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Sono morta e non lo dico per modo di dire, sono davvero morta dentro.
Sono morta quella sera e penso che nessuno riuscirà a tirarmi via da questo baratro, nemmeno io stessa.
Non esco dal mio letto da più di un mese, mangio il minimo indispensabile, non voglio vedere nessuno.
Ho lasciato quella casa quello stesso giorno senza portarmi dietro niente. Kostas mi ha scritto diverse volte di restare lì, di tenermi la casa perché era anche casa mia ed era pagata fino a luglio ma non l'avrei mai fatto. Non voglio neanche vederla da lontano, nemmeno ci passo più da lì, non ci riesco.
Mi ha chiesto scusa tante volte, le prime settimane mi mandava messaggi ogni giorno in cui mi pregava di scusarlo, di perdonarlo per le cose tremende che aveva fatto. Mi ha scritto che si vergogna di sé e del suo comportamento ma che non era in lui, dice che nemmeno ricorda bene cosa è successo. Mi ha detto che avrebbe capito se lo avessi denunciato e che avrebbe ammesso le sue colpe. Non gli ho mai risposto ma nemmeno ho mai pensato di denunciarlo. Ha sbagliato, mi ha fatto male emotivamente ancora più che fisicamente ma non voglio rovinargli la vita.
Alla fine dovevo aspettarmelo che sarebbe tornato da lei, non dovevo illudermi che durasse per sempre. Sono stata una stupida e onestamente non mi va che i giornali e le tv parlino ancora di me, quindi me ne starò per conto mio.
L'ho visto con sua figlia e Niki su Instagram. Sembrano felici, a lui brillano gli occhi quando è con la bambina che gli somiglia molto. Credo che sia davvero sua figlia, forse Niki gli ha detto la verità. Non dovrei nemmeno più pensarci, me lo dico e me lo ripeto ma alla fine torno sempre a pensarlo.
Sono tornata da mio padre che mi sta vicino in questa fase difficile della mia vita ma spero davvero di riprendermi presto e ricominciare la mia vita.
Ho lasciato l'agenzia di colf di lusso, non voglio rischiare un altro caso Manolas e non ho nemmeno la voglia di mettermi di nuovo in una casa con degli sconosciuti. Cambierò lavoro, ho molte credenziali e il mio curriculum è pieno di esperienze e di nomi altisonanti, quindi non avrò problemi. Ora dipende solo da me, devo alzarmi da questo letto e vivere.

Poi una mattine lo faccio. Esco dal mio letto, mi faccio la doccia e lo shampoo, metto un tailleur giacca e pantalone, mi trucco, metto i tacchi ed esco. Non ho una meta precisa, salgo in auto e girovago per la città senza sapere bene dove andare. Respiro a pieni polmoni l'aria di Posillipo affacciandomi dal finestrino, siamo a novembre ma c'è ancora un sole tiepido che riempie le giornate di luce. Vado al bar, sorrido a qualche sconosciuto, poi pago e vado via. Vado da Simona che appena mi vede mi abbraccia forte e mi fa entrare.
"Finalmente ti sei ripresa, mi sei mancata"
"Diciamo che ci sto provando" dico abbassando lo sguardo per poi continuare "non è facile" concludo.
"Lo so, so che non è stata una bella cosa anche perché lo amavi da impazzire, ma sono felice che ti stai riprendendo la tua vita"
"Sì dovevo" annuisco e le sorrido, avevo proprio bisogno di un'amica.
Lei non sa tutto quello che è successo con Kostas, non lo sa nessuno e voglio che sia così. Kostas si è comportato male, mi ha usata, mi ha fatta stare malissimo ma gli credo quando dice che non era in lui. Non è una persona cattiva e capita a tutti di sbagliare ma non per questo deve essere crocifisso. Se fosse stato un comportamento abituale, allora sì, allora era da denunciare e da tenere alla larga. Ma lui non è così, lui è la persona più buona che io conosca, nonostante tutto.
"Lo odi?" La domanda di Simona mi arriva come se fosse una voce della mia coscienza, come se fossi io stessa a chiedermelo.
"No, non ci riesco"
"E cosa provi ora per lui?"
Mi blocco e mi sembra che il cervello mi scoppi dai troppi pensieri.
"Delusione e tristezza. Perché mi ha usata per i suoi comodi, perché non mi ha mai amata davvero. Ma non lo odio, non riesco nemmeno a biasimarlo, infondo ha scelto la moglie e la figlia, io sono stata solo una piccola parentesi da dimenticare in fretta" dico, convinta delle mie idee. In effetti, chi gli darebbe torto? La cattiva alla fine sono io, quella che ha rubato il marito a sua moglie, la sfascia-famiglie. Nessuno sa la verità e nemmeno mi affanno per farla venire fuori. Solo io so quanto amore ci ho messo con Kostas, solo io so come ero felice quando stavo con lui e quanto impegno ci mettevo per farlo stare bene. Ora non condividiamo più nulla se non i miei pensieri, ed è giusto così.
Io devo dimenticarlo ed andare avanti.
Farmi una nuova vita, trovarmi un lavoro, uscire di nuovo e comportarmi da ragazza di venticinque anni quale sono.
Basta rimpianti, basta pensieri, basta ansia.
Devo vivere e devo farlo senza di lui.
Lontana da lui, solo amando me stessa.

Mancavi tu || Kostas ManolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora