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"Allora? Hai qualche novità?" Niki mi chiude in lavanderia e mi sento come se mi avesse appena sequestrata. Mi guarda con gli occhi spalancati e aspetta ansiosa la mia risposta.

Ma tanto per te nessuno pagherà il riscatto, quindi guardala negli occhi e dille ciò che vuole sapere.

La fisso negli occhi, poi scuoto la testa. Sono più di dieci giorni che continua con questa storia e che mi chiede di indagare sul marito.
Sono piena, P-I-E-N-A.
"Niente di niente?"
"Niente"
"Una telefonata sospetta? Un'uscita strana mentre io sono a lavoro?"
Nego di nuovo con la testa. Enne o.
"Niente, assolutamente nulla" scandisco bene le parole e lei annuisce.
"Non lo segui bene. Forse non lo tieni d'occhio" farfuglia mettendosi le mani sui fianchi e camminando agitata tra lavatrici e asciugatrici.
"Niki, davvero. Non esce mai, se esce va a lavoro o lo fa con te. Io sono sempre a casa, vedo quello che fa"
"Ti dico che mi tradisce" alza leggermente la voce, avvicinando il suo viso al mio. E' come se volesse convincermi o forse vuole solo incolpare lui di una cosa di cui invece è colpevole solo lei.
Ancora non mi rendo conto del perché di questa farsa, vorrei proprio chiederglielo. Perché vuole a tutti i costi che il marito la tradisca? Perché non crede alla sua fedeltà?
"Niki non so perché sei convinta di questa cosa e nemmeno voglio saperlo, sono affari tuoi. Per quello che vedo io non è così ma tu sei libera di fare le tue indagini. Ora vado che devo preparare il pranzo.." Le faccio un fake smile e la supero uscendo dalla lavanderia.

Uhh, aria finalmente.

Scendo di sotto e Kostas è sul divano che guarda il telegiornale.
"Finalmente si mangia?" Mi chiede appena mi vede. Annuisco, ultimamente a stento ci parliamo.

Dopo quella sua scenata inutile con Alessandro ho cercato in tutti i modi di tenerlo lontano, mi innervosisce anche la sua sola presenza.
Cioè perché mi ha detto quelle cose non l'ho ancora capito. Era geloso di Ale? Ma se non mi vuoi allora perché non ti fai i cazzi tuoi e mi lasci stare? Non è stupido e sa dell'effetto che mi fa, quindi dovrebbe starsene al suo posto. Invece no. Mi dà sempre quel barlume di speranza, quella goccia d'acqua ogni giorno che non fa appassire la pianta. Non dico che dovrebbe trattarmi male o ignorarmi, ma nemmeno toccarmi e parlarmi nel modo in cui l'ha fatto l'altra mattina. No, è troppo.

Preparo l'orata al forno con le carote all'insalata con lui che mi ronza sempre intorno, che fa battute e mi fa tremila domande inutili. Poi arriva Niki e si siede a tavola con lei. Porto loro i piatti, aspetto che mangino, sparecchio e carico la lavastoviglie. Poi inizio a pulire il forno e i fornelli.
"Ti serve una mano?"
"Come?"
Ma sta fuori di testa? A cosa vuole arrivare con questo suo comportamento?

Non ti allarmare, si sente solo in colpa.
Non me ne fotte un cazzo se si sente in colpa, non me ne fotte un cazzo. Deve lasciarmi in pace.

"No" dico, categorica.
"Okay, e posso fare qualcos'altro per aiutarti?"
"Signor Manolas si sieda sul divano, a pulire qui ci penso io, non ho bisogno di aiuto"
"Sì, va bene" annuisce e gira le spalle facendo qualche passo verso il divano. Improvvisamente si volta di nuovo tornando da me.
"Ce l'hai con me?"
Me l'ha chiesto davvero? Ok è ufficiale, ha perso la testa.

Ma non per te mia cara. Rispondi alla sua semplice domanda, dai.

Sospiro e distolgo lo sguardo dai suoi occhi che come sempre mi fanno dimenticare tutto, anche il motivo per cui sono arrabbiata con lui.
"Voglio solo stare tranquilla" gli rispondo, sperando che capisca a che mi riferisco.
"Certo, hai ragione. Mi dispiace.." Allunga il braccio verso di me e mi sfiora con le dita della mano, come fa sempre. Perché deve toccarmi di continuo? Mi fa perdere il filo del discorso, mi scombussola, mi sconquassa. Riesco a pensare solo alle sue mani grandi e ad immaginarle ovunque sul mio corpo. E non va bene, per niente.
"Allora io vado.." Niki alle nostre spalle spunta dal nulla. Ci guarda qualche secondo, poi sorride e bacia il marito.
"Ciao Niki, buon lavoro" la saluto e lei sposta le sue attenzioni su di me.
"Ciao, mi raccomando a quella cosa che ti ho chiesto, vedi di fare più attenzione" dice, davanti a Kostas che subito fa un'espressione confusa.
"Sì certo" annuisco e lei va via.
"Cosa hai combinato?" Resta vicino a me, ancora troppo.
"Devo stirarle meglio le camicie, ne ha trovate alcune maltrattate" invento al momento e lui alza le spalle come a rassicurarmi.
"Cose che capitano, niente di che" mi tocca la spalla per un attimo, poi si va a cambiare per andare agli allenamenti.
Quando torna giù prende il suo borsello a tracolla, il borsone, e aspetta Lorenzo che passa a prenderlo. Va via verso le tre e mi lascia da sola in casa.

Finisco di sistemare e me ne torno in casa mia, grata di restare qualche ora da sola senza casini vari.

Mancavi tu || Kostas ManolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora