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La cena quella sera andò benissimo, così come le altre a cui partecipammo insieme.
Spesso alcuni compagni di Kostas lo invitano a casa e lui qualche volta (raramente) accetta e ha sempre portato anche me. A loro non dà troppe spiegazioni, dice solo che io sto con lui, faccio parte del pacchetto Manolas, e basta. Sa sempre come affrontare gli altri, sa se farlo ridendo o più seriamente. A volte lo guardo mentre si perde nei suoi ragionamenti, ti spiega le sue motivazioni, le sue ragioni e alla fine non puoi che essere d'accordo con lui per quanto è lineare e diretto. E' spiazzante.

"Kostas, che tempi hai? Non ce la faccio più!"
"Un attimo che sto uscendo" dice e dopo pochi secondi è davvero fuori con addosso solo il boxer.
"Fammi entrare dai" lo sposto con una mano e mi fiondo in bagno, Dio mio, non riuscivo più a trattenerla. Faccio la pipì più lunga del mondo e poi lo raggiungo in camera. Sta ancora borbottando sottovoce con l'espressione accigliata mentre si mette le Yeezy che abbiamo acquistato insieme.
"Tutto bene?"
"Sì tutto bene" dice solo e poi entrambi siamo attirati dal mio cellulare che squilla.
Guardo il display quasi sicura che sia mio padre o Simona ma non è nessuno dei due: è Alessandro.

Chi non muore si rivede..

'Pronto Ale?' Dico e gli occhi di Kostas si calamitano subito su di me.
'Ehi Grecia, ciao, come stai? Non ci sentiamo da tanto..'
'Sto bene grazie, tu?'
'Bene grazie. Ti ho chiamata per sapere se volevi fare qualcosa questo weekend, è tanto che non stiamo un po' insieme..'

Kostas è praticamente con l'orecchio attaccato al mio e il cellulare è in mezzo a noi.
"Attacca subito, attacca! Che cazzo vuole?" Dice gesticolando ma senza alzare la voce, in un sussurro urlato. Mi copro la bocca con una mano per non far sentire ad Ale che sto ridendo e poi gli rispondo.

'Questo weekend non so, devo stare con mio padre'
'Tuo padre? Mi prendi per il culo?'

Stavolta anche Kostas ride, capendo il motivo della mia risposta.

'Boh forse'
'Dai seriamente, Manolas è in trasferta, no? Così possiamo stare tranquilli'

Apriti cielo. Kostas si avventa sul mio cellulare e me lo strappa dalle mani. Scoppio a ridere vedendolo così geloso e incazzato, sembra un cane che ringhia quando gli toccano il suo osso.

'Senti Alessandro o come cazzo ti chiami, io sabato non ci sono ma se ti permetti di mettere piede a casa mia ti spezzo le gambe a calci e le butto a mare, sono stato chiaro?'
'Signor Manolas, salve non sapevo che lei fosse..'
'Non me ne fotte un cazzo di quello che sai, stai lontano da Grecia e da casa mia. Ok?'
'Ok sì, ho capito'
'Bene, addio'

Stacca la telefonata e mi restituisce il cellulare mentre ancora rido a crepapelle.
"Tu questo coglione non lo vedi, né qua né altrove"
"Ma non voglio vederlo, non ci penso nemmeno"
"Brava mh e ora mi calmo che questo mi ha fatto salire il sangue in testa. A casa mia voleva venire ma che coglione" scuote la testa e si siede sul divano aggiustandosi compulsivamente i capelli.
"Dai su calmo, non lo voglio vedere, non mi interessa"
"Sicura?"
"Sicurissima" mi siedo con lui sul divano e mi appoggio al suo petto. Lo sento rilassarsi mentre affonda con il viso tra i miei capelli e mi stringe un fianco.
"Ti va una pizza fuori?"
"Certo" mi stacco dal suo petto e poi annuisco.
"Chiama Simona vedi se vuole venire col suo ragazzo" si alza e va al frigo lasciandomi sul divano.
"Signor Manolas ma cos'è tutta questa voglia di conoscere persone nuove ultimamente?"
"Se fosse per me me ne starei a letto nudo con te con una birra e il gelato. Ma non posso quindi meglio uscire"

Nudo con te. No Grecia, non te lo sei sognata, l'ha davvero detto.

Batto le palpebre più volte, ancora scioccata dalla sua ultima frase.
"Non te lo aspettavi?"
"Mh? No, veramente no"
"Mi piace prenderti alla sprovvista" sorride e mette il giubbino di pelle.
"Simona ha detto che va bene, andiamo da Pepe in Grani a Caserta?"
"Va bene, dove volete"

Mi preparo velocemente anche se spesso mi fermo a pensare a quella sua frase tanto inaspettata quanto gradita. Non che non lo immaginassi, è un uomo e vedo come mi guarda, so che mi vuole. Ma sentirglielo dire così mi ha totalmente spiazzata. So che è frenato nei miei confronti, sia con le parole che con i fatti ma a modo suo sa dimostrarmi che a me ci tiene e lo adoro.

Passiamo una bella serata con Simona e il fidanzato, poi torniamo a casa e come sempre inizia la guerra per il bagno.
"Sono donna devi far andare prima me"
"Ci metti un anno, io un minuto"
"No, giuro che sarò veloce" lo prego stringendo le gambe ma la sua mano serrata sulla maniglia mi impedisce di entrare in bagno.
"Questa storia deve finire.. deve finire! Vai dai, vai.." Sbuffa e si allontana facendomi entrare.
"Grazie, grazie, grazie. Ci metto un secondo" gli bacio la guancia e mi chiudo in bagno.
Mi libero la vescica e tiro un sospiro di sollievo. Odio andare in bagno nei locali pubblici e la trattengo sempre fino a casa.
"Domani mattina ci sei?" Sono ancora seduta sul wc quando mi arriva la sua voce.
"Sì, perché?"
"Domani allora andiamo in agenzia immobiliare, prendiamo casa nuova" annuncia, lasciandomi di stucco.
"Casa nuova?" Esco dal bagno raggiungendolo di corsa.
"Sì, mi sono rotto il cazzo di avere un bagno, voglio le comodità"
"Ma hai la villa" indico quella che prima era casa sua e lui mi guarda subito male.
"Non voglio starci là, te l'ho già detto"
"Quindi vuoi cambiare casa?"
"Sì e tu vieni con me"
"Ma se vuoi torno da mio padre e ti lascio la dependance"
"No, voglio una casa nuova, più comoda. Sei con me?"
"Sei tu il capo, faccio quello che vuoi"
"Grazie ma non sarai solo la mia governante, viviamo insieme e tu mi aiuti a casa e ti continuo a pagare ovviamente"
"Non mi interessa dei soldi Kostas, vengo dove vuoi, non so se hai capito che pur di stare con te farei qualsiasi cosa" dico, sfidando l'imbarazzo. Sa cosa provo per lui ma mi piace ripeterglielo ogni tanto.
"Domani andiamo in agenzia, okay?" Mi chiede tirandomi a lui.
"Va bene"
Ci mettiamo a letto e come sempre ci stringiamo sotto le coperte prima di addormentarci profondamente.

Wow, che giornata. Penso che la ricorderò per tutta la vita..

Mancavi tu || Kostas ManolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora