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Non riesco a credere a ciò che le mie orecchie stanno sentendo.
Le dice che la ama, che io sono stata solo un aiuto in un momento difficile, che non l'ho sostituita nemmeno per un attimo, in pratica le ripete più volte che io non sono stata nessuno per lui. Poi parla della loro bambina che deve crescere sana e forte e che lei deve stare tranquilla. Praticamente le stesse identiche cose che diceva a me.

Ci metto un po' per elaborare, mi sembra un incubo. Inizio a respirare a stento, l'aria non mi arriva più regolarmente ai polmoni, mi sembra di soffocare. Tremo, gli occhi mi si riempiono di lacrime. Indietreggio mettendomi le mani sul cuore, che batte impazzito.

Esce dalla camera da letto e mi vede subito. Cambia espressione appena capisce che ho sentito tutta la conversazione, prova ad avvicinarmi ma mi fa vomitare anche solo vederlo.

"Mi fai veramente schifo Kostas! Da quanto tempo va avanti?"
"Grecia non è come credi, non è come pensi"
"E come è, sentiamo?"
"E' venuta da me la settimana scorsa, col pancione e non ci ho capito niente più ma non abbiamo fatto nulla, le ho detto che dovevo prima parlare con te"
"Ho visto come l'hai fatto, complimenti. La bambina, Konstantina, è tua?"
"Sì" annuisce e il mio cuore rallenta.
"E la ami ancora?"
"Grecia io.."
"No Kostas, niente giri di parole. Rispondi alla mia domanda come hai risposto alla sua"
"Sì, credo di sì" annuisce ancora e fa dei passi verso di me ma io indietreggio.
"E io cosa sono stata mh? Una storiella passeggera per non stare da solo? Un aiuto in un momento difficile? Quella che ti faceva i pompini perché tua moglie non te li ha mai fatti?"
"Non dire cazzate ora! Ti ho voluta bene, io a te ci tengo e con te sono stato bene ma.."
"Ma, certo, c'è sempre un ma, c'è sempre stato un ma. Tu non sei mai stato davvero mio, non mi hai mai davvero amata"
"Sono stato bene con te, abbiamo passato dei bei mesi. Non voglio farti stare male, veramente non è mia intenzione"
"Troppo tardi. E certo che hai passato dei bei mesi, ti ho fatto da badante, da amante, da moglie.. E per cosa? Mi fai veramente schifo, mi viene da vomitare"
"Hai ragione, ti chiedo scusa non so cosa dire ma purtroppo è andata così"
"Fammi capire, se fossi rimasta incinta? Era a questo che ti servivo no? Per sfornare il figlio che hai tanto desiderato e ora che lei ha esaudito il tuo più grande sogno io non ti servo più. Giusto?"
"Ma che dici! Con te lo volevo un figlio, ci ho davvero sperato con tutte le mie forze e lo sai quanto l'ho desiderato, lo sai"
"Sì come no! Sei solo un approfittatore subdolo! Hai trovato la ragazzina che faceva tutto quello che volevi e volevi incastrarmi, l'importante era avere il tuo piccolo Manolas, no?"
"E tu ti sei fatta convincere con due paroline a fare un figlio solo per farmi contento, quando evidentemente non lo volevi! Personalità zero! Tu cosa saresti eh?"
"Una cretina, una cretina innamorata di uno stronzo"
"Ora non dare tutte le colpe a me perché non è così e lo sai"
"No hai ragione. Vi auguro di essere felici, di vivere da famiglia del mulino bianco per sempre. Vai pure da lei ma prima e fatti raccontare di quella volta che l'ho vista a scopare con uno scuro di pelle e bassino nella camera degli ospiti, fatti raccontare di quando mi disse che avere un figlio da te le faceva schifo e che avevi solo i soldi e nient'altro" urlo per sovrastare la sua voce. Poi niente, silenzio. Si ammutolisce e mi guarda muovendo la bocca più volte senza però dire nulla.
"Che stai dicendo? Di che parli?" Si passa una mano tra i capelli e mi guarda nervoso più di prima.
"Hai sentito bene, non lo ripeterò. La bambina non è tua"
"Non è stata con nessuno in questi mesi, me l'ha giurato"
Scoppio a ridere, è di un'ingenuità assurda.
"Credici se vuoi, poi te ne accorgerai da solo"
"La bambina è mia e Niki non mi ha mai tradito!" Alza di nuovo la voce, si è davvero incazzato ma me ne fotto, deve stare male come sto male io. Sarà cattivo ma deve sapere la verità. E' arrivato il momento che sappia come stanno davvero le cose.
"Ti tradisce da anni Kostas, sotto il tuo naso, nella vostra casa. Sta con te per i soldi e per nient'altro e ora è tornata perché con la bambina non sa come fare e le servi di nuovo. La bambina non è tua e tu sei troppo stupido e cieco per accorgertene. Troppo stupido e cieco" ripeto lentamente le ultime parole e i suoi occhi cambiano. Diventano di un nero talmente scuro che mi sembra di essere in mezzo al mare nel bel mezzo di una tempesta. Si scaglia contro il tavolino vicino al divano e lo fa letteralmente volare via scaraventandolo contro il muro. Poi viene verso di me e non so cosa può volere. Incrocio le braccia e lo aspetto ma non mi aspetto per niente ciò che fa. In un attimo si scaglia contro di me, mi spinge con violenza sul divano e si butta su di me mantenendomi con forza per non farmi muovere.
"Kostas lasciami mi fai male, lasciami"
"Sta zitta, devi chiudere questa bocca che dici solo stronzate"
"Lasciami stare, vattene" continuo a muovermi per cercare di liberarmi dalla sua presa ma non ci riesco, è troppo più forte di me.
"Ti ho detto sta zitta e chiudi questa fottuta bocca che ti serve solo a succhiare il cazzo" prova a zittirmi ma non ci riesce perché mi agito ma è inutile ormai ha troppo strapotere fisico su di me.
"Lasciami, lasciami!" Ripeto col terrore negli occhi. Occhi che sembra non guardare nemmeno, occhi che si spengono ad ogni parola violenta che mi dice.
"Sta zitta, ancora parli?" Dice ancora con gli occhi ancora annebbiati dalla rabbia e da qualcos'altro che non conosco, qualcosa che non ho mai visto.
Mi tira giù il leggins e gli slip e si sbottona il jeans.
"Kostas no, non voglio, togliti di dosso"
"Sta zitta e basta" mi mette una mano sulla bocca e mi entra dentro forte, troppo forte.
Mi agito sotto di lui mentre continua ad affondare dentro di me con foga facendomi male. Il dolore fisico è acuto e diffuso, mi si spezza il respiro e mi fa male ovunque. Continua senza sosta, senza fermarsi, strizza gli occhi buttando la testa all'indietro e continua a mantenermi ferma sul divano.
Cosa diavolo sta facendo? L'uomo che amo, che ho sempre amato, mi sta davvero facendo questo? Gli occhi mi si riempiono di nuovo di lacrime e mi fermo. Smetto di muovermi, smetto di reagire, smetto di combattere. Distolgo lo sguardo dai suoi occhi che sembrano posseduti, indemoniati, e spero solo che tutto questo finisca presto. Continua ad agitarsi su di me dilaniandomi poi ad un tratto si ferma. Esce da me, spalanca gli occhi e mi guarda. Mi guarda un attimo e poi si sposta. I suoi occhi sembrano schiarirsi, sembra tornare in sé.
"Che cazzo sto facendo, che cazzo sto facendo" ripete mettendosi le mani tra i capelli. Si tira su il pantalone e mi guarda rannicchiata in un angolino del divano ormai senza più nemmeno lacrime da piangere.
Si inginocchia all'altezza del mio viso e appoggia la testa al cuscino del divano.
"Perdonami ti prego, non so che mi è preso, perdonami. Per piacere Grecia, per piacere, perdonami" mi prega ma io non riesco ad uscire dal mio letargo nascosta sotto le mie braccia e un cuscino.
Non gli rispondo, non riesco nemmeno a guardarlo. Mi ripete ancora che gli dispiace, è in lacrime, non l'ho mai visto così. Non gli rispondo e dopo un po' si alza e va via.

Va via e io mi sento morire.
Mi sembra di aver amato un estraneo per tutti questi mesi. Mi sembra di aver amato un mostro.

Mancavi tu || Kostas ManolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora