labbra per qualche secondo di troppo. Me le mordo e sorrido, nota tutto e mi piace.
"Dovevo ma poi qualcuno ha preferito la mammina a me" mi indico e lui spalanca la bocca.
"La mammina?"
"Esatto. La mamma aveva bisogno di lui e mi ha dato buca all'ultimo, dovevo cenare da lui" sorrido ironica e lui scoppia a ridere.
"Ma come si fa, è uomo? Cioè anche il più coglione dei coglioni non avrebbe mai rinunciato ad una cosa del genere"
"Lo so e infatti non mi vedrà mai più, che si tenesse la mamma"
"Ah finalmente l'hai capito! Scusa eh, ma non vi ci vedevo proprio bene insieme"
"Sì lo so, me l'hai già detto" abbasso lo sguardo cercando di tornare a concentrarmi sul gioco ma ogni tanto mi fa qualche domanda, ascolta le mie risposte, poi fa battute stupide che mi fanno ridere, ridere come non facevo da tempo. Ridere come ormai faccio solo con lui.
"Sicura che non vuoi fare a cambio con Largo Augusto? Guarda che Parco della Vittoria ti dissanguerà solo.."
"Ma secondo te sono stupida? Ne ho uno buono e lo do a te?" Faccio roteare gli occhi e lui scuote la testa divertito.
"Oh io ci ho provato, non si può mai sapere nella vita"
"Meglio rimorsi che rimpianti, è il mio motto" torno seria, è la frase che più mi rappresenta e prima o poi me la tatuerò.
"Lo incarni alla perfezione, da oggi in poi ti salverò così in rubrica" dice facendomi scoppiare di nuovo a ridere. Ride anche lui e quasi non riusciamo a riprenderci, fino a che la voce di Niki spezza l'atmosfera rilassata che si era creata.

"Da quanto va avanti?" Chiede, entrando in salone.
"Eh non ne parliamo, è una partita infinita, stiamo giocando da due ore e non siamo nemmeno a metà" le risponde lui indicando le proprietà e i soldi ancora disponibili.
"Non parlo della partita a Monopoly, e non fate finta di non capire" incrocia le braccia e ci guarda ad intermittenza.
"Di che parli Niki?"
"Come se non lo sapeste, come se non fossero mesi che ve la spassate alle mie spalle.. Complimenti ad entrambi"

A queste parole resto di stucco, Kostas si alza e cerca di avvicinarla sorridendo e pensando che sia uno scherzo ma lei lo allontana.

"Ti avevo chiesto di aiutarmi a scoprire con chi mi tradiva e giustamente non mi hai mai riferito nulla perché sei tu.." Si rivolge a me con aria schifata, incolpandomi.
"Non ho capito, scusa, io ti tradisco?" Kostas sembra non star seguendo il discorso, mentre io ormai non faccio che scuotere la testa e sussurrare no in ripetizione, perché so a cosa vuole arrivare ora Niki.
"Non è vero, non è vero.." Dico guardandola ma lei non vuole sentire ragioni.
"Sì tu, anzi voi, mi avete tradito mi fate schifo"

Il cuore mi sale in gola, sudo senza muovermi, mi sento male.
Tutto, tutto mi sarei aspettata ma non questo.
E' un incubo, non ci sono altre spiegazioni. E' solo un incubo, continuo a ripetermi.
Ma no, è reale, più reale di qualsiasi altra cosa.
E fa male, più di qualsiasi altra cosa.

Mancavi tu || Kostas ManolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora