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Sabato, finalmente. Resto a letto fino alle nove, poi faccio una doccia e vado da mio padre.
"Papà allora scegli: pasta e zucca o tagliatelle coi funghi?" È la terza volta che glielo chiedo ma da indeciso eterno quale è non sa rispondermi.
"Non so pulcina, decidi tu" mi dice muovendo i baffi insieme alla bocca.
"Allora tagliatelle, va bene?"
"Benissimo" mi bacia la fronte e va ad apparecchiare la tavola. Preparo e poi porto i nostri piatti a tavola.
"Come va dai Manolas?" Mi chiede addentando l'ultimo fungo alzando le sopracciglia grigie.
"Bene, sono persone a modo non mi posso lamentare" rispondo guardandolo per un attimo.
"E lui? Lui com'è?" Vedo l'eccitazione negli occhi di mio padre e so che è tanto orgoglioso di me e di quello che faccio. In paese ha detto a tutti che lavoro 'per il nuovo difensore del Napoli, Manolas' e non fa che ripeterlo ad ogni occasione.
"Silenzioso e un po' antipatico ma tutto sommato non mi dà fastidio quindi va bene così" alzo le spalle con fare indifferente anche se mi sento già in colpa nell'aver parlato male di Kostas, anche se ho solo detto la verità.

Kostas, ora lo chiamiamo anche per nome? Domani che farai, avrai il suo numero di cellulare?
Signor Manolas, okay? È stato un lapsus e nessun numero di cellulare, per l'amore del cielo.
Effettivamente l'ha detto lui che siete in confidenza, magari domani ci prova con te, pulcina.
Non lo farebbe mai e poi non dimenticare che per lui sono gay.
Prima o poi deve saperlo che non è così, giusto?

Parlo tra me e me e mi escludo dalla realtà per non so quanto tempo. La questione della mia omosessualità è una sorta di scudo per me, mi protegge da eventuali sue avances ma è una bugia. È una bugia e prima o poi dovrò svelare la verità e a quel punto..

Potresti vedere se lui ci prova o no con te..
Già.. ma no, non lo farà perché è un uomo serio, quindi smettiamola coscienza, smettiamola.

"Per secondo Grecia? Ci sei?" Mio padre mi prende la mano e mi scuote leggermente facendomi tornare al nostro pranzo.
"Sì certo, prendo le fettine di carne" mi alzo di scatto e vado ad impiattare il secondo. Passo qualche altra ora con mio padre e poi torno a casa mia.

Le luci di casa Manolas sono tutte spente, l'auto che di solito usano quotidianamente non c'è e l'allarme è inserito. Non ci sono è palese. E se per Kostas.. cioè, il signor Manolas, so il perché - stasera gioca la prima partita di campionato contro la Fiorentina - non posso dire lo stesso della moglie.
Non c'è: mai.
Avrà sicuramente tante cose da fare anche perché è nuova qui.
Sospiro e mi sdraio sul mio letto, chiudo gli occhi e non so nemmeno io come ma mi addormento. È il campanello della mia dependance a svegliarmi qualche ora dopo.
"Chi è?" Apro la porta e me la trovo di fronte, oggi più bella che mai.
Ha i capelli tirati in uno chignon alto, un top senza bretelle molto scollato e un pantalone di lino nero con delle zeppe. Il trucco le sottolinea gli occhi e le labbra carnose, gli orecchini a cerchio definiscono il tutto. Wow.

Allora sei davvero gay..
Che c'entra! No! Ma quando una è bella non si può dire il contrario..

"Ciao Grecia" mi sorride e sembra un po' in imbarazzo, chissà che vuole chiedermi.
"Ciao Niki, dimmi" le rispondo.
"Devi uscire?" Chiede guardandomi e di rimando lo faccio subito anche io.
Ho i capelli tutti arruffati e scappati dal codino, un pantaloncino della Kappa largo e una canotta scolorita. Poi guardo l'orario sono le otto e mezza.
"No, non credo" dico cercando di sistemarmi un attimo i capelli.
"Perfetto, ci speravo proprio" quasi salta dall'entusiasmo, non capisco ancora il perché.
"Perché?"
"Tra poco gioca Kostas, ti va di vedere la partita con me?" Mi chiede. Resto immobile senza proferire parola, poi lei mi scuote.
"Ti prego devo condividere l'ansia con qualcuno e spero anche la gioia.. o la tristezza" dice congiungendo le mani come a pregarmi.
"Sì certo va bene, se ti può aiutare lo faccio volentieri" non finisco nemmeno di parlare che me la trovo addosso che mi abbraccia.
"Grazie, grazie mille davvero" sorride e si stacca da me. "Tra dieci minuti inizia, ti aspetto dentro" dice e salutandomi con la mano sparisce verso casa sua.
Chiudo la porta e vado mettermi qualcosa di più ordinato. Metto una t-shirt e un pantaloncino di jeans, lego bene i capelli, sneakers basse e vado da Niki.
Mi siedo accanto a lei sul divano, su quello che di solito è il posto di Kostas. Posso sentire il suo profumo, chiudo gli occhi e ritorno a quando chiacchierammo seduti insieme qui sul divano, mi sembra di sentire ancora la sua voce forte e chiara e i brividi che sentii quella volta.

"Eccola, inizia" Niki mi passa dei pop corn e la ringrazio con lo sguardo.
La partita parte subito male per noi, ci danno un rigore contro che è al quanto dubbio, o almeno lei così mi spiega. La squadra avversaria ci schiaccia nella nostra metà campo e spesso inquadrano il signor Manolas che ha sempre un'espressione nervosa.
"Suda sempre così tanto?" Chiedo alla moglie che mi guarda e ride coprendosi la bocca.
"Sempre, credimi questo non è niente. L'ho visto anche più sudato in altre circostanze.." dice e mi fa l'occhiolino. No ok. Sto per vomitare vi avviso.

Come se non ti piacesse..
Mi piace eccome, certo. Ma l'ultima cosa che voglio fare è immaginarlo mentre si scopa la moglie grondante di sudore. No grazie.

A quelle sue parole un brivido mi percorre la schiena e fingo un sorriso divertito. Per tutta la partita, che dire emozionante è dire poco, non faccio che cercarlo sullo schermo.
"Non l'ha neanche toccato, è rigore?" Chiedo quando anche al Napoli viene concesso un penalty.
"No non lo è ma che vuoi fare, gli arbitri a volte sbagliano" alza le spalle e dopo che Insigne segna e le esultanze annesse, la vedo che mi guarda di sottecchi con in mente qualcosa di diabolico.
"Sono bei ragazzi, vero?" Mi chiede indicando lo schermo.
"Sì proprio belli" dico in imbarazzo. Chissà se il marito le ha parlato della mia omosessualità.. Annuisce e dopo una breve pausa riattacca a parlare.
"Sono così fortunata ad aver trovato Kostas, è un uomo così gentile, protettivo, amorevole. E poi è così bello.." dice sospirando e guardandomi. Io abbasso immediatamente lo sguardo, in totale imbarazzo. Cosa dovrei dire? Si tuo marito è bellissimo e così virile che solo se mi guarda resto incinta? Eddai Niki, su.
"E poi non mi fa mancare niente e so che mi ama da morire" dice guardandomi e cercando i miei occhi.
"Sì è vero, l'ho notato anche io" rispondo anche perché non saprei che altro dire.
"Può sembrare sgarbato e antipatico, ma ti posso assicurare che è l'uomo più buono e alla mano che abbia mai conosciuto. Ti auguro di incontrare il tuo Kostas al più presto possibile, ogni donna dovrebbe averne uno nella sua vita" termina e torna a guardare la partita.
Annuisco senza dire niente perché so che quello che dice è vero ma non mi aiuta a togliermelo dalla testa. È proprio il tipo di uomo che piace a me, quelli burberi e litigiosi ma che se amano, amano con tutto il cuore e si farebbero uccidere per la persona che amano.
Cerco di non pensarci e torno alla partita che termina 3-4 per noi.
"Ora che torna sarà inviperito, hanno subito tre gol e per un perfezionista come lui non va bene" Niki si agita improvvisamente e non so che dire per aiutarla.
"Ma hanno vinto, conta questo, no?"
"Certo ma lui è difensore e tre gol subiti sono tanti. Devo pensare a qualcosa per farlo rilassare.." va su e giù per la stanza poi ad un tratto si ferma e le si illuminano gli occhi. "Ho trovato, vieni con me di sopra per piacere" annuisco e la seguo.
Mi porta al bagno patronale e mi chiede di aiutarla a preparare un bagno rilassante.
"Kostas lo adora" ripete in continuazione.
La aiuto mettendo gli oli essenziali, i petali, i sali profumati e poi mi chiede anche di scegliere con lei il completino da mettere.
Cristo santo. Cioè è come scegliere l'arma con cui si vuole essere uccisi, non so se ce la faccio, davvero.
"Questo rosso?" Mi chiede, scuoto la testa, troppo aggressivo.
"Questo bianco?" Chiede ancora e di nuovo dico di no, troppo angelico.
Ne prende poi uno nero che mi sembra perfetto, dice di aspettare un attimo che se lo va a mettere perché vuole un mio parere. Quando esce ha sciolto i capelli e il completino le sta benissimo. Sorrido e annuisco, le dico che è bellissima.
"Kostas impazzirà, grazie dell'aiuto tesoro" mi abbraccia e poi la lascio a sistemare le ultime cose. Scendo di sotto e metto un po' di ordine in salone, ormai sono quasi le due e sto per andarmene quando sento la porta aprirsi..

Mancavi tu || Kostas ManolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora