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Sono giorni che ci prepariamo per un evento speciale che si terrà nel pomeriggio qui nel nostro store: Wild Mascot per Franzese Moda. Lo so, forse non sapete cosa sia e ora ve lo spiego. Wild Mascot è il brand creato da poco dalla fidanzata di uno dei calciatori del Napoli, Jessica Ziolek. E' la compagna di Milik, l'attaccante polacco con il sorriso sempre pronto. Li conosco, siamo stati diverse volte a cena insieme e mi farà piacere rivederli. Il problema è un altro: Michele mi ha detto che ci saranno anche altri della squadra ma non mi ha detto chi. Qui sono solo una dipendente e non mi è dovuto di sapere tutto. Non ho potuto chiedergli altri dettagli e ora muoio d'ansia. Kostas non è uno mondano, non partecipa a questo tipo di cose di solito ma non si può mai sapere e onestamente non vorrei proprio rivederlo ora. Non sono ancora pronta, non sono ancora guarita e vederlo peggiorerebbe solo la situazione.
"Non penso che viene, sicuro viene Tonelli con la moglie che pure è una stilista poi il resto non so nemmeno io. Comunque non è mai venuto qui, non credo venga proprio stasera" dice Erri, un mio collega di reparto.
Gli ho spiegato per sommi capi la situazione e lui ha finto di ascoltare la storia per la prima volta, come se io non sapessi che l'aveva già letta online praticamente ovunque.
"Lo spero, altrimenti con una scusa mi allontano, ti avviso"
"No, che dici, sei impazzita?" Mi tira per un braccio e sorride falsamente ad un cliente appena entrato nella boutique.
"Erri non ce la faccio, non lo posso vedere" scuoto la testa e al solo pensiero mi si secca la gola e inizio a sudare.
"Sta zitta che ci sono i clienti.." Mi guarda male e poi mi dice qualcosa all'orecchio. "Michele si imbestialisce se non va tutto perfettamente oggi. Se lui viene, ma non verrà, tu sorriderai cordialmente e continuerai a fare il tuo lavoro facendo finta di niente. Mi sono spiegato?"
"No Erri ma come faccio a fare finta di niente?" Mi agito ma lui mi stringe ancora di più il braccio e mi guarda serio più del solito.
"Mi sono spiegato Grecia? Non fartelo dire di nuovo" dice, con un filo di voce. Annuisco, so come dovrei comportarmi ma il problema è che se mi trovassi nella situazione poi non so come reagirei. Una cosa è dirlo e un'altra è farlo.
Sospiro e lui mi lascia andare, tornando al nostro lavoro. Alla mezza chiudiamo per il pranzo e mangiamo una pizza al volo tra colleghi e per le due torniamo al negozio per sistemare gli ultimi dettagli per l'evento. Oggi faccio giornata piena e domani riposo.
Prepariamo gli stand con tutti i capi Wild Mascot, vestiamo i manichini con gli abiti payettati, riempiamo le mensole e gli scaffali con le felpe e le scarpe.
Luci soffuse, lampade vintage e led che puntano sugli abiti per metterli in risalto.
Sono le quattro passate quando terminiamo e alle cinque iniziano a venire tutti. Arek mi vede subito e mi saluta cordialmente, così come Jessica. Arriva anche Tonelli con Claudia e saluto anche loro. Poi arrivano anche tutti gli altri invitati e inizia il party. Ci sono diversi giornalisti e fotografi, molti curiosi e clienti abituali e non. Arrivano anche Zielinski e Mario Rui con le mogli e nessun altro della squadra. Mi rassereno e cerco di concentrarmi al massimo per far sì che l'evento sia perfetto. Va tutto perfettamente almeno fino a quando non entra una persona, una delle poche che volevo evitare: Jenny Insigne. Non mi nota subito, anche perché cerco di non farmi vedere ma poi, quasi alla fine della serata mi vede. Mi sorride e alza il suo calice di bollicine verso di me, con uno sguardo che non saprei definire. Faccio un movimento veloce con la testa in risposta al suo saluto, poi distolgo lo sguardo e torno al mio lavoro. Mi sento gli occhi addosso tutto il resto della serata e mi mette agitazione. Per fortuna le otto arrivano presto e iniziano ad andare via.
"Non sapevo lavorassi qui, pensavo che avessi cambiato città" la sento alle mie spalle e sospiro, che cazzo vuole ora?
"Non ho mai lasciato Napoli" rispondo senza voltarmi e lei si avvicina ancora.
"Sei scomparsa quindi avevamo pensato così"
"Pensavate male"
"E ora lavori qui?"
"L'intelligenza non è mai stato il tuo forte eh? Ora mi è tutto più chiaro" rispondo ironica. Lei sorride scuotendo la testa.
"Ma almeno non mi faccio prendere per il culo da uno per poi tornare alla mia vita da povera" dice scoppiando a ridere. Tutti ci guardano per un attimo e io faccio finta di stare al suo gioco.
"Vero. Ma almeno io non sono una stronza bugiarda" rispondo a tono e lei incassa il colpo sfidandomi ancora con lo sguardo.
"Quelle come te non le ho mai sopportate. Venite dal nulla e volete portarci via la nostra vita e non è giusto, per questo ho appoggiato Niki nel suo piano. Voleva proprio andare via da qui e le serviva un pretesto, anche se poi la gravidanza ha scombussolato tutti i suoi piani" sospira facendo roteare gli occhi.
"Due stronze" ripeto e lei annuisce.
"Almeno ora ognuna ha quello che si merita" mi guarda dall'alto in basso e lascia cadere il calice con lo champagne per terra. "Oh scusami tesoro" si porta le mani sulla bocca ancora più piena di silicone del solito e poi mi guarda convinta di aver vinto lei. Ci guardiamo negli occhi per diversi secondi poi qualcuno arriva e la porta via: Lorenzo. Mi saluta con un mezzo sorriso e spariscono dalla mia visuale. Poco dopo vanno tutti via e andiamo via anche noi. Arrivo a casa e dopo essermi fatta la doccia, ceno a base di pesce fresco al forno e vado diretta al mio letto.

Voglio solo dormire e scaricare tutta la frustrazione accumulata stasera. Chiudo gli occhi e spero che il sonno arrivi presto perché ne ho davvero bisogno.

Mancavi tu || Kostas ManolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora